Quattordici Gran Premi senza un podio. Per Lewis Hamilton, la prima stagione in Ferrari resta un cammino in salita, con l’unico sorriso arrivato dalla vittoria nella Sprint in Cina. Ma se i risultati sportivi non hanno rispettato le attese, il bilancio economico racconta una storia diversa: dal punto di vista finanziario, l’operazione Hamilton funziona.
I numeri della crescita Ferrari
Secondo i dati ufficiali diffusi dal gruppo Ferrari, nel primo semestre 2025 l’utile netto ha toccato quota 837 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Una spinta significativa è arrivata dal team di Formula 1, i cui ricavi – nella voce che include sponsorizzazioni, contratti commerciali e branding – sono saliti da 313 a 396 milioni di euro tra gennaio e giugno.
L’incremento è frutto di nuove partnership e dell’aumento dei premi legati al miglior piazzamento nel Mondiale 2024 rispetto al 2023, per un valore stimato tra i 30 e i 40 milioni di euro. La crescita non è un episodio isolato: il fatturato “sportivo” della Rossa è passato dai 499 milioni del 2022 ai 670 milioni del 2024, segnando nel primo semestre 2025 un ulteriore +27% anno su anno.
L’effetto Hamilton sul brand Ferrari
In questo trend, Hamilton si è rivelato un acceleratore. Con 40,3 milioni di follower su Instagram – più del doppio di Charles Leclerc (19,7) e della stessa Ferrari (19,1) – il sette volte campione del mondo resta una delle figure più attrattive per sponsor e pubblico globale. Nonostante sia nella fase calante della carriera, a 40 anni figura ancora nella top 20 degli sportivi più pagati a livello commerciale secondo Forbes, con 20 milioni di dollari annui; il secondo pilota in classifica, Max Verstappen, si ferma a 6 milioni.
La società di consulenza StageUp stima per La Gazzetta dello Sport che la presenza di Hamilton abbia generato circa 50 milioni di euro l’anno in sponsorizzazioni aggiuntive. Dopo l’annuncio dell’ingaggio, nell’aprile 2024 Ferrari ha firmato con HP un accordo da 80-90 milioni di euro, tornando ad avere un title sponsor dopo tre anni. Questi contratti, siglati in anticipo, non hanno subito riduzioni nonostante la stagione sportiva negativa.
Lewis Hamilton: non sarò mai “solo” un pilota
Un ulteriore contributo arriva dal merchandising e dal licensing: se le stime iniziali parlavano di +50 milioni, le difficoltà in pista hanno ridimensionato il dato a 20-25 milioni. Complessivamente, l’impatto di Hamilton sul giro d’affari Ferrari si aggirerebbe sui 70 milioni di euro, poco più del suo ingaggio da 50 milioni.
«L’attrattività di Hamilton non è soltanto quella di un pilota, – sottolinea Giovanni Palazzi, presidente di StageUp – ma di un mito sportivo vivente. La sua immagine travalica la Formula 1 e parla a un pubblico globale, unendo sport, moda e cultura pop. Questo carisma, unito alla leggenda del Cavallino, ha creato una combinazione irresistibile per fan e brand, traducendosi in vendite record e partnership di altissimo livello. Naturalmente se i risultati negativi dovessero persistere a lungo, anche il mito potrebbe risentirne, con effetti sull’entusiasmo e sul ritorno commerciale».