Novak Djokovic tiene tutti con il fiato sospeso. Dopo l’esordio vincente all’ATP 250 di Atene contro Alejandro Tabilo (7-6, 6-1), il fuoriclasse serbo ha lanciato una vera e propria doccia fredda sulla sua partecipazione alle ATP Finals di Torino, contraddicendo apertamente le parole del presidente della FITP Angelo Binaghi.
«Non so da dove abbia preso questa informazione, certamente non da me e non dal mio team. Deciderò solo alla fine del torneo», ha dichiarato Nole in conferenza stampa, rispondendo alla giornalista greca Vicky Georgatou che gli chiedeva conferma delle dichiarazioni di Binaghi.
Il presidente Binaghi smentito
Solo pochi giorni fa, durante un intervento a “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, il numero uno del tennis italiano aveva infatti annunciato con sicurezza: «Abbiamo avuto conferma che Djokovic ci sarà a Torino». Parole che ora suonano premature, se non addirittura non concordate con il diretto interessato.
La situazione si tinge dunque di giallo proprio alla vigilia del torneo dei Maestri, in programma dal prossimo weekend nel capoluogo piemontese. Djokovic, che ha già vinto le Finals per sette volte (la prima a Shanghai nel 2008, l’ultima proprio a Torino nel 2023), potrebbe decidere solo sabato, eventualmente dopo la finale del 250 greco.
Il torneo di famiglia ad Atene
La presenza di Djokovic nella capitale greca non è casuale. Il torneo ATP 250, originariamente organizzato dalla famiglia del campione a Belgrado, è stato trasferito ad Atene a causa di problemi con il governo serbo. Una ragione che ha spinto il 38enne campione di 24 Slam a giocare in un torneo di categoria inferiore, nonostante i 100 titoli già conquistati in carriera e l’imminenza delle Finals.
Sul campo, il serbo ha mostrato una condizione accettabile contro Tabilo, avversario che l’aveva sconfitto nei due precedenti su terra rossa. Tuttavia, il suo linguaggio corporeo nella parte finale del match ha tradito segni di affaticamento, con Nole spesso piegato sulle gambe tra un punto e l’altro. Giovedì, giorno del sorteggio delle Finals, affronterà nei quarti il portoghese Nuno Borges (n.47 del mondo).
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Musetti e Auger-Aliassime in attesa
Le dichiarazioni di Djokovic tengono sulle spine soprattutto Lorenzo Musetti e Felix Auger-Aliassime, rispettivamente nono e ottavo nella Race to Turin. Il canadese precede l’italiano di 160 punti, e Musetti – impegnato anche lui ad Atene – avrebbe bisogno di vincere il torneo per superarlo e strappare l’ultimo posto disponibile.
Un eventuale forfait di Djokovic, però, cambierebbe completamente lo scenario: entrambi volerebbero a Torino, con Alexander Bublik come prima riserva. Non è un caso che qualcuno si chieda se l’annuncio prematuro di Binaghi non fosse anche un modo per pungolare Musetti nella corsa finale.
La gestione delle energie
A 38 anni, Djokovic sta chiaramente dosando le energie per prolungare la carriera, concentrandosi prevalentemente sui Major. Quest’anno ha ottenuto l’ottava qualificazione consecutiva alle ATP Finals disputando appena 12 tornei (Atene è il 13°) e capitalizzando le semifinali raggiunte in tutti e quattro gli Slam.
Dopo gli US Open si è visto solo a Shanghai, dove ha perso in semifinale contro Vacherot.
Il campione serbo aveva già lasciato intendere nei mesi scorsi un approccio prudente. «L’unica cosa che ho segnato nel mio programma prima degli Australian Open 2026 è il 250 di Atene, – aveva dichiarato a settembre. E ancora a ottobre: – Non faccio più progetti a lungo termine».
L’attesa continua. Torino e il mondo del tennis restano in sospeso, in attesa di una decisione che arriverà solo nei prossimi giorni. Con grande disappunto degli organizzatori e di chi, come Binaghi, aveva dato tutto per scontato.
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