Jasmine Paolini, tennista mondiale: un 2025 tra luci e ombre

L’azzurra chiude il 2025 all’8° posto mondiale. Dai cambi di allenatore alla conferma alle WTA Finals: il bilancio di una stagione da protagonista, il cui apice sono stati gli Internazionali d’Italia.

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risultati e guadagni
Image Credits: Antonietta Baldassarre / Insidefoto

Si conclude tra alti e bassi il 2025 di Jasmine Paolini, con l’eliminazione anticipata dalle WTA Finals di Riad. La tennista toscana, sconfitta da Coco Gauff per 6-3, 6-2 dopo il ko all’esordio contro Aryna Sabalenka, saluta il singolare ma resta in corsa nel doppio con Sara Errani.

La stagione della conferma

Dopo l’exploit del 2024, quando era passata dal 29° al 4° posto del ranking mondiale, quest’anno Paolini ha affrontato la sfida più difficile: confermarsi. E ci è riuscita, chiudendo all’ottava posizione con 4.325 punti e qualificandosi per il secondo anno consecutivo alle Finals sia in singolare che in doppio.

La stagione è stata caratterizzata da importanti cambiamenti tecnici. Dopo dieci anni, l’azzurra ha interrotto la collaborazione con Renzo Furlan, passando prima a Marc Lopez e poi a Federico Gaio come coach ad interim. Scossoni che avrebbero potuto destabilizzare, ma che Paolini ha gestito con maturità.

Luci nei WTA 1000 e ombre negli Slam

Il momento clou dell’annata è arrivato agli Internazionali d’Italia, dove Paolini ha trionfato battendo in finale Coco Gauff e riportando un’italiana sul gradino più alto dopo 40 anni da Raffaella Reggi. A questo si aggiungono le semifinali a Miami e Wuhan e la finale a Cincinnati, persa contro Iga Swiatek.

Proprio a Wuhan, Paolini ha ottenuto la sua migliore prestazione dell’anno, battendo per la prima volta in carriera la polacca. Una crescita testimoniata anche dalle vittorie contro giocatrici che prima rappresentavano ostacoli insormontabili, come Jessica Pegula, sconfitta in Billie Jean King Cup.

Situazione opposta negli Slam. Se il 2024 era stato l’anno delle finali al Roland Garros e Wimbledon, quest’anno i risultati sono stati più modesti: terzo turno agli Australian Open e agli US Open, ottavi a Parigi, secondo turno a Wimbledon. L’unico neo di una stagione che ha però compensato con una continuità di rendimento superiore rispetto all’anno precedente.

Nel doppio, invece, arriva il coronamento: con Sara Errani conquista il primo titolo Slam della carriera al Roland Garros e si confermano campionesse agli Internazionali d’Italia.

Il boom economico

Sul fronte finanziario, il 2025 di Paolini rappresenta un vero e proprio salto di qualità. I soli premi in denaro ammontano a 4,8 milioni di dollari, con gli 860mila euro di Roma e i 330mila di Cincinnati come voci principali. A questi si aggiungono la parte spettante dei 2 milioni complessivi della Billie Jean King Cup e i 300mila della partecipazione alle Finals (dovesse vincere contro Pagula aumenterebbe la cifra).

Ma è sul fronte sponsor che si registra la crescita più significativa. Secondo le stime di StageUp, Paolini dovrebbe incassare 3,5 milioni di euro dai partner commerciali nel 2025, una cifra che la pone nettamente davanti ad altri top ten italiani come Lorenzo Musetti.

La gestione dei diritti d’immagine da parte di WeSport ha permesso di ampliare il portafoglio sponsor. Oltre ai partner tecnici storici Asics (abbigliamento) e Yonex (racchette), sono stati rinnovati i contratti con Intesa Sanpaolo e Italgas, mentre tra i nuovi ingressi spiccano Dove, Amazfit, Golden Goose e Alfa Romeo.

Particolarmente strategica la collaborazione con Golden Goose, che ha scelto Paolini per una campagna dedicata alle sneakers vintage, sottolineando il crescente appeal dell’azzurra nel mondo della moda.

Prospettive future

Con guadagni complessivi che sfiorano i 7 milioni di euro e una posizione consolidata nella top 10 mondiale, Jasmine Paolini si conferma una delle figure più rilevanti dello sport italiano. A quasi trent’anni, ha dimostrato che il 2024 non è stato un’annata isolata ma l’inizio di un percorso duraturo ai vertici del tennis mondiale.

La sfida per il 2026 sarà replicare questi risultati, con margini di miglioramento soprattutto negli Slam. Ma se c’è una cosa che Paolini ha dimostrato in questi due anni, è che nulla nella sua carriera è avvenuto per caso.

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