Lutto nel mondo della cultura e del giornalismo italiano e non solo. A 78 anni si è spento oggi Stefano Benni, uno dei più prolifici e apprezzati scrittori italiani degli ultimi cinquant’anni, autore di tanti best seller tradotti in più di 30 lingue.
La pubblicazione d’esordio, l’irriverente e cinica raccolta di racconti “Bar Sport” datata 1976 è stata una perfetta antologia dell’Italia e degli italiani, raccontata attraverso la lente comica nella cornice dello scenario del bar italiano e della sua dimensione univoca, nonostante le sfaccettature, da Palermo ad Aosta.
Grande appassionato di sport e di calcio in particolare, a Benni si deve l’invenzione del “tennico” da bar, tuttologo capace di sproloqui infiniti sul calcio come sulla politica, figura indispensabile per ogni bar sport che si rispetti.
Bolognese – di montagna – Benni era nato nel 1947, e della comicità brillante aveva fatto la sua cifra distintiva nella letteratura e non solo «Il Bologna perse sei a zero dopo essere stato lungamente in vantaggio» (Bar Sport).
Ma era anche capace di usare il calcio come metafora di vita mai banale. «Ho pensato: quando una donna ti fa cambiare vita è roba da ridere, ma quando ti fa cambiare la squadra di calcio del cuore, la situazione è seria». (Margherita Dolcevita).
Addio Stefano Benni: firma del giornalismo e autore televisivo
Stefano Benni, autore di più di venti romanzi di grande successo e di una dozzina di raccolte di racconti, attraverso oltre cinquant’anni di attività narrativa, è stato anche un firma del giornalismo.
Collaboratore di settimanali di primo piano come Panorama e L’Espresso, ha firmato pagine graffiati di satira su Cuore oltre che pubblicare i racconti di Bar Sport sul mensile Il Mago.
Nella sua lunga e versatile carriera spicca anche l’attività di autore televisivo, essendo stato a lungo battutista di Beppe Grillo, e di drammaturgo, lavorando con Dario Fo e Paolo Rossi.
Negli ultimi anni, a causa di una debilitante malattia, Benni si era completamente ritirato dalla vita pubblica.