Settimo appuntamento del Mondiale 2025 e prima tappa europea della stagione. Alla sfida di Imola i piloti arrivano con sei gare (e due sprint) disputate e una prima tranche di prestazioni, nonché un bottino di punti – più o meno ricco – di cui essere soddisfatti o meno.
Soddisfatto, anche se dal suo fare imperscrutabile non si direbbe, lo sarà senz’altro Oscar Piastri.
L’attuale leader della classifica, oltre ad aver vinto quattro delle sei gare disputate, è fresco di un riconoscimento importante, il Trofeo Lorenzo Bandini (in memoria del pilota Ferrari scomparso tragicamente nel GP di Monaco del 1967) che viene assegnato a scuderie, dirigenti e ovviamente piloti che in Formula 1 stanno facendo la differenza.
Un premio non di certo casuale, considerando che in questo avvio di stagione il giovane australiano della McLaren si sta dimostrando l’uomo da battere.
Se Piastri arriva a Imola da favorito, si trova invece in una posizione più arretrata il suo compagno di squadra Lando Norris.
Il britannico, che stagione dopo stagione ha rappresentato l’incarnazione in pista del nuovo ciclo vincente della McLaren, lo scorso anno stava riuscendo nella rimonta nei confronti di Max Verstappen, poi sfumata grazie alle performance da campione di SuperMax.
Lo si attendeva quest’anno come pilota designato al titolo e, invece, un po’ di contatti in gara, un po’ di sfortuna e un po’ di sofferenza nei confronti del compagno di squadra, lo hanno messo in affanno.
Voglia di riscatto quindi a Imola per Norris, che paga comunque solo 16 punti di distacco da Piastri e intende dimostrare che il mondiale è tutt’altro che chiuso.
Piloti GP Imola: SuperMax non intende mollare
È lecito aspettarsi di tutto anche da un altro protagonista, il numero 1 della Red Bull, Max Verstappen che, al netto delle prestazioni della sua monoposto, riesce comunque con la sua aggressività e il suo talento a impensierire le due McLaren.
Con meno sportellate e giri veloci, ma con performance solide e costanti, un altro pilota intenzionato a dimostrare quanto vale nel circuito Enzo e Dino Ferrari, è il britannico della Mercedes George Russel.
Il pilota di punta del team guidato da Toto Wolff, non ha ancora centrato la vittoria quest’anno ma è salito a podio in quattro gare su sei e conserva una solida quarta posizione nella classifica mondiale.
Non va poi sottovalutato il fatto che Imola, che dista appena un’ottantina di chilometri da Maranello, è casa per la Ferrari.
Per le Rosse c’è molto da dimostrare davanti al proprio pubblico, in una stagione che non è partita come ci si aspettava.

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Lewis e Charles in cerca di riscatto a Imola
Il veterano (in rosso si intende) Charles Leclerc, al di là del suo indissolubile attaccamento alla causa di Maranello e della sua tenacia in pista, è riuscito ad agguantare solo un sudatissimo terzo posto in Arabia Saudita oltre a una manciata di punti che lo vedono al quinto posto in classifica, distante però 40 lunghezze da Russel e il suo quarto posto.
Charles, che a Imola è riuscito solo una volta a salire sul podio, proprio nella passata stagione, continua a credere nella Rossa e intende stupire, pubblico e team, ribadendo che è lui il “predestinato” a riportare il titolo piloti a Maranello.
Lewis Hamilton, arrivato in Ferrari quest’anno, sembra ancora in fase di ambientamento, sia con la vettura che con il team, come dimostrano le decisioni di scuderia mal digerite nella tappa di Miami.
Per Lewis, che vedrà per la prima volta da pilota Ferrari una marea rossa di pubblico dal vivo, Imola deve portare qualcosa di più di 41 punti ottenuti fin qui, grazie soprattutto alle intuizioni da pilota navigato messe a frutto nelle due gare sprint finora disputate.
Pare essere più ottimista in questo senso Fred Vasseur.
Il team principal di Ferrari dopo la delusione di Miami ha richiamato all’ordine la squadra di tecnici per riuscire a massimizzare le prestazioni della SF-25 in vista del Gran Premio di Imola.
Per Vasseur si tratta comunque di piccoli ritocchi prima della “rivoluzione” stagionale che avverrà con il GP di Barcellona dove non sarà più possibile sfruttare la “mobilità” dell’ala anteriore.
Una decisione, quella della Fia di intervenire sull’ala anteriore, per riequilibrare le prestazioni tra le vetture ed evitare che il campionato – che durerà fino dicembre inoltrato – si chiuda anzitempo.
Piloti GP Imola: riflettori puntati su Antonelli
E dopo le Ferrari, le altre grandi aspettative sono sull’unico italiano in griglia, il bolognese della Mercedes Andrea Kimi Antonelli. Il diciottenne pupillo di Wolff, ha preso Imola come Gran Premio di casa alla lettera.
Ha potuto dormire nella sua “cameretta” (va ricordato che si tratta di un neo maggiorenne), festeggiare per le strade della sua città la vittoria della Coppa Italia del Bologna e si è fatto venire a trovare dai compagni di classe (quest’anno lo attende l’esame di maturità) direttamente ne Paddock.
Al di là del clima casalingo – Kimi si è detto intenzionato anche a servire lasagne a tutto il team Mercedes – il giovane pilota ha dimostrato in questo avvio di stagione di avere tutti i numeri per fare bene e farlo già nella stagione d’esordio.
A punti in cinque gran premi su sei, ha inoltre centrato la prima clamorosa pole position in F1 (seppur nella sprint di Miami) e ha ora nel mirino il primo podio stagionale.
La Mercedes non è la monoposto più veloce ma è tra le più affidabili ed è di fatto la seconda forza in campo, in questa fase di stagione.
Se Antonelli riuscisse a centrare il podio in quel di Imola non supererebbe comunque il primato di Max Verstappen (18 anni e 228 giorni nel GP di Spagna del 2016) ma riporterebbe la bandiera italiana sul podio della Formula 1 che manca dal lontano 2009, con il secondo posto di Jarno Trulli nel GP di Giappone.