La vetrina delle Olimpiadi per l’industria bike italiana

In occasioni dove l’attenzione degli appassionati di sport di tutto il mondo è catalizzata da un evento – leggersi Giochi Olimpici – le eccellenze della bike economy tricolore hanno a disposizione una vetrina di eccellenza.

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Eccellenza tricolore
Image credit: Insidefoto

Da Bianchi a Colnago, da Pinarello a Wilier Triestina. Marchi di eccellenza, emblemi del Made in Italy che, nel campo della bike economy, rappresentano una garanzia di qualità a livello mondiale.

E che proprio in occasioni dove l’attenzione degli appassionati di sport di tutto il mondo è catalizzata da un evento – leggersi Giochi Olimpici – le eccellenze della bike economy tricolore hanno a disposizione una vetrina di eccellenza.

Al velodromo Saint-Quentin-en-Yvelines dove sono in scena le sfide finali dell’inseguimento a squadre, Filippo Ganna e compagni lotteranno per il bronzo a bordo della Pinarello Bolide F HR, realizzata appositamente per la sfida olimpica.

Bici italiane vetrina Olimpica – non solo Ganna

Ma non solo, il triatleta tedesco, Jonas Schomburg, ha scelto una Bianchi per accompagnarlo nelle sue sfide, così come molti corridori per le gare in linea si affidano allo storico marchio italiano.

Senza dimenticare il fuoriclasse Tadej Pogačar, assente-presente ai Giochi Olimpici di Parigi, fresco vincitore di Giro e Tour, con la sua inseparabile Colnago.

E se dalle Olimpiadi si passa al World Tour, a prescindere che latitano i team italiani, le bici dei grandi team vestono in gran parte il tricolore.

Nel massimo circuito del ciclismo professionistico su strada i marchi italiani la fanno infatti da padrone: Pinarello è il fornitore ufficiale della Ineos Grenadiers; Wilier Triestina è partner dell’Astana e della Groupama-FDJ; Colnago è partner della Uae Emirates; Bianchi della Arkéa-Samsic, team a disposizione del quale è stata messa la nuovissima “Specialissima RC”, vincitrice del Design & Innovation Award 2024.

Il traino dei successi sportivi, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, è una leva industriale indispensabile per il comaprto delle bici da corsa italiane. È soprattutto grazie all’export che i livelli di produzione si mantengono soddisfacenti, nonostante un trend generale negativo che ha visto per il mercato tricolore nel 2023 un calo a doppia cifra, dopo un 2022 già in contrazione, con un totale dell’output sceso al di sotto dei due milioni di pezzi.

Bici italiane vetrina Olimpica: un sostegno per l’industria

Nonostante la congiuntura non positiva, i marchi italiani della bici restano fedeli al territorio. Lo scorso giugno, a Treviglio, è stata ufficialmente inaugurata la nuova fabbrica Bianchi, frutto dell’intervento di rigenerazione urbana sullo stabile di Via delle Battaglie, che da oltre 50 anni ospita la sede, condotto in sinergia con il Comune.

Il nuovo impianto completato in 24 mesi allinea Bianchi agli standard di Industria 5.0. La nuova linea di produzione con un’anima green ha una capacità installata di 500 biciclette per turno ed è stata costruita secondo processi di produttività innovativi. Ciascuna posizione della linea produttiva è stata completamente digitalizzata.

Pedigree italiano anche per la Colnago, nonostante nel 2020 il fondatore Ernesto Colnago abbia deciso di vendere la quota di maggioranza al fondo di Abu Dhabi, Chimera Investment. Nel 2023 dell’azienda di Cambiago il fatturato è salito a 55 milioni, livello più che triplicato dall’acquisizione, grazie in particolare ad un export salito al 72%, con una Ebitda di 14 milioni.
Risultati che hanno permesso l’ampliamento della fabbrica con un investimento fra i 15 e i 20 milioni.