C’è un tesoro, chiuso nelle casse del Comune di Napoli, che potrebbe cambiare il volto del litorale cittadino. Vale 131,5 milioni di euro ed è frutto di anni di risanamento finanziario e rigore nei conti pubblici. Oggi però non può essere speso a causa di vincoli normativi.
Una cifra cruciale, soprattutto in vista dell’America’s Cup 2027, che porterà Napoli al centro della scena sportiva e mediatica internazionale, generando – secondo le stime – un impatto economico di un miliardo di euro.
Manfredi: «Con i fondi comunali possiamo fare molto, ma servono meno vincoli»
«Abbiamo già le risorse, non chiediamo soldi al Governo. Quello che chiediamo è di poter usare quelle che abbiamo, – ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi ai microfoni di Radio Marte, come riporta Il Mattino. – Con i fondi che il Comune ha messo da parte, possiamo riqualificare tutta la linea di costa da est a ovest, incluso il nostro lungomare, dove si svolgeranno le regate. Ma per farlo servono maggiore disponibilità di spesa e meno vincoli».
È proprio in quest’ottica che va letto il lavoro che il Governo sta portando avanti con il decreto sport, atteso a breve, che dovrebbe contenere misure speciali anche per l’organizzazione della Coppa America. Una delle novità previste potrebbe essere la possibilità per il sindaco di Napoli di operare come sub-commissario, con poteri speciali per accelerare l’iter degli interventi.
Il contesto normativo e i fondi bloccati
Il Comune, pur essendo tecnicamente in stato di predissesto, avrebbe raggiunto risultati superiori agli obiettivi fissati nel piano di rientro. Come si legge nella relazione dell’assessore al bilancio Pier Paolo Baretta, approvata dal Consiglio comunale, il disavanzo complessivo è stato ridotto più del previsto: nel 2022 sono stati recuperati 53 milioni in più rispetto al target, a cui si aggiungono 1,9 milioni nel 2023 e 76,5 milioni nel 2024, per un totale di 131,5 milioni.
Soldi veri, già disponibili. Ma non utilizzabili, almeno per ora. «Le regole attuali – spiega Baretta – impongono che questi fondi vengano destinati all’ultima rata del piano di riequilibrio, prevista inizialmente nel 2044 e oggi anticipata al 2034. È una norma anacronistica, che penalizza gli enti virtuosi».
A complicare ulteriormente il quadro ci sono altri due ostacoli: l’obbligo di accantonare parte delle risorse nel Fondo crediti di dubbia esigibilità (il “paracadute” contro i mancati incassi, come quelli delle multe) e il tetto di spesa sull’avanzo di bilancio libero. Dettagli tecnici, certo, ma con un peso enorme sulla capacità del Comune di investire.

America’s Cup a Napoli: volano da 2,5 miliardi tra turismo e rigenerazione urbana
Trasformazione urbana
Per Napoli, ospitare l’America’s Cup non è solo una sfida sportiva, ma una grande opportunità di trasformazione urbana. «Solo per la presenza dei team e l’indotto turistico si stima un impatto economico di circa un miliardo di euro, – ha sottolineato Manfredi. – L’obiettivo è lasciare un’eredità concreta alla città, con infrastrutture e servizi che resteranno anche dopo l’evento».
Entrando nel dettaglio: «Ci saranno risorse che saranno spese per Bagnoli, dalla bonifica alla realizzazione delle infrastrutture con accelerazione del programma, – ribadisce il primo cittadino di Napoli ai microfoni di Radio Marte. – Ci saranno, anche con risorse nostre, interventi di riqualificazione in altri punti della città, per esempio il lungomare, da est fino a ovest, come avevamo previsto di fare, e ulteriori interventi come l’illuminazione delle strade».
Il piano prevede interventi strutturali su più fronti:
- la riqualificazione del lungomare da est a ovest;
- nuovi attracchi al Molo San Vincenzo;
- interventi alla Colmata di Bagnoli;
- la riqualificazione dell’ex Italsider.
Tutte infrastrutture che rimarranno alla città anche dopo l’evento: hangar, basi operative, pontili e strutture di accoglienza avranno ricadute dirette su mobilità, turismo e servizi locali.
Ma l’ambizione va oltre l’evento. Il nuovo Piano Urbanistico Comunale, approvato a febbraio, punta a restituire il mare ai cittadini, creando nuovi accessi pubblici alla costa, migliorando la qualità dell’acqua e rafforzando l’offerta turistica e balneare, soprattutto nelle zone oggi meno valorizzate come San Giovanni a Teduccio o l’area industriale di Levante.
Baretta: «Il Comune è pronto, ora tocca al Governo»
Il Comune di Napoli non chiede quindi fondi aggiuntivi, ma regole più flessibili per gestire quelli già disponibili.
«Confidiamo che il Governo prenda in considerazione l’insieme di questa problematica nello specifico nostro, – ha dichiarato Baretta –. Per noi l’America’s Cup 2027 è una evidente priorità che comporterà la necessità di risorse adeguate e di una particolare flessibilità nella loro gestione, nonché di un salto di qualità organizzativo».
L’America’s Cup potrebbe diventare il volano per una nuova stagione di investimenti pubblici a Napoli, incentrata su sostenibilità, accoglienza e qualità urbana. Ma perché il cambiamento avvenga, è necessario che le norme non ostacolino il merito.
Il messaggio da Palazzo San Giacomo è chiaro: i soldi ci sono, la visione pure. Ora serve il via libera per partire.
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