Milano Cortina 2026, semaforo verde per il budget: sul piatto 1,7 miliardi

Il comitato organizzatore dei prossimi Giochi Invernali ha varato l’approvazione del budget lifetime, per un importo che cresce di 100 milioni di euro rispetto al precedente stanziamento.

Olimpiadi 2030 Torino Milano Cortina budget
via libera dal cda
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Via libera al budget per le Olimpiadi 2026. Il cda del comitato organizzatore ha approvato all’unanimità il ‘budget lifetime’, che ammonta a 1,7 miliardi di euro, in crescita di 100 milioni rispetto all’ultimo stanziamento.

L’obiettivo primario resta il pareggio di bilancio, condizione necessaria per garantire l’erogazione dei livelli di servizio. A dieci mesi dalle gare, si registra un notevole avanzamento grazie a sponsorizzazioni e ticketing.

Milano Cortina budget: i progressi tra ticketing e sponsor

Entrambe le campagne procedono a gonfie vele, tra l’apertura della fase di vendita libera dei biglietti e il superamento della soglia di trenta sponsor che avvicinano la raccolta all’obiettivo di 500 milioni, distanti ora meno di 50 milioni di euro

Il via libera al budget è arrivato dopo un lungo cda, che ha avuto inizio lo scorso 27 marzo e concluso dopo ben due settimane, durante le quali le 60 direzioni della Fondazione Milano Cortina hanno approfondito i dettagli per verificare i livelli di servizio erogabili. 

Sebbene la cifra complessiva sia inferiore a quella di altre edizioni olimpiche, inclusa Francia 2030, i fondi vengono comunque considerati adeguati per assicurare un’Olimpiade all’altezza delle aspettative.

Milano Cortina budget: il punto sui lavori

Tuttavia, permangono delle criticità. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso timore riguardo agli extracosti delle opere in costruzione. «Io sono preoccupato per Milano, per Santa Giulia e per il Villaggio Italia», ha dichiarato.

Il riferimento è al quartiere in cui sorgerà l‘arena per l’hockey e al villaggio olimpico. «Dovrò confrontarmi con il ministro dello Sport Andrea Abodi, perché quel problema rimane purtroppo aperto».

Sullo stato di avanzamento dei lavori, il presidente del Coni e della Fondazione, Giovanni Malagò, ha rassicurato: «Abbiamo recuperato molto del tempo perduto e siamo in linea con i cronoprogrammi. Il Cio ci ha fatto i complimenti, ma manca ancora molto».

Il 6 febbraio data da cerchiare in rosso

Malagò ha inoltre sottolineato le difficoltà strutturali del Paese nell’organizzazione di grandi eventi: «L’Italia è un grande Paese, ma ha il difetto di saper pianificare poco. Scattano mille alibi, molti di carattere politico. I primi anni sono stati condizionati da fattori esogeni come la pandemia e le guerre, oltre che da continui cambi di governo e interlocutori».

Nonostante un inizio difficile, con la scadenza imminente che sta imponendo un ritmo serrato, l’obiettivo rimane il 6 febbraio, data della cerimonia di apertura della 25esima edizione dei Giochi olimpici invernali.

Infine, Malagò ha citato Federica Brignone, atleta di punta dello sci italiano, che punta a recuperare in tempo dall’infortunio e ad essere tra le protagoniste delle prove di discesa libera a Cortina. «L’ho sentita molto determinata, molto sul pezzo. Dobbiamo farci trovare entrambi pronti».

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