Ducati alza il velo sulle Desmosedici GP25, Bagnaia e Marquez: «Siamo pronti»

Le Desmosedici GP25, che saranno guidate dal Dream Team composto da Pecco Bagnaia e Marc Marquez, presentate ufficialmente a Madonna di Campiglio.

Ducati MotoGP 2025
Verso la stagione 2025
Pecco Bagnaia e Marc Marquez. Image credit: Ducati Media House

La cornice è quella di Madonna di Campiglio, tanto cara alla casa madre Audi, che ha scelto la località sciistica trentina, per il terzo anno consecutivo, per alzare il velo sulle Desmosedici GP 2025 che competeranno nella stagione in partenza a inizio marzo della MotoGP.

«La squadra 2025 ha un potenziale davvero importante che spingerà tutto il team a migliorarsi – ha dichiarato Claudio Domenicali, ceo Ducati Motor Holding. Il miglioramento continuo è alla base della nostra filosofia: ci aspettiamo un campionato straordinario».

E il campionato non potrà che essere straordinario, considerato che il duo di piloti, Pecco Bagnaia e Marc Marquez mettono insieme una dote di 11 titoli mondiali. Un vero e proprio Dream Team che non sarà facile da gestire, sia con le ovvie sfide interne tra i due piloti, sia con le altre case che venderanno cara la pelle per frenare il dominio Ducati.

Ducati MotoGP 2025: Dall’Igna, vincere non stra-vincere

«Superare noi stessi non sarà facile, la passata stagione è stata sorprendente – ha sottolineato Luigi Dall’Igna, direttore generale Ducati Corse -. Quello che sto dicendo in questi giorni è che l’importante è vincere, non stra-vincere. Abbiamo i due piloti migliori della griglia: Pecco è una garanzia, ha riportato il titolo piloti in Ducati. Marc è semplicemente uno dei migliori piloti della storia della MotoGP».

La Desmosedici GP25 parte dalle solidissime basi della moto 2024 che ha dominato la passata stagione con 19 gare vinte su 20 come produttore e 13 come Ducati Lenovo Team. Le innovazioni per la moto 2025 saranno quindi all’insegna di un rischio calcolato, con i nuovi elementi che saranno testati e inseriti progressivamente nel corso della stagione.

Pecco Bagnaia, al quinto anno in rosso, punta a riconquistare il titolo piloti, sfumato per un soffio. «Dal punto di vista dei risultati la stagione 2024 è stata incredibile: 11 vittorie stagionali le hanno ottenute in pochi. Certo – ha ammesso Bagnaia -, non c’è stata la ciliegina del titolo ma ho analizzato i miei sbagli e quello che posso migliorare. Sono pronto, siamo pronti. E poi ho un nuovo compagno di squadra, sarà molto stimolante».

Già, il compagno rivale, quel Marc Marquez che vanta 8 titoli in carriera e che, dopo l’esperienza con il team Gresini, ha macinato abbastanza chilometri con la Desmosedici per combattere con Bagnaia ai vertici.

«Dopo tanta esperienza in MotoGp non pensavo di emozionarmi ancora così tanto – ha dichiarato Marquez -. Ho lottato tanto in passato con la Ducati ma essere ora nel team ufficiale è un’altra cosa. Sono nel team di riferimento della MotoGP. Dobbiamo lavorare come squadra per portare a casa tanti punti e tante vittorie».

Ducati fuori dalla MotoGP: vendite in calo nel 2024 

Fuori dalla MotoGP la stagione 2024 di Ducati è stata meno esaltante rispetto alla precedente. Ducati ha chiuso il 2024 con 54.495 moto consegnate in tutto il mondo, segnando un calo del 6% rispetto alle 58.224 unità del 2023. Un risultato che riflette le difficoltà di un contesto competitivo complesso e le incertezze globali su più fronti.

Le consegne sono state penalizzate, in particolare nel primo semestre dell’anno, da problematiche produttive e logistiche che hanno inciso negativamente in diversi mercati oltreoceano.

Italia al vertice, ma calano USA e Germania

A livello di volumi, l’Italia si conferma il mercato principale per Ducati, con 9.589 moto consegnate e una leggera crescita dell’1%. Seguono gli Stati Uniti con 6.993 unità, in calo del 14%, e la Germania, che registra 6.575 moto consegnate, con una contrazione del 4%.

In Europa, spicca la Spagna con una crescita del 10%, mentre tra i mercati emergenti si segnalano il Sud America (+8,4%) e l’India (+6%).

La Cina continua a mostrare segni di sofferenza, con una flessione del 26% rispetto all’anno precedente, confermando un trend negativo già evidente nel 2023. Anche l’Australia subisce una contrazione significativa, con un calo del 25%.

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