Il business dei cimeli sportivi: dalla maglia di Babe Ruth alle Nike di Jordan

Il business dei cimeli sportivi è un affare milionario che guadagna appeal a livello globale. Dalla leggendaria maglia di Babe Ruth, fino alle Air Jordan, passando per le magliette di Maradona e Cristiano Ronaldo.

Air Jordan
Sport e Memorabilia
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Magliette, scarpe o anche un semplice pezzo di carta, purché ospiti la firma di un campione. Il culto del “feticcio” non accenna a perdere appeal tra gli appassionati di sport di tutto il mondo e, anche nell’era digitale, l’idea di possedere un qualcosa di appartenuto a un grande dello sport mantiene un interesse globale e alimenta un business milionario.

A prescindere dallo sport praticato è la popolarità dello sportivo stesso a far lievitare il costo del cimelio.

Il record di tutti i tempi è attribuibile a uno sportivo iconico che la quasi totalità degli appassionati sportivi di tutto il mondo non ha mai visto giocare, causa limiti anagrafici.

Si tratta di Babe Ruth, icona del baseball e dei New York Yankees, che ha terminato la carriera nel lontano 1935 ma per il quale la maglia indossata in una storica partita del 1932 è stata venduta a oltre 21,6 milioni di euro dalla casa d’aste Heritage Auctions.

E se Babe Ruth rappresenta a pieno titolo l’immortalità sportiva, non sono da meno i campioni che si sono distinti tra la fine del ‘900 e l’inizio del nuovo millennio.

Business cimeli sportivi: il culto di Jordan

Esempio eclatante è rappresentato da Michael Jordan, non solo un fuoriclasse assoluto del mondo del basket ma anche di quello degli affari, come ha dimostrato a più riprese ultimata la carriera sportiva.

Lo scorso anno a New York è stata messa all’asta la Dynasty Collection, una serie di 6 Air Jordan “singole” realizzate da Nike per l’atto finale dei suoi 6 titoli NBA. Le sneakers sono state vendute a circa 7,4 milioni di dollari.

Un culto che chiaramente non riguarda i soli Stati Uniti ma, come anticipato, ha un appeal sempre più globale.

E che non sfugge di certo al Middle East, dove il mercato dei cimeli sportivi ha una forza sempre più crescente.

La casa d’asta Sotheby’s ha organizzato a Diriyah, in Arabia Saudita, un’asta in cui sarà disponibile la canotta di Jordan indossata nella finale del 1998, valore stimato tra 800 mila e 1,2 milioni di dollari ma anche la maglia di un fuoriclasse ancora in attività, Cristiano Ronaldo.

Dell’asso portoghese sarà messa in vendita la maglia indossata durante i quarti di finale di Euro 2024 contro la Francia, con una base d’asta di 50mila dollari.

Business cimeli sportivi: il mercato italiano guarda al calcio

Anche in Italia il business dei cimeli sportivi sta prendendo piede. Lo conferma la casa d’aste Bolaffi, che ha intuito il potenziale aprendo un dipartimento dedicato ai memorabilia sportivi già nel 2016.

Nel nostro Paese sono indubbiamente i feticci calcistici a farla da padrone, con «i nomi delle grandi squadre, come Maradona, Pelé, Baggio, Del Piero, Messi, Cristiano Ronaldo, ma anche Platini, Paolo Rossi, Gullit, Scirea, Tardelli», spiega a Milano Finanza Matteo Armandi, responsabile del dipartimento di Sport memorabilia di Aste Bolaffi che puntualizza come il lavoro della casa d’aste sia nel certificare la provenienza degli oggetti e dunque l’autenticità.

«Negli anni ’70-’80 non c’era differenza fra la replica della maglia di un giocatore proposta in un negozio e quella da lui indossata in campo, tranne l’etichetta – puntualizza l’esperto -. Ecco perché per avere maggiori garanzie di autenticità l’ideale è che il cimelio provenga dai familiari del giocatore o da un soggetto dell’ambiente calcistico, un dirigente sportivo o un altro giocatore che magari fece uno scambio maglia durante una partita».

Attività che in casa Bolaffi viene eseguita in maniera certosina, reperendo anche documentazioni o materiale fotografico che possa contribuire a verificarne l’autenticità.

Nell’ultima asta organizzata dalla casa italiana è stata messa in vendita una maglia indossata da Diego Armando Maradona durante i trionfali mondiali del 1986, aggiudicata per 10 mila euro ma anche un autografo del asso brasiliano di F1 Ayrton Senna, venduta per 2mila euro.

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