Federbasket, Petrucci confermato alla guida: al via il sesto mandato

Il presidente uscente rimarrà in carica per il quarto mandato consecutivo, il sesto complessivo: battuta la concorrenza di Guido Valori grazie a un largo consenso che supera il quorum dei due terzi.

Petrucci elezione
continuità ai vertici
Gianni Petrucci (Image credit: Insidefoto)

Il basket italiano sceglie la continuità. Il presidente uscente Gianni Petrucci è stato rieletto alla guida della Federbasket con 68 voti sui 101 totali, pari al 70,83% dell’assemblea.

Lo sfidante Guido Valori ha invece collezionato 23 preferenze, che equivalgono a una percentuale di consensi del 23,96%, mentre cinque delegati hanno optato per l’astensione votando scheda bianca.

Petrucci ha superato lo sbarramento del 66.7%, i due terzi dei voti, necessario per la nuova legge elettorale che riguarda i presidenti federali che hanno superato i tre mandati consecutivi, come nel suo caso (2013, 2016, 2020).

«Se sono stato votato con questa percentuale, significa che c’è grande fiducia – commenta il presidente -. Sono contento che tutta la squadra sia passata senza defezioni. Abbiamo rispettato gli accordi e, soprattutto, un’etica, e questo è motivo di orgoglio».

Petrucci elezione – Priorità del mandato e basket femminile

Il presidente si sofferma poi sulle priorità del suo mandato: «Sono tante, ma dico i risultati delle nazionali, maschile e femminile. Abbiamo due Europei alle porte e vogliamo fare bella figura. C’è ancora l’amaro in bocca per il quarto di finale perso contro la Francia nel 2022. Ripartiamo da lì: abbiamo due grandi ct come Pozzecco e Capobianco, io ci credo».

Spazio anche al basket femminile, che sarà uno dei temi caldi del mandato: «È una delle priorità. A metà febbraio organizzerò un incontro con i rappresentanti delle leghe, delle società, dei tecnici e dei giocatori. Discuteremo insieme per affrontare i temi principali; ascolterò idee e proposte. Per il settore femminile, è vero che oggi risentiamo di alcune difficoltà, ma ci sono stati anche passi avanti, come la visibilità offerta dalla tv».

Petrucci elezione – Il sogno Olimpico e lo sviluppo del talento giovanile

L’ambizioso obiettivo resta quello di riuscire a conseguire una medaglia alle Olimpiadi: «è il sogno di chiunque ami lo sport. Nella mia testa siamo vicini. Arrivare ai quarti a Tokyo tre anni fa ha dimostrato il potenziale di questa nazionale. Però dobbiamo ricordare che affrontiamo colossi e nuove realtà competitive. A livello giovanile, maschile e femminile, siamo tra i migliori in Europa e nel mondo, quindi sono ottimista. Vero, i giovani devono sbocciare, ma pensiamo a quante cenerentole oggi competono ai massimi livelli: quindi possiamo farcela anche noi».

Aspetto cardine per alimentare le speranze iridate è lo sviluppo del talento giovanile: «se un allenatore ritiene che un giocatore straniero sia più utile di uno italiano, la federazione può agire fino a un certo punto. Noi continuiamo a lavorare sui settori giovanili: abbiamo un’Academy straordinaria, con un mito del basket come Datome, un dirigente esperto come Trainotti e Germano Foglieni, un allenatore che gira l’Italia per scoprire nuovi talenti e realtà. Siamo l’unico Paese europeo a organizzare lo Junior Nba».

La carriera di Gianni Petrucci

Gianni Petrucci è una figura di spicco nello sport italiano. Nato nel 1945 a Roma, ha conseguito una Laurea in Scienze Politiche con specializzazione in Diritto del lavoro.

La sua carriera nello sport è stata ricca di successi, non solo nel mondo del basket: dopo il percorso accademico ha infatti ricoperto ruoli di grande rilevanza, tra cui quello di segretario generale della FIGC tra il 1985 e il 1991.

Per ben quattro mandati è stato il dirigente apicale del sistema sportivo italiano, occupando lo scranno di presidente del Coni dal 1999 al 2013, prima dell’avvento dell’attuale vertice Giovanni Malagò.

Nel mondo del basket ha mosso i suoi primi passi in veste di segretario generale della FIP tra il 1977 e il 1985, passando poi al ruolo di presidente dal marzo 1992 al gennaio 1999.

Quello che avrà inizio è il quarto mandato consecutivo, con il ritorno al governo del basket avvenuto nel 2013. Resterà in sella fino almeno al termine del prossimo mandato, il sesto complessivo alla guida della Federazione, in scadenza 2028.

Il presidente vuole ancora togliersi qualche soddisfazione, e ripercorre i momenti salienti del suo percorso «oggi è stata vincere e vedere che i tesserati mi vogliono ancora bene. Nella mia carriera, penso ai risultati olimpici, all’Europeo di basket che vincemmo quando avevo scelto Tanjevic, anche se allora il presidente era Maifredi. E poi il Mondiale di calcio del 2006, quando ero presidente del Coni».

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