Roma e Napoli puntano su un asse strategico per l'America's Cup 2027

Un collegamento ferroviario veloce tra Roma e Napoli per l’America’s Cup 2027: l’evento si candida così a diventare un catalizzatore di sviluppo infrastrutturale e turistico per il Mezzogiorno.

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L’America’s Cup di luglio 2027 potrebbe trasformarsi in un laboratorio di collaborazione tra due città tradizionalmente rivali. Roma e Napoli si preparano a condividere il palcoscenico della più prestigiosa competizione velica mondiale, con un piano ambizioso che prevede un potenziamento del collegamento ferroviario ad alta velocità tra le due metropoli.

L’annuncio è arrivato da Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute, l’azienda pubblica che gestisce il Foro Italico. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, Molineris ha dichiarato: «L’America’s Cup sarà un evento immenso, uno stadio naturale bellissimo come il golfo di Napoli che ha accanto una delle aree più belle che abbia mai visto, Bagnoli».

Le regate si svolgeranno tra Castel dell’Ovo e Posillipo, mentre Bagnoli ospiterà l’area dedicata ai team e ai tifosi. Ma è la visione strategica a fare la differenza: con una stazione della metropolitana diretta a Bagnoli, attualmente in fase di studio, i 228 chilometri che separano Roma da Napoli potrebbero essere percorsi in poco più di un’ora.

La lezione di Barcellona: oltre un miliardo di benefici economici

I numeri dell’edizione 2024 a Barcellona parlano chiaro: oltre un miliardo di euro in benefici economici, 1,8 milioni di visitatori e quasi un miliardo di spettatori televisivi in tutto il mondo. Un risultato che ha convinto gli organizzatori italiani a pensare in grande.

«Il concetto è quello di avere una partecipazione molto più ampia e cercare di coinvolgere le grandi città», ha spiegato Molineris al quotidiano romano. L’obiettivo è chiaro: moltiplicare l’indotto economico distribuendolo su un’area più vasta, sfruttando la capacità ricettiva di entrambe le città.

La Capitale ha già dimostrato le sue potenzialità. Come sottolineato dallo stesso amministratore delegato di Sport e Salute, nel 2025 Roma ha superato Milano per numero di spettatori e fatturato generato attraverso eventi sportivi e musicali, grazie ai concerti all’Olimpico, le partite di Roma e Lazio, la finale di Coppa Italia e gli Internazionali di Tennis.

Bagnoli: tra opportunità e polemiche

Se da un lato l’America’s Cup rappresenta un’occasione unica per riqualificare l’area di Bagnoli, dall’altro i lavori in corso alimentano le polemiche. Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, alcuni attivisti hanno presentato un esposto destinato alla Procura, denunciando procedure amministrative considerate opache e rischi ambientali legati alla movimentazione degli inquinanti.

Gli oppositori contestano in particolare i 152 milioni di euro destinati alle opere necessarie per la regata, sostenendo che queste risorse avrebbero dovuto essere impiegate per una bonifica completa dell’area. Nel loro esposto chiedono un intervento tempestivo della magistratura, paventando «un danno irreversibile alla salute dei cittadini e dei lavoratori».

L’amministrazione comunale, tuttavia, considera il cantiere come la testimonianza della rinascita di Bagnoli, un’area che da decenni attende di essere restituita alla città.

Il futuro del Foro Italico

Parallelamente all’America’s Cup, prosegue la riqualificazione del Foro Italico. Tra i progetti in cantiere spicca la creazione di una copertura per il campo centrale, che garantirà 12.700 posti al coperto e riscaldati, mettendo al riparo gli Internazionali di Tennis dai capricci del meteo.

Anche lo Stadio dei Marmi, definito da Molineris «forse il più bello al mondo», sarà oggetto di un intervento di valorizzazione. Il progetto “Illumina” prevede l’apertura gratuita dell’impianto 365 giorni all’anno, permettendo a cittadini e turisti di utilizzarlo per correre e allenarsi.

L’America’s Cup del 2027 si candida così a diventare un catalizzatore di sviluppo infrastrutturale e turistico per il Mezzogiorno, con Roma pronta a svolgere un ruolo di primo piano nell’accoglienza del pubblico internazionale.