Se Parigi 2024 doveva essere il banco di prova per il nuovo modello economico olimpico, il bilancio a un anno di distanza conferma il successo. I Giochi francesi, costati circa 9 miliardi di euro, hanno già generato 8 miliardi di introiti sui 11 previsti, con prospettive di ricadute economiche e turistiche fino al 2030. Un risultato che li colloca tra le edizioni meno “a debito” degli ultimi decenni e che ha alzato l’asticella delle aspettative per i futuri appuntamenti a cinque cerchi.
Tra questi, Milano Cortina 2026 si prepara a raccogliere il testimone, a sei mesi dall’apertura ufficiale. Pur trattandosi di Olimpiadi invernali, e quindi con stime inferiori rispetto alle edizioni estive, l’impatto economico previsto è di 5,3 miliardi di euro. La componente più rilevante sarà la spesa turistica — sia quella immediata, sia l’indotto nei 18 mesi successivi — per un totale di 2,3 miliardi di euro.
Un indotto da miliardi e un pubblico high-spending
Come riporta La Repubblica D, l’obiettivo dichiarato è attrarre un pubblico high-spending, con 2,5 milioni di visitatori attesi da 90 Paesi e un’audience globale stimata in 3 miliardi di persone. Per raggiungerlo, l’organizzazione ha puntato su un’offerta di ospitalità e intrattenimento di alto livello, replicando e ampliando il modello sperimentato a Parigi dal Comitato Olimpico Internazionale attraverso il provider ufficiale On Location.
Il gruppo, che nella capitale francese ha gestito il programma di hospitality “più vasto della storia dello sport mondiale” (100mila clienti accolti), per Milano-Cortina ha predisposto pacchetti premium: accesso a tre clubhouse esclusive (Milano, Cortina e Livigno), alloggi in hotel di lusso, ristorazione a cura di chef stellati, trasporti dedicati e attività personalizzate.
A Milano il focus sarà sul lifestyle e sugli eventi su ghiaccio, in Veneto e Trentino-Alto Adige su sport e natura, dalle gare di sci alpino al biathlon fino allo slittino.
Domanda internazionale e discipline più richieste
“Le vendite vedono al primo posto gli Stati Uniti, – ha dichiarato Will Whiston, vicepresidente esecutivo di On Location per i Giochi Olimpici – davanti a Italia, Giappone, Canada, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito. L’interesse è sorprendente anche da parte di singoli tifosi, non solo aziende”.
Ad oggi, clienti di 60 nazionalità hanno già acquistato almeno un pacchetto, con una permanenza media di tre notti, ma con presenze prolungate — in particolare da Nord America e Asia — per l’intero arco dell’evento, dal 6 al 22 febbraio 2026.
La domanda è particolarmente elevata per l’hockey, molto seguito negli Stati Uniti e in Canada, e per le gare di velocità su ghiaccio, presidiate dal pubblico olandese.
Curiosamente, lo sci alpino femminile di Cortina (pista Tofane) registra più richieste rispetto alla competizione maschile di Bormio (Stelvio). L’intera offerta food & beverage sarà affidata allo chef Carlo Zarri, già coinvolto in altri grandi eventi olimpici.
Con un’unica regia per biglietti, ospitalità e servizi accessori, Milano-Cortina 2026 punta a essere non solo un evento sportivo, ma un prodotto turistico ed esperienziale di alto profilo, capace di tradurre la lezione economica di Parigi in un format adatto alle peculiarità e al fascino delle Alpi italiane.
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