184 corridori in competizione per la maglia rosa. Partita l’edizione numero 108 del Giro d’Italia, che si annuncia come una sfida avvincente e dalla competizione più che mai serrata in quanto orfana di alcuni dei nomi di spicco del panorama ciclistico.
L’assenza che fa più rumore è sicuramente quella di Tadej Pogacar, campione in carica della corsa che ha dato forfait optando su obiettivi diversi per la stagione in corso. Ai nastri di partenza non compaiono neanche altri due nomi di primo piano come Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel.
A Durazzo si apre dunque una finestra rara per chi, finora, ha dovuto vivere all’ombra dei tre campionissimi, dietro ai quali si muove una schiera di pretendenti, dai più giovani ai veterani, pronti a cogliere l’occasione per scrivere la storia.
Giro d’Italia protagonisti: Roglic davanti a tutti
In mancanza dei tre tenori, i favori del pronostico ricadono inevitabilmente su Primoz Roglic. Lo sloveno della Red Bull-Bora Hansgrohe ha già vinto il Giro nel 2023 e si presenta con una squadra di altissimo livello.
Il corridore potrà contare sul supporto di Jai Hindley, che è riuscito a trionfare nella corsa rosa nell’edizione del 2022, oltre al colombiano Daniel Martinez e al giovane azzurro Giulio Pellizzari.
Il percorso, con due cronometro e salite non estreme, sembra disegnato per esaltare le doti di Roglic Inoltre, la recente vittoria alla Volta a Catalunya, pur senza dominare, ha confermato una condizione solida. L’incognita resta legata alla capacità di mantenere un ritmo elevato e reggere nella fatidica terza settimana, evitando i crolli improvvisi che in passato gli sono costati caro.
Giro d’Italia protagonisti: Ayuso e Adam Yates i rivali più accreditati
Dietro Roglic, Juan Ayuso sembra essere il primo nome da tenere d’occhio. A soli 22 anni, il leader della UAE Team Emirates ha già dimostrato una maturità fuori dal comune che lo ha portato a collezionare trofei importanti.
Lo spagnolo si è mostrato particolarmente a suo agio in Italia, conquistando la Tirreno-Adriatico e il Trofeo Laigueglia, mentre nella sfida diretta in Catalogna ha tenuto testa a Roglic fino all’ultimo giorno, per un duello che potrebbe riproporsi nel Belpaese.
Quest’anno il debutto al Giro nella categoria élite arriva dopo la vittoria tra gli Under-23. Potendo fare affidamento su gregari del calibro di Isaac Del Toro e Adam Yates, la squadra emiratina sembra attrezzata per ambire a portare a casa la maglia rosa.
Proprio Adam Yates rappresenta un ciclista di affidabilità ed esperienza comprovata in casa UAE. Il britannico, che ha già vinto il Tour of Oman quest’anno, sarà il secondo capitano designato e potrebbe diventare l’uomo di punta in caso di problemi per Ayuso.
La sua unica apparizione al Giro risale al 2017, ma la condizione e l’affidabilità nelle corse a tappe lo rendono una risorsa preziosa e un’alternativa credibile in grado di prendere le redini del team se necessario.
Giro d’Italia ai nastri di partenza: tutto quello che c’è da sapere sulla corsa rosa
Giro d’Italia protagonisti: gli altri nomi che possono puntare al titolo
Da uno Yates all’altro, presente anche Simon, ora in maglia Visma-Lease a Bike, torna al Giro con ambizioni incerte. Il britannico ha già assaporato la maglia rosa (2018) e il podio (2021), ma non ha ancora dato segnali convincenti in stagione. Tuttavia, con Wout Van Aert e Kelderman al fianco, ci sono i margini per prendersi la scena se troverà il colpo di pedale giusto.
Uno dei grandi punti interrogativi della corsa è rappresentato da Mikel Landa. Il basco della Soudal-QuickStep ha già due podi al Giro, ma resta penalizzato nelle cronometro. Se le gambe lo assisteranno, potrebbe essere pericoloso nella terza settimana, nel corso della quale si decideranno probabilmente i giochi.
Da non tralasciate anche Richard Carapaz e Egan Bernal vincitori rispettivamente nel 2019 e 2021, completano la lista dei pretendenti, pur partendo indietro nelle gerarchie della vigilia, ma potenzialmente letali. L’ecuadoriano ha mostrato segnali di ripresa tra Tour e Vuelta, mentre il colombiano della Ineos cerca una rinascita vera dopo il drammatico incidente del 2022.
La delegazione italiana: assenze di lusso e Tiberi capofila
Guardando agli italiani, ci sono defezioni importanti anche tra gli azzurri con Jonathan Milan e Filippo Ganna che non prenderanno parte alla kermesse. La pattuglia di casa, che può contare su un contingente di ben 48 corridori, proverà ad emergere colmando il vuoto lasciato dai suoi veterani.
Se c’è un italiano in grado di sognare il podio, è Antonio Tiberi. Dopo il quinto posto e la maglia bianca conquistati nel 2024, il talento della Bahrain-Victorious ha l’obiettivo di riportare l’Italia tra i protagonisti.
Con Damiano Caruso e Pello Bilbao a supporto, Tiberi potrà contare su una squadra completamente dedicata. Il suo stato di forma, compromesso da alcuni problemi di salute al Tour of the Alps, resta un’incognita, ma il percorso sembra adatto a esaltarne le caratteristiche.
L’azzurro dispone di buone doti in salita, tenuta nel passo e discreta abilità a cronometro. Il laziale suole partire lentamente, ma cresce col passare dei giorni: se riuscirà a gestirsi, potrebbe lottare fino a Roma, specie se sarà bagarre per il podio.
Tra gli altri italiani, occhi puntati su Giulio Ciccone, che punta più a successi di tappa che alla generale. Un altro nome da monitorare è quello di Lorenzo Fortunato, che sullo Zoncolan ha già scritto una pagina indimenticabile.
Per il bolognese non mancano le possibilità per ambire a un buon piazzamento in classifica, in una corsa che sembra fatta per scalatori come lui. Chiude il cerchio il compagno di squadra Diego Ulissi, specialista nelle fughe.
Giro d’Italia protagonisti: le possibili sorprese
Il Giro è da sempre terreno fertile per gli exploit inaspettati. Il canadese Derek Gee ha già stupito al Tour 2024 e ora punta a ripetersi in Italia, così come l’australiano Michael Storer, reduce dal successo al Tour of the Alps.
Con un parterre di nomi sulla carta meno stellari per via delle assenze, ma che possono dar vita a una corsa estremamente competitiva, il Giro d’Italia 2025 si annuncia equilibrato e imprevedibile.
Roglic parte davanti a tutti, ma dietro di lui il gruppo è compatto. Ayuso sogna il sorpasso generazionale, Tiberi punta a riportare l’Italia sul podio, Yates e Carapaz vogliono tornare protagonisti. E poi ci sono quelli che, con il vento giusto, possono trasformare un sogno in realtà. Come sempre, sarà la strada a parlare.