Carlos Sainz Sr, leggenda del rally e due volte vincitore della Dakar, sta valutando la possibilità di candidarsi alla presidenza della Fédération Internationale de l’Automobile (FIA). Secondo quanto riportato da Autosport, alcune figure di primo piano del motorsport internazionale avrebbero sollecitato lo spagnolo a sfidare l’attuale presidente, Mohammed Ben Sulayem, in carica dal dicembre 2021.
Una scelta potenzialmente storica per la governance della FIA, oggi al centro di una fase delicata segnata da tensioni interne e defezioni di rilievo. Il prossimo voto si terrà il 12 dicembre a Tashkent, in Uzbekistan, in occasione dell’Assemblea Generale della FIA. Proprio lì si deciderà chi guiderà l’organo che regola, tra le altre, anche la F1.
Secondo fonti vicine al 63enne Sainz – padre dell’attuale pilota di F1 Carlos Sainz Jr, da questa stagione alla Williams – l’intento sarebbe quello di proporre un’alternativa positiva e costruttiva, offrendo ai delegati una visione diversa per il futuro dell’organizzazione.
Un mandato tra controversie e accuse di opacità
Mentre è stata trovata la pace con la F1, il mandato di Ben Sulayem è costellato da controversie e tensioni con membri interni alla FIA. L’uscita più clamorosa è stata quella di Robert Reid, vicepresidente per lo sport, che ha lasciato l’incarico denunciando un crollo degli standard di governance e decisioni critiche prese senza giusto processo.
Non sono mancati contrasti anche con i piloti. Dalle frizioni con i rallisti fino alla lettera aperta dei piloti di F1 contro il divieto di dire parolacce, il clima di dissenso è apparso diffuso.
Ben Sulayem è stato inoltre indagato per presunta interferenza in una gara (accusa poi archiviata) e ha ricevuto una diffida dalla F1 per commenti ritenuti inappropriati sul valore della categoria. Si è anche trovato al centro di una controversia per un’inchiesta lampo – poi ritirata – su un presunto conflitto di interessi tra Toto Wolff e la moglie Susie, CEO della F1 Academy. L’episodio ha generato una presa di posizione unanime degli altri team e ha portato a una causa legale ancora in corso contro la FIA.

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Come funziona l’elezione del presidente FIA
Il presidente della FIA viene eletto ogni quattro anni dall’Assemblea Generale. Non è consentita la candidatura singola, ma occorre essere inseriti in una lista. Questa deve includere un presidente del Senato, un vicepresidente e sette vicepresidenti per Sport e Mobilità. Per candidarsi è necessario rispettare alcuni criteri anagrafici come l’età massima di 70 anni.
Il sistema di voto prevede fino a 24 voti per Paese, divisi equamente tra sport e mobilità. Le votazioni avvengono a scrutinio segreto. Il vincitore è colui che ottiene la maggioranza assoluta al primo turno o la maggioranza semplice al secondo.
Nel 2021, Ben Sulayem vinse con il 61,62% dei voti, battendo Graham Stoker.
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