Bridgestone lascia il CIO: Parigi 2024 è l'ultima Olimpiade come sponsor

L’azienda giapponese di pneumatici sceglie di non rinnovare la partnership per concentrarsi sulle iniziative motoristiche globali: altro Top Partner che non prolunga l’accordo in essere con il CIO.

Bridgestone CIO addio
MANCATO RINNOVO
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Bridgestone, il gigante giapponese dei pneumatici, ha deciso di non rinnovare la sua partnership con il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) dopo i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Come riporta il sito specializzato SportsPro Media, la scelta strategica dell’azienda è di focalizzarsi sulle iniziative motoristiche globali, lasciando il mondo delle Olimpiadi dopo un decennio di collaborazione.

Bridgestone è stata partner olimpico mondiale dal 2014 e paralimpico dal 2018, con un contratto che copriva una gamma di prodotti come pneumatici, biciclette semoventi e cuscinetti a isolamento sismico.

La sponsorship, del valore di 340 milioni di dollari, ha rappresentato un pilastro significativo per le operazioni del CIO.

La decisione di Bridgestone segna l’ultimo passo di un progressivo disimpegno dei principali sponsor TOP dal programma olimpico. Già a settembre, Panasonic aveva annunciato la fine della sua sponsorizzazione di primo livello, mentre Toyota ha confermato che non rinnoverà il contratto dopo Parigi 2024, un accordo valutato a 835 milioni di dollari firmato nel 2015.

Anche Intel è pronta a concludere il proprio impegno nel 2024, mentre Deloitte ha sostituito Atos come partner tecnologico per Los Angeles 2028.

Bridgestone sponsor CIO addio – Il valore delle top partnership

Il programma TOP, che contribuisce a circa il 30% delle entrate del CIO, ha generato 2,3 miliardi di dollari nell’ultimo ciclo quadriennale. Tuttavia, il CIO è già al lavoro per trovare nuovi partner.

Anne-Sophie Voumard, direttore generale dei servizi televisivi e di marketing del CIO, ha dichiarato che ci sono già trattative avanzate con nuovi marchi e che presto saranno annunciati nuovi accordi.

Con l’uscita di diversi colossi, il programma TOP potrebbe ridursi a 11 aziende entro la fine dell’anno.

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