Vola il fatturato dell’Open di Francia. Il Court Philippe Chatrier oggi sarà gremito in ogni ordine di posto per le attesissime semifinali maschili del Roland Garros, che ha raggiunto risultati da record sul fronte economico.
Sul fronte sportivo è un’edizione memorabile per il tennis italiano, con una doppia semifinale in cui sono coinvolti gli azzurri: Lorenzo Musetti affronterà Carlos Alcaraz mentre Jannik Sinner è pronto a sfidare Novak Djokovic in serata. A completare il quadro tricolore, la vittoria di Sara Errani e Andrea Vavassori nel doppio misto contro la coppia statunitense Townsend/King.
Roland Garros ricavi: il modello di business del torneo
Lato economico il torneo parigino registra ricavi record che dovrebbero superare i 350 milioni di euro, in netta crescita rispetto ai 338 milioni dello scorso anno. Anche l’affluenza sugli spalti conferma il trend positivo: oltre 710mila spettatori attesi, ben al di sopra dei 675mila del 2024.
Dietro la crescita esponenziale del Roland Garros c’è una strategia commerciale ben oliata. Circa il 40% delle entrate proviene dai diritti televisivi, un altro terzo da biglietteria e hospitality, mentre merchandising e sponsorizzazioni coprono il restante.
Il torneo conta 22 sponsor, con BNP Paribas come main partner (17 milioni di euro l’anno), affiancato da Emirates, Lacoste, Renault e Rolex tra i Premium sponsor, con contributi che si aggirano intorno ai 10 milioni ciascuno.

Sponsor Roland Garros: da Lacoste a Lavazza, il lato premium dello Slam parigino
Roland Garros ricavi: il tema della distribuzione dei proventi
Per aumentare ancora il coinvolgimento del pubblico – e degli investitori – l’edizione 2025 ha previsto ulteriori innovazioni: una fan zone di 5mila metri quadrati in Place de la Concorde e una seconda sessione serale per le semifinali maschili, pensata per massimizzare la resa televisiva in prima serata.
Eppure, dietro i numeri da capogiro si nasconde una questione sempre più controversa: la redistribuzione dei ricavi. I giocatori, infatti, ricevono una percentuale piuttosto limitata rispetto al fatturato complessivo dei tornei, una situazione che ha sollevato forti critiche da parte dei sindacati di categoria.
Nei giorni scorsi, tutti i top-10 ATP e WTA (con l’unica eccezione di Elena Rybakina) hanno firmato una lettera indirizzata alle istituzioni del tennis internazionale, chiedendo una revisione del modello economico dei tornei.
Il confronto con gli altri tornei del Grande Slam
A differenza di quanto accade in altri sport professionistici – come la NBA o la NFL, dove atleti e proprietari si dividono i proventi in maniera più equa– nei tornei del Grande Slam i tennisti si devono accontentare di una fetta che oscilla tra il 10% e il 20%.
Il Roland Garros non fa eccezione. Per il 2025, il montepremi è stato fissato a 56,3 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto ai 53,5 milioni del 2024. Una cifra importante, ma che rappresenta solo il 16% del fatturato del torneo.
Chi trionferà nei singolari maschile o femminile incasserà 2,55 milioni di euro, mentre anche un’eliminazione al primo turno vale ben 78mila euro. Il confronto con gli altri tornei del Grande Slam lo vede all’ultimo posto della lista: l’US Open nel 2024 ha distribuito quasi 70 milioni, Wimbledon si attesta intorno ai 60 milioni e l’Australian Open ha raggiunto i 58 milioni di euro (96,5 milioni AUD), con un incremento annuale dell’11,6%.