Max Verstappen guarda alla MotoGP: pronto a investire in un team

Il campione del mondo di Formula 1 potrebbe investire nelle due ruote, contattati team in MotoGP. Il mercato vale oggi fino a 30 milioni di euro, ma con Liberty Media potrebbero cambiare presto gli scenari.

Max Verstappen Aston Martin
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Il fascino della MotoGP continua a esercitare una forte attrazione sugli attori della Formula 1, confermando un trend sempre più evidente di contaminazione tra i due mondi. Dopo l’operazione che ha visto Günther Steiner e i suoi partner rilevare la Tech3 di Hervé Poncharal, con pieno controllo a partire dal 2027, l’attenzione si sposta ora su un nome di assoluto rilievo: Max Verstappen.

Il tre volte campione del mondo di F1, da sempre appassionato di due ruote, avrebbe avviato contatti esplorativi tramite il padre Jos con Honda e Aprilia per sondare la disponibilità dei rispettivi team satellite, LCR e Trackhouse, a una possibile cessione delle quote.

L’interesse di Verstappen per la MotoGP

Max Verstappen non ha mai nascosto la sua attrazione per il mondo delle due ruote. «Sono un grande appassionato di MotoGP, guardo ogni gara», dichiarava già lo scorso anno a Servus TV. Un interesse che ora sembra andare oltre la semplice passione da tifoso: attraverso il suo entourage e con il supporto del padre Jos, il quattro volte campione del mondo avrebbe sondato il terreno per l’acquisizione di un team satellite, valutando il 100% delle quote di LCR Honda e Trackhouse Racing.

Per l’olandese si tratterebbe del primo passo verso un coinvolgimento diretto nel Motomondiale, un sogno che però al momento appare prematuro, complice la rigidità della griglia MotoGP e la mancanza di licenze disponibili.

Cecchinello e Marks: porte chiuse alle acquisizioni totali

Il primo ostacolo al progetto Verstappen è rappresentato dalla volontà dei diretti interessati. Lucio Cecchinello, che nel 2026 celebrerà 20 anni in MotoGP e 30 nel Motomondiale, ha ribadito la centralità del proprio team: «Il nostro progetto dà lavoro a oltre 40 famiglie, è un orgoglio e un valore aggiunto per Honda».

L’accordo già siglato con la Casa giapponese per la fornitura dal 2027 rende improbabile qualsiasi apertura a cessioni totali, anche se non si esclude la possibilità di nuovi sponsor o partner di minoranza.

Scenario simile in casa Trackhouse, dove Justin Marks — ex pilota, imprenditore e proprietario della squadra — ha espresso l’intenzione di proseguire con decisione il progetto MotoGP in piena sinergia con Aprilia. La gestione affidata a Davide Brivio garantisce solidità e prospettive di lungo periodo, chiudendo di fatto la porta a operazioni speculative.

Il precedente di Hamilton e il nodo delle valutazioni

L’interesse di Verstappen ricorda da vicino quello di Lewis Hamilton, che due anni fa tentò un approccio con Gresini Racing presentando un’offerta inferiore ai 10 milioni di euro. Una cifra giudicata insufficiente, soprattutto considerando che il valore medio di un team MotoGP, secondo le stime riportate da Sky Sport Italia, si colloca oggi tra i 25 e i 30 milioni di euro.

Un dato destinato a crescere: l’ingresso di Liberty Media, già artefice del rilancio globale della Formula 1, potrebbe determinare un incremento significativo del valore dei team. La F1, infatti, è passata in soli quattro anni da una valutazione complessiva di circa 500-600 milioni a un miliardo di euro.

È plausibile ipotizzare che la MotoGP possa seguire un percorso simile, rendendo l’investimento ancora più appetibile in prospettiva.

L’effetto Liberty Media e lo scenario futuro

L’acquisizione del Motomondiale da parte di Liberty Media sta innescando un cambiamento strutturale: dalla ridefinizione del prodotto televisivo alla spinta sull’entertainment, fino alla ricerca di nuovi mercati. Non sorprende quindi che figure come Steiner, Hamilton e ora Verstappen guardino con interesse alle opportunità offerte da questo ecosistema.

Il caso Tech3 — acquisito dall’ex team principal Haas Günther Steiner e dai suoi partner per un valore stimato intorno ai 20 milioni di euro — rappresenta già un primo segnale. Con le nuove regole tecniche e l’arrivo di Pirelli come fornitore unico di pneumatici dal 2027, il campionato si prepara a una nuova fase di evoluzione, che potrebbe minacciare il dominio Ducati e accrescere ulteriormente l’appeal competitivo e commerciale della MotoGP.

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