Virtus, l’asse italiano si rafforza: colpo Niang, Casarin vicino

Dopo il colpo Niang, la Virtus Bologna è a un passo da Davide Casarin: la strategia bianconera di mercato punta forte sul pacchetto italiani.

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Image Credits: LBA

Mentre la Virtus Segafredo Bologna è ancora in piena corsa per lo Scudetto e festeggia il rinnovo della licenza triennale in Eurolega, la dirigenza bianconera gioca d’anticipo sul mercato. Il focus è chiaro: rafforzare il pacchetto italiani, da sempre pilastro tecnico e identitario del club.

A confermare questa linea, gli arrivi ormai definiti di due giovani promettenti: Saliou Niang da Trento e, con ogni probabilità, Davide Casarin da Venezia.

Niang, talento in ascesa

Il primo colpo è già ufficiale: Saliou Niang, classe 2004, sarà un nuovo giocatore della Virtus. Dopo una stagione di grande crescita con la Dolomiti Energia Trentino, che gli è valsa il premio di Most Improved Player of the Year – Pokerstars News della Serie A 2024/25, l’esterno originario di Dakar ma di formazione cestistica italiana si prepara al grande salto.

Cresciuto nel vivaio della Fortitudo, Niang ha mostrato solidi progressi in stagione: da 5 punti e 3.1 rimbalzi nel 2023 a 8.1 punti e 5 rimbalzi in 20 minuti di media quest’anno. Numeri che ne certificano la maturazione e spiegano l’interesse, concreto da mesi, della Virtus.

Casarin, obiettivo concreto

In arrivo anche Davide Casarin, classe 2003, altro nome seguito da tempo dal club felsineo. La giovane guardia della Reyer Venezia, nonostante un’annata difficile in laguna (2.9 punti di media in Serie A e in EuroCup), resta uno dei prospetti più interessanti del panorama nazionale.

Secondo La Repubblica e Il Resto del Carlino, l’affare è in dirittura d’arrivo: la Virtus avrebbe affondato il colpo per assicurarsi le sue prestazioni già dalla prossima stagione, con l’intento di rilanciarlo in un contesto tecnico più strutturato.

Il punto sul pacchetto italiani: tra certezze e scelte future

Alla base del progetto tecnico della Virtus Bologna c’è da sempre un forte zoccolo duro di giocatori italiani. Anche per la stagione 2025/26, la società sembra voler continuare su questa strada, puntando su un mix di esperienza, affidabilità e freschezza.

A guidare il gruppo ci sarà ancora Daniel Hackett, leader emotivo e voce autorevole nello spogliatoio. Nonostante l’età, resta un punto di riferimento imprescindibile per il gioco e per l’identità della squadra. Al suo fianco, un altro elemento ormai insostituibile: Alessandro Pajola. Cresciuto nel settore giovanile virtussino, incarna lo spirito del club con la sua difesa feroce e l’intelligenza tattica che lo rende fondamentale in entrambe le metà campo.

Nel reparto lunghi, la Virtus potrà contare su Nikola Akele e Momo Diouf, entrambi arrivati la scorsa estate e già ben inseriti nelle rotazioni di coach Dusko Ivanovic. Portano fisicità, atletismo e un’ottima capacità di adattamento, con contratti che li legano alla Segafredo almeno fino al 2026.

Tra i giocatori in bilico c’è Achille Polonara, il cui contratto è in scadenza a giugno 2025. La società riflette su un possibile rinnovo: il lungo marchigiano ha offerto solidità ed esperienza, specie in Eurolega, e potrebbe rappresentare ancora un valore aggiunto in un roster che punta in alto.

Il grande punto interrogativo resta però il futuro di Marco Belinelli. A 39 anni, il capitano non ha ancora deciso se proseguire o chiudere la carriera. Il suo contributo è stato ancora importante, sia in campo che nel guidare il gruppo, ma una sua eventuale uscita segnerebbe una svolta nel progetto bolognese, anche simbolica.

Guardare avanti

Nel frattempo, la Virtus guarda avanti. Con l’arrivo ormai ufficiale di Saliou Niang e quello probabile di Davide Casarin, la società sta inserendo forze fresche nel motore bianconero. Due giovani italiani con grandi margini di crescita, pronti a raccogliere l’eredità dei veterani e a portare nuova energia al gruppo.

Un segnale chiaro: il futuro, per la Virtus, parla ancora tricolore.

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