Il tennis mondiale guarda a Riyad. Dal 15 al 18 ottobre andrà in scena la seconda edizione del Six Kings Slam, il torneo-esibizione che ha debuttato lo scorso anno in Arabia Saudita con la vittoria di Jannik Sinner in finale su Carlos Alcaraz. La grande novità per il 2025 riguarda i diritti televisivi: l’evento sarà trasmesso in diretta ed in esclusiva su Netflix, accessibile ai 300 milioni di abbonati della piattaforma senza costi aggiuntivi.
Il campo dei “sei re”
A contendersi il titolo all’ANB Arena di Riyad saranno alcuni tra i migliori interpreti del tennis maschile: oltre al campione in carica e numero uno al mondo Jannik Sinner, ci saranno Carlos Alcaraz, Novak Djokovic (24 titoli Slam), Alexander Zverev, Jack Draper (numero 5 del ranking ATP) e Taylor Fritz, finalista agli US Open 2024.
Il format resta quello della passata edizione: sei protagonisti scelti su invito, le due migliori teste di serie ottengono quindi un bye per le semifinali e affronteranno le vincenti dei primi due incontri.
Il torneo non ha punti in palio per il ranking ATP, ma il montepremi è capace di attirare l’attenzione di tutto il circuito. Ogni giocatore riceverà un cachet da 1,5 milioni di dollari per la sola partecipazione, mentre al vincitore andranno 6 milioni di dollari, la cifra più alta mai assegnata in un torneo di tennis.
Netflix accelera sullo sport live
Dopo aver debuttato con la NFL e aver annunciato la diretta del match di boxe Canelo vs. Crawford (13 settembre), Netflix rafforza il proprio posizionamento nello sport dal vivo. Dopo la sfida tra Rafael Nadal e Carlos Alcaraz a Las vegas, il Six Kings Slam rappresenta la prima incursione della piattaforma nel tennis, settore già esplorato attraverso documentari e contenuti originali come la serie Break Point e lo speciale dedicato al numero due del mondo.
Per l’occasione, la produzione sarà curata da IMG (TKO Group Holdings), con un impianto tecnico che prevede oltre 20 telecamere, tra cui droni, wirecam e sistemi robotici, oltre a grafiche in realtà aumentata e contenuti extra per arricchire l’esperienza dei fan.
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Tra business e geopolitica
Il torneo saudita si inserisce nel più ampio progetto della Riyadh Season, il festival lanciato nel 2019 che combina sport, concerti ed eventi culturali per promuovere l’immagine internazionale dell’Arabia Saudita. Un modello che solleva inevitabili discussioni: da un lato l’attrattiva economica e mediatica, dall’altro il dibattito sui diritti umani e sul cosiddetto sportswashing.
Per l’ATP il Six Kings Slam potrebbe rappresentare un banco di prova delicato. Se oggi è “solo” un’esibizione, gli ingenti investimenti sauditi e l’ingresso di player globali come Netflix potrebbero spostare in prospettiva equilibri consolidati, come già accaduto nel golf con la sfida tra LIV Golf e PGA Tour.
Il peso della rivalità Sinner-Alcaraz
Al centro della narrazione, inevitabilmente, la rivalità tra Sinner e Alcaraz. Già protagonisti della finale 2024, i due giovani campioni si stanno contendendo il futuro del tennis mondiale, e il Six Kings Slam offre un palcoscenico ideale – anche se non ufficiale – per rilanciare il loro duello.
In un contesto in cui il valore commerciale degli eventi sportivi è sempre più legato alle piattaforme di streaming globale, il torneo di Riyad si candida a diventare un caso di studio: un ibrido tra show e sport competitivo, con cifre da record e l’ambizione di attrarre nuove generazioni di fan.