Giro d’Italia hi-tech: la VAR rivoluziona le volate e divide il mondo del ciclismo

La moviola cambia le regole del gioco, con le volate che diventano sorvegliate speciali, ma alimenta le polemiche per i margini di interpretazione che permangono nel valutare le condotte.

Team Cofidis ciclismo VAR
tecnologia all'avanguardia
Team Cofidis (Image credit: Photonews / Panoramic / Insidefoto)

Tecnologia al centro nelle corse a due ruote.Nel ciclismo del futuro, le volate non si decidono più solo sulle gambe ma anche sugli schermi. Con l’introduzione del VAR nel regolamento UCI, il Giro d’Italia 2025 si trova al centro di una trasformazione epocale. 

Ogni sprint è ora sotto la lente di una cabina di regia che analizza, fotogramma per fotogramma, il comportamento dei corridori. L’esito è finora a doppia faccia: le volate sono più controllate ma le polemiche rispetto all’applicazione delle norme non mancano.

Ciclismo VAR: le prime penalità dall’introduzione della normativa

A Lecce, dove oggi si attende il primo arrivo a ranghi compatti della corsa rosa, l’occhio elettronico sarà ancora protagonista. Le nuove norme varate dall’Unione Ciclistica Internazionale il 1° gennaio scorso hanno già portato a 101 cartellini gialli distribuiti tra corridori, direttori sportivi e meccanici per infrazioni che spaziano dalle scorrettezze fisiche ai comportamenti antisportivi.

Tre corridori in gara sono già in diffida: gli italiani Marcellusi e Busatto, e l’irlandese Rafferty. Una seconda ammonizione e scatterà l’espulsione automatica per sette giorni. Marcellusi è stato sanzionato per una spallata a Valona, Busatto per una testata a Tirana: episodi segnalati proprio dal VAR.

La svolta regolamentare, nata dopo l’incidente shock tra Groenewegen e Jakobsen al Giro di Polonia 2020, è però al centro di un acceso dibattito. «Se applicassimo alla lettera il regolamento attuale usando le immagini on-board, nessuno sopravviverebbe alla VAR in uno sprint – fa notare a Il Corriere della Sera Daniele Bennati, ex commissario tecnico della Nazionale -. I contatti fanno parte della volata: spalla contro spalla, gomiti, manubri che si incrociano. Serve distinguere tra pericolo reale e semplice aggressività di gara».

Ciclismo VAR: i comportamenti passibili di sanzioni

Le nuove disposizioni dell’articolo 8.2.2 colpiscono un ampio ventaglio di azioni: gesti di intimidazione, insulti, colpi dati con ogni parte del corpo, ma anche semplici strattoni a maglie o selle. Persino festeggiare con le braccia alzate può costare un cartellino se ritenuto pericoloso.

Molti si interrogano sull’efficacia e sull’equità di queste misure. Da un lato la tutela dell’incolumità è prioritaria, dall’altro il rischio è quello di “anestetizzare” le fasi più spettacolari della corsa, rendendole prevedibili e meno emozionanti. 

E mentre i grandi eventi vengono passati al microscopio, resta ancora scarsa l’attenzione della federazione verso le gravi lacune di sicurezza emerse in corse minori, soprattutto in Spagna e Francia.

Le sfide della tecnologia nelle corse a due ruote

Intanto a Lecce si spera in un arrivo pulito, ma la tensione è alta. Il leader Pedersen potrebbe scegliere un approccio più prudente, mentre squadre come Alpecin, Decathlon, Q-365 e Visma cercheranno di pilotare lo sprint per i propri velocisti. 

Il ciclismo si affida alla tecnologia, ma la sfida resta la stessa: spingere più forte, ma senza oltrepassare i nuovi limiti invisibili della moviola, con i confini che spesso sono ambigui e lasciano ampio spazio a margini di interpretazione.