Da campioni sul campo a titani del business: ecco le leggende diventate imprenditori

Michael Jordan, Magic Johnson, Tom Brady: quando il successo sportivo diventa impero imprenditoriale. Storie di atleti che hanno conquistato il mondo del business.

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Non solo Jordan
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Quando i riflettori si spengono e la folla smette di applaudire, inizia una nuova partita. Per molti atleti di élite, il ritiro dall’attività agonistica rappresenta non una fine, ma l’inizio di una seconda carriera altrettanto vincente: quella imprenditoriale.

Da Michael Jordan a Tom Brady, passando per le sorelle Williams, ecco alcuni vincenti in campo e fuori.

Michael Jordan: il Re Mida dello sport

Se c’è un nome che incarna alla perfezione la transizione dallo sport al business, quello è Michael Jordan. Il leggendario numero 23 dei Chicago Bulls non ha costruito la sua fortuna colossale sul parquet, ma attraverso una serie di mosse strategiche che lo hanno trasformato nel primo atleta miliardario della storia.

La pietra angolare del suo impero resta il marchio Jordan. Tutto nacque nel 1984, quando l’esperto di marketing Sonny Vaccaro convinse Nike a scommettere 7 milioni di dollari su una giovane promessa. Le Air Jordan 1, inizialmente vietate dalla NBA, generarono 70 milioni di dollari di vendite nei primi due mesi. Oggi, quarant’anni dopo, il marchio vale oltre 10 miliardi di dollari e genera circa 7 miliardi annui di fatturato.

La vera genialità? Il contratto basato sulle royalty del 5% che Jordan negoziò all’epoca. Questa clausola gli frutta circa 350 milioni di dollari all’anno, con proiezioni di flussi futuri stimati in 1,7 miliardi. Un dettaglio significativo: dei suoi 3,5 miliardi di patrimonio netto, solo 93,8 milioni provengono dagli stipendi NBA.

Ma le scarpe sono solo l’inizio. Nel 2010 Jordan acquistò gli Charlotte Bobcats – ora Charlotte Hornets – per 175 milioni, rivendendoli nel 2023 per 3 miliardi. Ha investito in NASCAR con la scuderia 23XI Racing, in DraftKings, nel team di eSport Team Liquid e nel settore immobiliare. Quest’autunno ha persino iniziato una collaborazione come commentatore per NBA su NBC.

Magic Johnson: il playmaker degli affari

Earvin “Magic” Johnson ha applicato la stessa visione di gioco che lo rese celebre sul campo anche nel mondo del business. Oggi le giovani generazioni lo conoscono più per i suoi successi imprenditoriali che per i cinque anelli NBA conquistati con i Lakers.

Il suo portafoglio è impressionante: quote di minoranza in quattro franchigie sportive professionistiche (Los Angeles Dodgers, Washington Commanders, Los Angeles Sparks e Los Angeles FC). Ma il vero gioiello della corona è EquiTrust, compagnia di assicurazioni sulla vita di cui controlla oltre il 60%, che rappresenta la sua attività più redditizia.

Johnson ha dimostrato uno straordinario fiuto per gli investimenti, entrando e uscendo strategicamente da aziende come Starbucks e Magic Johnson Theatres. Il suo impatto sullo sviluppo urbano di Los Angeles attraverso progetti immobiliari ha lasciato un’impronta duratura sulla città.

Tom Brady: dal campo alla cabina di commento

Il più grande quarterback della storia NFL non ha perso tempo dopo il ritiro nel 2023. Tom Brady ha firmato un contratto decennale da 350 milioni con Fox per diventare analista principale, debuttando nella stagione 2024.

Sul fronte imprenditoriale, TB12, l’azienda di salute e benessere fondata durante la carriera da giocatore, si è fusa con Brady Brand e No Bull nel 2024, creando un’entità sportiva multiforme. Brady ha acquisito quote dei Las Vegas Raiders, Las Vegas Aces e del Birmingham FC, oltre a co-possedere una lega di pickleball insieme alla tennista Kim Clijsters.

Le regine del tennis in campo

Serena Williams ha dimostrato che il dominio sul campo si può tradurre in successo imprenditoriale. Con un patrimonio di 350 milioni di dollari, ha creato un impero che spazia dal capitale di rischio (Serena Ventures) alla produzione cinematografica (Nine Two Six Productions), dalla moda alla bellezza (accordo con Wyn Beauty nel 2024).

Anche Venus Williams segue le orme della sorella, con collaborazioni che includono American Express, Blue Cross Blue Shield e Ralph Lauren.

Entrambe detengono quote dei Miami Dolphins.

Storie di reinvenzione

Alex Rodriguez ha trasformato il suo passato da MVP del baseball in un presente da magnate immobiliare e investitore seriale, culminato nel ruolo di giudice a Shark Tank e nell’acquisizione di quote dei Minnesota Timberwolves. Il suo Emmy Award 2017 come analista Fox testimonia la sua versatilità.

George Foreman ha guadagnato più dalla sua celebre griglia che da tutta la carriera pugilistica: circa 5 milioni di dollari al mese secondo un’intervista del 2023.

Mario Lemieux ha trasformato 30 milioni di dollari investiti nei Pittsburgh Penguins nel 1999 in una vendita da 350 milioni nel 2021. Tony Hawk ha costruito un impero attraverso il franchise di videogiochi con Activision, 900 Films e Birdhouse Boards.

Una tendenza emergente vede invece atleti ancora in attività costruire già i loro imperi. Per citarne alcuni: Kevin Durant ha acquisito quote del Paris Saint-Germain, Lionel Messi possiede parte dell’Inter Miami CF dove gioca, e Cristiano Ronaldo detiene quote dell’Al-Nassr FC, diventando ufficialmente il primo calciatore miliardario.

Oltre i numeri

Nonostante le fortune accumulate, questi atleti-imprenditori mantengono un forte impegno filantropico. La loro eredità duratura non sarà misurata solo dai bilanci aziendali, ma dall’impatto positivo su comunità e individui in tutto il mondo.

La lezione è chiara: con la giusta visione strategica, mentalità vincente e volontà di rischiare, il successo sportivo può essere il trampolino per conquiste ancora più grandi nel mondo degli affari. Il gioco, semplicemente, cambia campo.