Tennis italiano, l'era dei record: da Sinner al sistema che ha conquistato il mondo

Il tennis italiano vive un momento storico: da Sinner ai top player fino alla base, ecco come il sistema federale ha trasformato l’Italia in potenza mondiale.

TennisATPFinals2025 sinner
Piramide vincente
Image Credits: Nicolo Campo / Insidefoto

Il tennis italiano vive un momento storico senza precedenti. Una stagione di trionfi che ha proiettato l’Italia nell’élite mondiale dello sport con la racchetta, trasformando il Belpaese in un modello di riferimento internazionale.

A sintetizzare perfettamente la questione è Feliciano Lopez, direttore della Coppa Davis: «Prima c’era il modello spagnolo, adesso dobbiamo rendere merito al modello italiano», ha dichiarato.

La piramide del successo: i numeri del 2025

Al vertice c’è lui, Jannik Sinner, l’icona che ha conquistato l’immaginario collettivo. Ma il fenomeno va ben oltre il campione altoatesino. La struttura del movimento tricolore si configura come una piramide solida: sotto Sinner c’è una folta schiera di top player guidata da Lorenzo Musetti e Jasmine Paolini, mentre alla base si estende un’attività territoriale in pieno fermento.

La stagione 2025 ha segnato traguardi storici: cinque titoli Slam conquistati (Sinner agli Australian Open e Wimbledon, Errani/Paolini e Errani/Vavassori al Roland Garros, Errani/Vavassori agli US Open) e 11 tornei ATP vinti dagli italiani, più di ogni altra nazione (6 Sinner, 3 Darderi, 2 Cobolli).

L’Italia è l’unico Paese ad aver avuto rappresentanti in tutte le categorie delle Finals: a Torino con Sinner e Musetti nel singolare, Bolelli/Vavassori nel doppio; a Riad con Paolini nel singolare ed Errani/Paolini nel doppio.

Ma il dato più straordinario riguarda le competizioni a squadre: da due anni l’Italia domina sia la Coppa Davis che la Billie Jean King Cup, un’impresa riuscita in passato solo all’Australia di Emerson e Court e agli Stati Uniti di McEnroe ed Evert.

La macchina del sistema tennis

Dietro i successi sportivi c’è una strategia economica vincente. La FITP ha trasformato gli Internazionali del Foro Italico in una “macchina da soldi”, con un impatto economico di 895 milioni di euro, riporta la Gazzetta dello Sport. Aggiungendo le ATP Finals di Torino (dal 2021) e la Final 8 di Davis a Bologna (dal 2025), il movimento genera un impatto totale di 1,6 miliardi di euro, risorse reinvestite nel sistema.

I numeri certificano una crescita esplosiva. Nel 2024 i tesserati della Federazione Italiana Tennis e Padel hanno superato per la prima volta il milione, raggiungendo quota 1,2 milioni (+266% rispetto al 2020). Nello stesso periodo i circoli affiliati sono aumentati del 29% (4.096 totali), le scuole di tennis e padel del 34% (2.553) e i tecnici del 65% (13.951).

Secondo l’indagine Nielsen, gli sport della racchetta (tennis e padel) contano 19,8 milioni di appassionati in Italia, superando pallavolo (14,5), atletica (13,6), nuoto (13,2), basket (11,4) e ciclismo (10,5). Solo il calcio resta davanti con 21,6 milioni, ma il divario si assottiglia ulteriormente tra i praticanti: 6,2 milioni per tennis e padel contro i 6,5 del calcio.

Gli obiettivi dei protagonisti per il 2026

Il tennis non smette mai. Vero! Nonostante la stagione 2025 sia finita, il pensiero di tennisti e tenniste è già rivolto al prossimo anno. Certo, le vacanze sono meritate, ma si possono già delineare quelli che saranno i prossimi obiettivi.

Partendo dalla nostra punta, Jannik Sinner punta al Grande Slam e alla conferma del numero 1 mondiale, con particolare focus sul Roland Garros per completare il Grande Slam. Il numero 9 del mondo Lorenzo Musetti, dopo l’ingresso in top 10 e la prima qualificazione alle ATP Finals, cerca il grande acuto che manca: una vittoria in un Masters 1000 o in uno Slam. E, considerato che non vince dal 2022, iniziare a conquistare un trofeo potrebbe essere uno slancio positivo per l’anno a venire.

Coloro che ci hanno guidato nella conquista della Coppa Davis guardano al 2026 con fiducia. Flavio Cobolli, rivelazione del torneo, mira alla top 10 dopo i primi due successi ATP e i quarti a Wimbledon, lavorando sull’adattabilità al cemento. Matteo Berrettini, invece, insegue il ritorno in salute e la competitività sui prati di Wimbledon, suo terreno prediletto. L’altro singolarista di lusso, Lorenzo Sonego, dopo un anno caratterizzato da troppe eliminazioni precoci, vuole tornare a frequentare le zone nobilissime della classifica. La coppia Bolelli/Vavassori cerca lo Slam che ancora manca, forte di una finale agli Australian Open e della seconda qualificazione consecutiva alle Finals.

Non ha partecipato alla Davis, ma Luciano Darderi, il più vincente della stagione dopo Sinner con tre titoli sulla terra, si allenerà con Jannik a Dubai per migliorare sulle superfici veloci e consolidare la top 20.

Spostandoci sulle donne, a guidare il movimento sono Jasmine Paolini e Sara Errani. La prima vuole replicare i grandi risultati nei Major dopo una stagione comunque ricca di soddisfazioni, dalla vittoria a Roma al trionfo in Billie Jean King Cup. La seconda, invece, punta a nuovi successi nel doppio, specialità in cui resta probabilmente la migliore al mondo.

Un movimento che da vent’anni ha costruito un sistema, facendo emergere talenti e creando infrastrutture. Il tennis italiano non è più una nicchia, ma una realtà consolidata che guarda al futuro con ambizioni mondiali.

Sport

Tennis