F1 2026, la rivoluzione totale: ecco cosa aspettarsi, tra dubbi e certezze

La Formula 1 si prepara alla più grande rivoluzione tecnica della sua storia moderna: dal 2026 addio alle auto a effetto suolo e al DRS. Novità anche tra i team e nel calendario. Mercedes favorita, Ferrari all’ultima chiamata.

F1 Abu Dhabi 2025
Novità e conferme
Image Credits: DPPI/PNewsZ/Insidefoto

L’incoronazione di Lando Norris ad Abu Dhabi ha chiuso un’era e aperto le porte a quella che si preannuncia come la più radicale trasformazione della Formula 1 degli ultimi decenni. Il 2026 segnerà l’addio definitivo alle monoposto a effetto suolo e l’introduzione di un regolamento tecnico che ridisegnerà completamente gli equilibri in pista.

Un cambio epocale

Secondo quanto riporta La Repubblica, si tratterà di «uno dei cambiamenti più importanti della storia dello sport, più dell’ibrido introdotto nel 2014». Le nuove vetture saranno più compatte, con un passo ridotto di 200 millimetri e una larghezza inferiore di 100 millimetri, oltre a pesare circa 30 chilogrammi in meno.

Ma la vera rivoluzione riguarda l’aerodinamica e la propulsione. Sparisce il DRS, l’ala mobile posteriore utilizzata dal 2011 per favorire i sorpassi, sostituito da un sistema di aerodinamica attiva che prevede entrambe le ali mobili. Come già anticipato su Sport e Finanza, il nuovo sistema funzionerà con due modalità: X/Z Mode con entrambe le ali mobili, oltre a un’inedita modalità Override per potenza elettrica extra.

Le power unit subiranno una trasformazione altrettanto profonda, con una ripartizione paritaria tra motore termico ed elettrico (50%-50%). La potenza elettrica salirà in modo significativo, passando dagli attuali 120 kW fino a 350 kW, mentre verrà eliminato l’MGU-H, il sistema di recupero energetico dai gas di scarico. I carburanti saranno 100% sostenibili.

Mercedes pronta al rilancio con il motore, McLaren e i clienti ringraziano

Secondo diverse fonti del paddock, la Mercedes si prepara a riconquistare il trono perduto. «I rivali credono che il nuovo motore metta la Mercedes mezzo passo avanti in vista della pre-stagione», rivelano fonti vicine ai team. Il costruttore tedesco, che nel 2014 aveva dominato l’era ibrida con otto titoli costruttori consecutivi fino al 2021, fornirà power unit non solo alla propria scuderia ma anche a McLaren, Williams e, per la prima volta, Alpine.

La coppia Russell-Antonelli potrebbe rappresentare l’arma vincente delle Frecce d’Argento. Il giovane talento italiano ha già conquistato tre podi nella sua stagione di apprendistato al fianco di George Russell, reduce dalla sua miglior annata in carriera.

Proprio per l’ipotetica forza del motore Mercedes, McLaren parte dai favori della vigilia dopo due titoli costruttori consecutivi. La Repubblica sottolinea come la scuderia guidata da Andrea Stella possa contare su una base solida: «Non solo per il propulsore, ma per quella che l’ingegnere italiano definisce una cultura di squadra, con regole chiare: si lavora uniti, piloti liberi di lottare».

Con Lando Norris che inizia la stagione da campione del mondo e Oscar Piastri, 24 anni, pronto a raccogliere il testimone, il team papaya può guardare al futuro con ottimismo.

Red Bull nel caos

Il team di Milton Keynes affronta il 2026 con più incognite che certezze. La scelta di sviluppare un motore in casa con Ford, unita alla perdita del genio dell’aerodinamica Adrian Newey (passato all’Aston Martin), pesa come un macigno per Red Bull Racing. Come riporta La Repubblica, «è sempre più incerta la permanenza del superconsulente Helmut Marko, 82 anni, e dell’ingegnere di pista di Verstappen, Gianpiero Lambiase». Mentre il primo risulta essere stato licenziato per disaccordi con i vertici Red Bull, il secondo dovrebbe restare nel team con un altro ruolo.

Max Verstappen, secondo classificato nel 2025 per soli due punti, avrà al suo fianco il giovane talento Isack Hadjar, promosso dalla Racing Bulls. Ma l’olandese ha già fatto capire che, nonostante un contratto fino al 2028, non esiterà a cambiare aria se la monoposto non sarà competitiva.

Sempre per quanto riguarda l’universo Red Bull, l’unico esordiente assoluto del 2026 sarà il diciottenne britannico Arvid Lindblad alla Racing Bulls. 

Ferrari: ultima chiamata

A Maranello la situazione è critica. Dopo aver conteso il titolo costruttori alla McLaren nel 2024, il 2025 si è trasformato in un disastro: quarto posto a 435 punti dalla vetta, zero vittorie e solo sette podi, tutti firmati da Charles Leclerc. Lewis Hamilton, arrivato tra mille aspettative, è rimasto completamente a secco ad eccezione della sprint vinta in Cina.

Maranello non vince dal 2008 tra i Costruttori, dal 2007 tra i piloti. Il futuro di entrambi i piloti è in bilico: Leclerc, all’ottava stagione in rosso, ha il contratto in scadenza e potrebbe lasciare Ferrari se non dovesse avere la macchina vincente. Anche per Hamilton, che compirà 41 anni a gennaio, potrebbe essere l’ultimo ballo in Formula 1.

I nuovi protagonisti

La griglia 2026 si allarga a 22 vetture con l’ingresso della Cadillac, undicesimo team sostenuto dalla General Motors. Al volante ci saranno due veterani: Valtteri Bottas e Sergio Pérez, che insieme vantano 16 vittorie e 527 Gran Premi disputati.

L’Audi, evoluzione del team Sauber, punta a scalare il centrocampo con l’esperienza di Nico Hulkenberg abbinata alla velocità del giovane Gabriel Bortoleto. L’Aston Martin, invece, si affida al binomio Honda-Newey per regalare al 44enne Fernando Alonso una vittoria che manca da 13 anni.

Il calendario

Sul fronte dei circuiti, Madrid sottrae il Gran Premio di Spagna a Barcellona – che però sarà presente comunque in calendario – con il nuovo circuito cittadino “Madring”, mentre esce di scena Imola con il suo Gran Premio dell’Emilia-Romagna.

La stagione prenderà il via con test privati in Spagna dal 26 gennaio, seguiti da due sessioni pubbliche in Bahrain a febbraio. Il primo Gran Premio si disputerà a Melbourne l’8 marzo, aprendo una stagione che promette di ridefinire gli equilibri della Formula 1 moderna.

Secondo Pirelli, fornitore unico di pneumatici, «il distacco tra le auto più veloci e quelle più lente potrebbe arrivare a quattro secondi al giro». In termini di F1, un’eternità che rischia di creare una griglia a due velocità. Ma è proprio questa incertezza a rendere il 2026 l’anno più atteso dell’ultimo decennio.