Se si pensa al rugby la prima squadra a cui si collega questo sport non può che essere la Nuova Zelanda, conosciuta ai più come All Blacks.
I protagonisti dell’iconico haka, danza rituale tipica dei Maori che ha reso celebre, ancor di più, la Nazionale di rugby a 15 neozelandese, saranno di scena allo Juventus Stadium contro la gli Azzurri. L’occasione è il terzo e ultimo test-match dell’Autumn Nations Series, competizione che ha visto i ragazzi di Gonzalo Quesada perdere con l’Argentina e vincere contro la Georgia.
Sabato 23 novembre alle ore 21.10 lo stadio di Torino si trasformerà e diventerà l’arena di un incontro che, lato sportivo, ha dei precedenti chiari ed evidenti. Sedici volte le due Nazionali si sono sfidate con i tre volte campioni del mondo che hanno vinto tutti gli incontri disputati. La prima volta nel 1987 ai Mondiali di Auckland, l’ultima ai Mondiali 2023 in Francia: a Lione, il risultato finale recitava un inequivocabile 96-17 in favore dei neozelandesi.
Se dal lato di campo, dunque, la partita sembra essere proibitiva, è dal punto di vista economico che il gap tra le due squadre impressiona maggiormente. Dal valore del marchio All Blacks fino alle ricche sponsorizzazioni della Nazionale allenata da coach Scott Robertson, passando per le azioni in mano a Silver Lake: ecco la portata economica della Nuova Zelanda di rugby.
Il valore del marchio All Blacks: primi al mondo, l’Italia è decima
282 milioni di dollari, con una crescita del +53% tra il Mondiale 2019 e l’ultimo disputato in Francia. Questo il valore del marchio All Blacks, secondo il report 2023 di Brand Finance che analizza oltre 5.000 marchi sportivi: tra tutte le Nazionali di rugby, la Nuova Zelanda guarda tutti dall’alto in basso.
Dagli investimenti marketing sui social media, ai ricavi da sponsorizzazioni e merchandising, passando per il patrimonio della Federazione. Il predominio neozelandese è netto e stacca la seconda classificata, Inghilterra (264 milioni di dollari), di ben 18 milioni di dollari. Enorme è il divario con chi ricopre l’ultimo gradino del podio, la Francia: 154 milioni di dollari il valore del marchio transalpino, in netta crescita grazie all’entusiasmo scaturito dalla Coppa del Mondo 2023.
Scorrendo la top 10 si arriva alla base di questo ranking dove si posiziona l’Italia. Il consuntivo di 22,4 milioni di dollari della Nazionale Azzurra, in trend positivo dopo le performance nelle ultime due edizioni del Sei Nazioni, delinea il disequilibrato confronto con gli All Blacks: il moltiplicatore, a vantaggio dei neozelandesi, si assesta intorno al 12x.
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Il private equity e gli All Blacks: il ruolo di Silver Lake
Dal valore del marchio a quello dei diritti commerciali degli All Blacks. Da poco più di due anni la Nazionale di rugby neozelandese ha ceduto il 12,5% di questi ultimi a Silver Lake, fondo d’investimento USA. La società può contare un importante portafoglio nel mondo sportivo: infatti, Silver Lake detiene “pacchetti” di azioni sia della lega di arti marziali UFC che nel City Football Group, società che possiede (tra le altre) il Manchester City.
Trattativa con la New Zealand Rugby Federation che è stata ufficializzata nell’aprile 2022, conclusa con un esborso di 280 milioni di dollari da parte del fondo. Un rapido conto delinea il valore totale dei diritti commerciali degli All Blacks, pari a circa 2,2 miliardi di dollari.
Non si tratta di una prima volta per il private equity nel mondo del rugby. Il caso illustre è quello di CVC Capital Partners, gruppo inglese che ha acquisito la commercializzazione delle partite della Premiership inglese, della Pro 14 europea e ha acquisito, nel 2021, il 14% di Six Nations Rugby Ltd. Per inciso, quest’ultima è la società di cui sono socie le sei Federazioni, tra cui l’Italia, che partecipano all’omonimo torneo.
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Atrad e Ineos: le ricche sponsorizzazioni da 16mln di dollari annui
Se si parla di sponsorizzazioni degli All Blacks non si può non citare l’accordo con AIG, sponsor di maglia dal 2012 al 2021. La compagnia di assicurazioni americana ha accompagnato la Nazionale neozelandese per ben nove stagioni sportive, collezionando l’ultima Coppa del Mondo del 2015.
Da IMG ad Atrad, colosso francese di materiali da costruzione, che fino al 2027 comparirà sulle maglie degli All Blacks. Secondo Sporteconomy, l’accordo prevede un esborso da parte della società di Montpellier di circa 10,5 milioni di dollari annui, cifra che ricalca quella pattuita con IMG nel precedente contratto.
Il miliardario franco-siriano Mohed Altrad, proprietario del club francese Montpellier Hérault Rugby, è il fondatore dell’azienda Altrad, che nel 2018 ha siglato un prestigioso accordo di sponsorizzazione con la Nazionale di rugby francese. Il valore dell’intesa raggiunge 8,2 milioni di dollari all’anno, consolidando il marchio Altrad come uno dei principali sostenitori dello sport ovale.
Da un gigante a un altro, con il leader petrolchimico Ineos che, dal 2022, appare sul retro dei pantaloncini da gioco e sulle maglie di allenamento degli All Blacks. Fino al 2028 un accordo di partnership che si basa su 5,6 milioni di dollari annui. Anche per il produttore petrolchimico non si tratta di una prima volta nella sport industry: dalla Formula 1 con Mercedes al ciclismo con Ineos Grenadiers, passando per Team UK di vela e Nizza e Losanna nel calcio.
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