Il budget cap potrebbe potrebbe anche “colpire” il ciclismo. L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) sta valutando una possibile rivoluzione per il World Tour: l’introduzione di un budget cap per le squadre a partire dal 2026.
Questa misura mira a limitare la spesa complessiva dei team, cercando di ridurre le disparità economiche e aumentare la competitività tra le squadre.
La notizia, riportata da Escape Collective, evidenzia che l’UCI sta esplorando diversi modelli di sostenibilità economica, tra cui un sistema di controllo dei costi ispirato a regolamentazioni già implementate in altri sport.
Ciclismo budget cap – Il piano di sostenibilità economica
Durante i Campionati Mondiali di Zurigo, l’UCI ha discusso una proposta sviluppata dalla società di consulenza PwC, che ha suggerito vari modelli per migliorare la stabilità finanziaria del ciclismo.
Tra le opzioni proposte, si parla di un sistema che potrebbe includere un “fluctuating budget cap“, un tetto flessibile che limiterebbe la spesa delle squadre sul mercato in una stagione, e un “luxury cap“, che prevederebbe sanzioni economiche per le squadre che superano determinate soglie di spesa per i salari dei corridori. I fondi generati da tali sanzioni potrebbero essere redistribuiti tra le squadre con budget più ridotti.
Nonostante l’interesse, le discussioni sull’argomento sono ancora in una fase embrionale, con le squadre informate preliminarmente prima de Il Lombardia. Al momento non è stata presa una decisione definitiva sul modello da adottare, ma l’idea centrale è quella di promuovere un maggior equilibrio economico nel ciclismo senza penalizzare la crescita complessiva dello sport.
Tuttavia, non tutte le parti coinvolte vedono di buon occhio questa possibile rivoluzione. Il CPA, il sindacato dei corridori, ha espresso alcune preoccupazioni, sottolineando che qualsiasi misura dovrebbe garantire che i salari dei corridori non siano penalizzati.
L'Eurolega approva il primo salary cap: un modello ibrido tra NBA e MLS
Ciclismo budget cap – Disequilibrio tra spesa e competitività
Secondo un’analisi di PwC, nel 2024 le squadre più ricche del World Tour hanno speso quasi la metà del totale investito dalle 18 squadre presenti nel circuito.
Il divario tra la squadra con il budget più alto e quella con il budget più basso è impressionante: circa 42 milioni di euro. Questa differenza si riflette non solo sui salari dei corridori, ma anche sul numero di vittorie ottenute.
Ad esempio, la UAE Emirates, con il budget più alto, ha chiuso la stagione con 81 vittorie, mentre la Cofidis, tra le squadre con budget più ridotto, ha conquistato solo 5 successi.
Le squadre con maggiori risorse non solo pagano i propri atleti meglio, ma possono anche investire significativamente di più in equipaggiamento e staff. Le squadre più ricche spendono fino a tre o quattro volte di più per i materiali rispetto alle squadre con budget inferiori, e ciò si riflette inevitabilmente sulle loro prestazioni.