Sport femminile USA, mercato in crescita a 2,5 miliardi di dollari entro il 2030

Secondo McKinsey, il mercato dello sport femminile negli Stati Uniti supererà i 2,5 miliardi di dollari entro il 2030. WNBA e NWSL guidano la crescita tra diritti TV, ticketing e sponsorizzazioni.

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Il futuro del movimento sportivo femminile negli Stati Uniti ha una cifra ben precisa: 2,5 miliardi di dollari. È questa la stima elaborata da McKinsey, che prevede un’accelerazione senza precedenti nella monetizzazione di leghe come la WNBA (basket) e la NWSL (calcio). Un potenziale trainato da un mix di crescita di pubblico, nuovi sponsor e valorizzazione dei diritti audiovisivi per un segmento in rapida espansione.

Secondo la società di consulenza, il settore ha già raggiunto un valore complessivo di 1 miliardo di dollari nel 2024 per broadcaster e sponsor, con una prospettiva di crescita del +150% in sei anni. Il potenziale, sottolinea McKinsey, potrebbe persino superare le previsioni se i principali stakeholder riusciranno a ridurre il divario di monetizzazione con lo sport maschile.

Le sfide della crescita

Nonostante i numeri record, restano nodi strutturali da sciogliere.

Il primo riguarda la frammentazione dell’attenzione dei fan, che seguono già numerosi sport maschili e spesso faticano ad aggiungere altre competizioni alle proprie abitudini. A ciò si aggiunge la difficoltà di accesso ai contenuti: molte discipline femminili, a differenza delle controparti maschili, non hanno ancora una collocazione stabile nei palinsesti dei grandi network, restando confinate a piattaforme digitali o a finestre televisive marginali. Infine, pesa la relativa immaturità di un mercato che, pur in fase di espansione, non ha ancora consolidato un track record paragonabile a quello delle leghe maschili.

Oggi, infatti, lo sport femminile rappresenta meno del 2% del mercato sportivo statunitense (stimato in 75 miliardi di dollari nel 2024).

Per colmare il gap, McKinsey individua alcune priorità:

  • rendere più accessibili le esperienze dal vivo con biglietti e abbonamenti a prezzi competitivi;
  • sviluppare formule premium per rafforzare il legame con i tifosi;
  • sperimentare modelli di distribuzione diretta al consumatore, sempre più strategici nella gestione dei diritti TV.

Pubblico e ricavi in forte espansione

Il boom è già visibile nei numeri. Tra il 2021 e il 2024 l’affluenza media agli eventi delle principali leghe è cresciuta del 55% annuo, mentre la WNBA nel 2025 è in corsa per un +25% di spettatori rispetto al 2024. A incidere non è soltanto l’appeal di stelle emergenti come Caitlin Clark, ma anche le decisioni strategiche di alcune franchigie. Le Las Vegas Aces, per esempio, hanno trasferito parte delle loro partite in arene più capienti, offrendo allo stesso tempo esperienze premium che rafforzano il legame con i tifosi e incrementano i ricavi.

Sul piano economico, WNBA e NWSL hanno registrato un +60% nel ticketing dal 2023, raggiungendo 225 milioni di dollari nel 2024. Anche le sponsorizzazioni seguono la stessa traiettoria: la NWSL ha quadruplicato i ricavi in cinque anni (60 milioni nel 2024), mentre la WNBA ha superato i 55 milioni, il doppio rispetto al 2020.

Le atlete come brand

La crescita degli investimenti da parte dei brand testimonia un rinnovato interesse, alimentato non solo dal desiderio di raggiungere un pubblico in espansione, ma anche dalla volontà di associare il proprio marchio a valori di inclusione e uguaglianza.

Per questo, uno degli elementi chiave per la crescita del settore è l’identità digitale delle atlete. La ricerca condotta da McKinsey su 3mila fan statunitensi rivela che metà degli appassionati segue più le singole giocatrici che le squadre o le leghe. Questo legame diretto si traduce in business: i sostenitori delle stelle dello sport femminile hanno il 27% di probabilità in più di acquistare prodotti di un brand sponsorizzato da un’atleta.

È un vantaggio competitivo che si fonda su autenticità e prossimità, due caratteristiche che il pubblico percepisce più fortemente nello sport femminile rispetto a quello maschile. Quest’ultimo viene invece spesso percepito come più distante e istituzionalizzato.

Espansione delle leghe

Parallelamente, l’offerta di competizioni è in continua crescita. Oggi negli USA si contano 163 tornei femminili d’élite, numero destinato ad aumentare. La WNBA punta a raggiungere le 18 squadre entro il 2030, mentre la NWSL passerà dalle 10 franchigie del 2021 a 16 nel 2026, con i debutti annunciati di Boston e Denver.

Nel 2025, inoltre, hanno debuttato nuove leghe professionistiche come la Professional Women’s Hockey League e League One Volleyball.

Un’occasione per investitori e sponsor

Il messaggio di McKinsey è chiaro: «Quella del 2030 è un’opportunità da 2,5 miliardi di dollari, che potrebbe rivelarsi persino sottostimata se il settore saprà superare le attuali barriere alla monetizzazione».

In sostanza, per attrarre capitali e dare continuità a questa crescita è fondamentale costruire fiducia attraverso alleanze solide con media e sponsor, supportate da metriche tangibili. 

Per investitori e brand, i costi di ingresso sono ancora molto più bassi rispetto allo sport maschile, ma il ritorno potenziale è significativo: non solo in termini economici, ma anche di reputazione, legandosi a un movimento che unisce crescita accelerata, nuove generazioni di fan e un forte valore sociale.

 

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