Proporre soluzioni sostenibili e interventi di efficientamento energetico. Diffondere l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Sviluppare modelli virtuosi che possano migliorare anche la vivibilità e incentivare la socialità.
In sintesi, trasformare gli impianti sportivi in comunità energetiche. Questo il fine principale del protocollo d’intesa firmato, dal Circolo del tennis al Foro Italico, tra Sport e Salute e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
L’obiettivo è accelerare la transizione energetica, riducendo i consumi e l’impatto ambientale delle strutture sportive, con particolare attenzione allo stadio Olimpico di Roma e al recupero dell’ex Centro sportivo Deplhinia di Caivano, già oggetto di collaborazione tra i due enti sopracitati.
«E’ un punto di svolta, si tratta di un protocollo caratterizzato da concretezza e da progetti ambiziosi con una prospettiva enorme». Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, presente alla firma del protocollo.
«Dobbiamo sancire ufficialmente il patto tra Sport e ambiente: se l’80% degli impianti non è efficiente dal punto di vista energetico, vuol dire che non siamo mai riusciti a concretizzare gli intenti. E ce ne siamo accorti con l’esplosione del costo dell’energia», ha aggiunto il ministro.
Un esempio virtuoso sarà, come detto, lo stadio Olimpico, definito dallo stesso Abodi «un mio sogno. Sono convinto che ci sono ampi margini di miglioramento per tutto il parco del Foro Italico anche sotto il profilo architettonico e che si potrà intervenire con un progetto di fotovoltaico a basso impatto».