Ultimo miglio prima dell’avvio della corsa al Coni. Si avvicina la scadenza per la presentazione delle candidature alla presidenza: alle ore 14 di oggi si chiude ufficialmente la corsa per raccogliere le adesioni.
Da quel momento sapremo chi, il prossimo 26 giugno, si sfiderà per prendere il posto di Giovanni Malagò. Fino ad ora, sono sette i candidati ufficiali: Luca Pancalli, Luciano Buonfiglio, Giuseppe Macchiarola, Pierluigi Giancamilli, Carlo Iannelli, Mauro Checcoli ed Ettore Thermes, ai quali potrebbe aggiungersi con un colpo di coda dell’ultima ora, Franco Carraro.
Corsa Coni: il duello principale
La corsa si profila come una sfida a due tra Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico, e Luciano Buonfiglio, oggi alla guida della Federazione Canoa Kayak, secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport.
Pancalli è particolarmente apprezzato da alcuni esponenti del governo, in particolare dal Dipartimento per lo Sport. Buonfiglio, invece, è considerato vicino a Malagò, e non avrebbe avviato la candidatura senza l’esplicito assenso dell’attuale presidente uscente.
Lo scenario attuale vede dunque in campo due fazioni ben definite, che rappresentano due anime dell’assemblea con una scelta che sembra al momento molto polarizzata, anche se lo scenario è mutevole e suscettibile ad evoluzioni.
Corsa Coni: il terzo incomodo
A sparigliare le carte potrebbe essere Franco Carraro, storico dirigente sportivo ed ex presidente sia del CONI sia della FIGC, ha deciso di non restare alla finestra, e sarebbe pronto a prendere parte alla corsa all’ultimo momento.
Nonostante una lettera del ministro per lo Sport Andrea Abodi che ne sottolinea la presunta ineleggibilità, Carraro intende presentare comunque la propria candidatura, forte del sostegno di figure influenti del mondo sportivo e politico che lo vedono come una possibile figura di mediazione.
Carraro, 85 anni, non sembra volersi tirare indietro nonostante le riserve espresse da Abodi, orientato ad una lettura restrittiva della normativa sui mandati. I suoi legali hanno già predisposto una memoria per sostenere la legittimità della sua candidatura, e confidano che la Commissione elettorale del CONI non solleverà obiezioni.
Le modalità di voto e gli scenari possibili
L’ingresso in campo di Carraro potrebbe sottrarre voti proprio ai due principali contendenti, soprattutto a Pancalli. E in una votazione dove i numeri sono cruciali, questo potrebbe fare la differenza.
Il presidente del CONI viene infatti eletto alla prima votazione con la maggioranza assoluta degli aventi diritto (81 voti totali, quindi ne servono 41). Se nessuno dovesse raggiungere tale soglia, si procede con una seconda e una terza votazione, dove basta la maggioranza dei presenti. Alla quarta tornata, infine, viene eletto il candidato con il maggior numero di voti, a prescindere dalla maggioranza.
È qui che Carraro potrebbe giocare un ruolo decisivo. Se, ad esempio, Pancalli dovesse ritirarsi e cedere il proprio blocco di voti a Carraro, quest’ultimo potrebbe presentarsi come figura super partes. Uno scenario analogo potrebbe verificarsi se fosse Buonfiglio a fare un passo indietro. Le manovre sono appena iniziate.
Con venti giorni ancora a disposizione e il previsto arrivo il 12 giugno di Thomas Bach e Kirsty Coventry dal CIO, gli equilibri sono tutt’altro che definiti. I telefoni continuano a squillare, i contatti si intensificano, e nulla – al momento – può essere dato per scontato.