Il cambio di vertice al Gruppo Renault, con la nomina di François Provost ad amministratore delegato lo scorso luglio in sostituzione di Luca de Meo, non segna alcuna discontinuità nell’impegno di Alpine in Formula 1.
Al contrario, il nuovo CEO ha scelto il palcoscenico del Gran Premio d’Italia a Monza per riaffermare pubblicamente che il costruttore francese resterà a lungo nel circus.
«Il principale obiettivo della mia visita è ribadire che resteremo in Formula 1. Ci resteremo per molto tempo», ha dichiarato Provost ai microfoni di Canal+.
Parole che giungono in un momento cruciale, con il team di Enstone in difficoltà sportiva e all’ultimo posto nel Campionato Costruttori, ma al contempo impegnato a ridefinire la propria strategia tecnica e gestionale.
Continuità dopo De Meo e nuovi equilibri manageriali
La scelta di promuovere Provost dall’interno del gruppo, anziché ricorrere a un manager esterno, è stata interpretata come un segnale di continuità rispetto al percorso tracciato da De Meo, che lo scorso anno aveva deciso di interrompere il programma di power unit a Viry-Chatillon.
Dal 2026 Alpine diventerà infatti cliente Mercedes, una mossa letta da alcuni come disimpegno ma spiegata dal management come un riposizionamento delle risorse per ridurre i costi e massimizzare le performance con una delle motorizzazioni più attese del nuovo ciclo regolamentare.
L’arrivo di Steve Nielsen come nuovo managing director, dopo l’uscita di Oliver Oakes, rafforza l’idea di una fase di “stabilità e performance” evocata da Provost. Il controllo de facto della squadra resta nelle mani di Flavio Briatore, mentre il CEO di Renault sembra intenzionato a non modificare questo equilibrio interno.
Gasly fino al 2028: segnale di stabilità
Il rinnovo pluriennale di Pierre Gasly fino al 2028, annunciato proprio a Monza, è stato presentato da Provost come un passo cruciale per dare solidità a un progetto che, oltre al rendimento in pista, ha bisogno di rassicurare partner e investitori.
«L’impegno di Pierre è un segnale molto positivo, – ha sottolineato l’a.d. francese. – Stiamo entrando in una nuova era, che sarà un’era di prestazioni ma soprattutto di stabilità».
Il secondo sedile resta invece oggetto di discussione: l’argentino Franco Colapinto non ha ancora conquistato punti dal suo ingresso in F1, e le indiscrezioni raccolte dal giornalista Joe Saward parlano di una possibile promozione di Paul Aron per affiancare Gasly nel 2026.
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Dimensione finanziaria e scenari di investimento
L’impegno ribadito da Provost arriva in un contesto economico complesso per il Gruppo Renault, che nella prima metà del 2025 ha registrato una perdita di 11,2 miliardi di euro, inclusa una svalutazione di 9,3 miliardi sull’investimento in Nissan. A metà luglio, le azioni avevano perso fino al 18% in Borsa a causa di un inatteso profit warning.
In parallelo, Alpine F1 resta al centro di speculazioni su nuovi ingressi nel capitale. La scuderia è stata valutata oltre 1 miliardo di dollari dopo l’operazione del 2023, che vide un consorzio di investitori acquisire il 24% per circa 200 milioni di euro. Il 76% del team resta saldamente nelle mani del Gruppo Renault, ma le voci di ulteriori aperture a investitori esterni non si sono mai sopite.
Prospettive
Le dichiarazioni di Provost confermano che, nonostante le difficoltà sportive ed economiche, Alpine rappresenta ancora una piattaforma strategica per Renault, sia in termini di visibilità globale sia di attrattività verso partner e sponsor.
Il prossimo biennio, con il cambio regolamentare del 2026 e la riorganizzazione ai vertici, sarà decisivo per trasformare le promesse di stabilità e performance in risultati concreti.
In Formula 1, le parole servono a tracciare la rotta, ma è la pista a determinare il valore reale dei progetti industriali e sportivi.