Parla il presidente Atelli: «Commissione per sport più sostenibile e trasparente»

Il presidente Massimiliano Atelli spiega la missione della nuova Commissione di vigilanza che sostituisce Covisoc e Comtec: più poteri, indipendenza e attenzione agli squilibri economici nello sport professionistico.

Basket fatturato 2024
Governance basket e calcio
Image Credits: Savino Paolella, LBA

Una svolta nella vigilanza economico-finanziaria del sistema sportivo italiano. È operativa la Commissione prevista dall’articolo 2 del decreto legge 71/2024, destinata a sostituire Covisoc e Comtec nel controllo dei conti delle società professionistiche di calcio e basket.

L’annuncio è arrivato dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, durante il Global Summit del World Travel & Tourism Council all’Auditorium Parco della Musica di Roma. A guidare il nuovo organismo è Massimiliano Atelli, professore associato di diritto amministrativo dell’Universitas Mercatorum ed ex magistrato.

Poteri ampliati e indipendenza

«Abbiamo lavorato molto sull’organizzazione, – ha spiegato Atelli in un’intervista a Il Messaggero. – Siamo subentrati ad altri nello svolgimento di un’attività in corso e rispetteremo tutte le scadenze previste, sia pure ravvicinate».

La Commissione dispone ora di poteri più estesi rispetto ai precedenti organi di controllo: potrà effettuare verifiche dirette, ispezioni nelle sedi delle società e richiedere documentazione aggiuntiva in merito ai bilanci per il rilascio della licenza nazionale.

L’obiettivo, ha aggiunto il presidente, è «favorire una gestione corretta e sostenibile, garantendo l’equilibrio economico-finanziario e l’equa competizione nei campionati». L’organo opererà in piena autonomia, pur collaborando con le federazioni, cui resterà la decisione finale sull’ammissione ai tornei.

Nella fase di transizione, prevista dal decreto per i prossimi 6-12 mesi, la Commissione potrà avvalersi di quattro collaboratori provenienti da Covisoc e Comtec. «Sono molto preparati e motivati, lavorano con noi già dal primo giorno, – ha confermato Atelli. – Definire con le federazioni i contenuti delle Convenzioni previste dalla legge non è stato complicato».

La Commissione non può che essere ambiziosa:

«L’obiettivo è lavorare affinché calcio e basket a livello professionistico possano essere sempre più sinonimo di corretta gestione e di capacità di mantenimento dell’equilibrio economico e finanziario, contribuendo a garantire l’equa competizione nei rispettivi campionati». 

Sulla questione della presunta ingerenza governativa nello sport, questione che affligge altri sport – su tutti il tennis, – Atelli ha richiamato il parallelo con l’Inghilterra:

«Negli stessi mesi in cui in Italia governo e Parlamento hanno deciso la creazione della Commissione di controllo sullo sport professionistico, – ha dichiarato – anche in Inghilterra è stato fatto un percorso per certi versi analogo. Con la differenza, tuttavia, che nel nostro paese si è deciso di istituire un’autorità indipendente, e nel Regno Unito, invece, un’agenzia governativa».

Calcio e sostenibilità: dal caso Lazio alle sfide del sistema

Uno dei primi dossier sul tavolo della nuova Commissione riguarda la Lazio, che dopo il blocco del mercato estivo punta ora a sbloccare gli acquisti in vista della sessione di gennaio. «Una volta ricevuta ed esaminata la documentazione, la Commissione si esprimerà in tempi veloci, – ha assicurato Massimiliano Atelli, come riporta anche Calcio e Finanza. – Se la Lazio depositerà i documenti entro il 30 novembre, daremo riscontro intorno alla metà di dicembre».

Ma il caso biancoceleste è solo un tassello di un quadro più ampio che coinvolge la tenuta economica del calcio italiano. Sul tema delle sanzioni alle società indebitate, Atelli ha invitato a un approccio costruttivo: «Prima di parlare di sanzioni, è importante capire le cause degli squilibri. Se un disallineamento è strutturale, limitarsi a punire non serve a ristabilire l’equilibrio».

Il presidente ha poi riconosciuto le difficoltà profonde che attraversano il sistema, sottolineando come la competitività internazionale richieda club con mezzi finanziari adeguati e una gestione sostenibile. Tra le possibili leve di sviluppo ha citato l’introduzione di una percentuale sulle scommesse, progetto su cui lavora il ministro Abodi per integrare gli organizzatori nella catena del valore del betting, e la realizzazione di stadi di nuova generazione, capaci di garantire nuove fonti di ricavo e rafforzare la solidità economica delle società.

Infine, Atelli ha affrontato il tema della crescente presenza di proprietà straniere nel calcio italiano, un fenomeno ormai strutturale: «Non sono spaventato dalle novità – ha precisato – la proprietà straniera non è certo un’esclusiva del nostro campionato. L’importante è che le regole siano chiare per tutti e che non vi siano deficit di conoscenza riguardo agli assetti proprietari».