Un’arena in tempi record. Nel cuore del quartiere Santa Giulia, a Milano, prende forma una delle opere più ambiziose legate ai Giochi Invernali 2026: la nuova arena polifunzionale destinata ad accogliere i tornei di hockey su ghiaccio.
Con una capienza massima di 16 mila spettatori e un progetto architettonico che integra la struttura in una grande piazza urbana, l’impianto si candida a diventare un nuovo polo per eventi indoor e outdoor, riporta Il Corriere della Sera.
Arena Santa Giulia: le tempistiche del progetto
A confermare l’eccezionale ritmo dei lavori è Luca Martinazzoli, responsabile delle operations e dello sviluppo business del progetto: «Probabilmente sarà l’arena con i tempi di realizzazione più rapidi d’Europa».
«L’idea nasce nel 2019, legata al progetto delle Olimpiadi di Milano-Cortina. Dopo alcuni avvicendamenti, nel 2022 subentra il gruppo tedesco di intrattenimento Cts Eventim, che propone una nuova visione – spiega –. La prima pietra è stata posata poco più di un anno fa. Si tratta di un progetto da completare in 24 mesi. Siamo al 40% dell’avanzamento e contiamo di chiudere il tetto entro l’estate».
Il modello di riferimento sono le grandi arene americane, dove l’esperienza dell’utente è al centro. «Ispirata ai modelli americani, mette al centro l’esperienza del pubblico: servizi premium e punti food & beverage gestiti direttamente».
Arena Santa Giulia: i costi e il futuro post-olimpico
Il piano finanziario iniziale, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, ammontava a 300 milioni di euro, ma ha richiesto un’integrazione di ulteriori 70 milioni, richiesti a livello istituzionale. L’aumento dei costi è attribuito a diversi fattori.
«Non è legato a problemi specifici, ma a una serie di fattori concatenati – spiega -: passaggi societari, tempi stretti, rincari delle materie prime e ovviamente l’urgenza legata all’appuntamento olimpico».
Una volta terminati i Giochi, a partire dalla primavera del 2026, la struttura sarà messa a disposizione del pubblico per concerti, spettacoli e manifestazioni sportive, con le ATP Finals e la Coppa Davis tra gli eventi candidati.

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Arena Santa Giulia: l’impatto sul territorio
La programmazione punterà a ospitare almeno 150 eventi ogni anno, con l’ambizione di colmare un vuoto nell’offerta italiana e attrarre tour e produzioni internazionali. «Non vogliamo fare concorrenza ad altre realtà, ma ampliare l’offerta, attirare artisti internazionali che prima non sceglievano l’Italia per mancanza di strutture adeguate».
L’impatto sul territorio sarà rilevante anche in termini di sviluppo urbano e occupazione. Dopo anni di stallo, il quartiere Santa Giulia riceve un impulso concreto alla riqualificazione divenendo centrale nel progetto olimpico.
Inoltre, l’arena prevede l’assunzione stabile di 70 figure professionali dedicate alla gestione quotidiana dell’impianto, oltre a un bacino di 250-350 collaboratori temporanei attivati in occasione dei singoli eventi.
Innovazione e sostenibilità per stare al passo con le capitali europee
Particolare attenzione è riservata all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale. «La vera novità è l’uso della tecnologia per rendere i pagamenti più efficienti riducendo le code al minimo. Stiamo introducendo i primi chioschi “frictionless” d’Italia».
Dal punto di vista ambientale, l’Arena rappresenta un modello virtuoso: «è il primo edificio a Milano progettato seguendo tutte le indicazioni di sostenibilità per le strutture dedicate allo spettacolo dal vivo e il tetto sarà dotato di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia solare».
L’infrastruttura coprirà una superficie di 80 mila metri quadrati, cui si aggiungono 12 mila metri quadrati di piazza e 22 mila destinati a parcheggi. «L’obiettivo – conclude Martinazzoli – è far crescere l’intero mercato per essere competitivi con altre strutture europee come quelle di Zurigo o Monaco».