Il progetto di una NBA Europe torna a far discutere. Negli ultimi mesi la lega statunitense ha intensificato i contatti con club e istituzioni cestistiche del Vecchio Continente, aprendo scenari che potrebbero ridefinire l’equilibrio delle competizioni europee.
A confermarlo è Jorge Garbajosa, presidente di FIBA Europe, che in un’intervista a Mozzart Sport ha sottolineato come il dialogo con l’NBA sia in corso e orientato alla ricerca di un modello condiviso:
«Stiamo collaborando il più possibile, perché crediamo davvero che questa sia una grande notizia per l’ecosistema del basket in Europa. Abbiamo parlato con l’NBA e stiamo parlando anche con l’Eurolega. Ci impegniamo per avere le migliori competizioni in Europa e favorire una crescita globale. Ci preoccupiamo del calendario delle nazionali così come dei campionati domestici. Il nostro obiettivo è costruire una piramide di competizioni strutturata, ed è ciò che chiediamo sia all’NBA che all’Eurolega: trovare il modello migliore per tutte le parti coinvolte».
Secondo indiscrezioni, Adam Silver, commissioner della NBA, e altri dirigenti della lega avrebbero già incontrato club di primo piano come Real Madrid (Eurolega) e Galatasaray (Basketball Champions League).
I dettagli del progetto, colloqui in corso
La nuova competizione, ancora in fase esplorativa, potrebbe includere tra le 14 e le 16 squadre. Alcune avrebbero un posto fisso nel torneo, mentre altre dovrebbero qualificarsi. Il modello mira a coesistere con i campionati nazionali, ma rappresenterebbe un concorrente diretto dell’attuale Eurolega, a meno di intese tra le due parti.
La NBA ha già avviato colloqui con alcune delle principali squadre europee di basket, tra cui Real Madrid e Barcellona, tra le squadre più interessate al progetto, sondando anche la disponibilità dell’Olimpia Milano, che al momento sembra ancorata all’Eurolega.
Sono in corso anche trattative con club calcistici interessati a espandersi nel basket. Tra questi figurano il Manchester City e i proprietari qatarioti del Paris Saint-Germain, attratti dall’idea di fondare nuove franchigie in mercati ancora poco sviluppati.
Il coinvolgimento di fondi di private equity è anch’esso allo studio: sono infatti avvenuti dialoghi con una serie di soggetti tra cui RedBird. Stando alle notizie degli ultimi giorni, il fondo che controlla il Milan potrebbe essere interessato a mutare il club calcistico in una polisportiva creando una divisione cestistica.
Paulius Motiejunas, CEO dell’Eurolega, ha confermato che un nuovo tavolo di confronto tra NBA, Eurolega e FIBA è previsto per settembre. Come anticipato da Sport e Finanza, l’ultimo contatto tra le due entità risale a maggio, qualche mese dopo l’annuncio ufficiale, ed è stato definito dalle parti come un incontro propositivo, seppur non si sia entrati nel dettaglio delle possibili modalità di collaborazione.
«È stato un incontro positivo, – ha dichiarato Motiejunas. – Era la prima volta, dopo molti anni, che tutti erano seduti allo stesso tavolo. E dobbiamo ringraziare la FIBA per aver organizzato il tavolo di lavoro. Quello che ci hanno detto è ciò che è noto anche pubblicamente: sono in fase di esplorazione e stanno cercando di capire come e cosa fare. Noi abbiamo detto loro che non crediamo che una nuova lega sia qualcosa che possa aiutare il mercato. Quindi ci siamo lasciati dicendo che siamo pronti a collaborare».
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Mercati strategici nel mirino
Dal punto di vista strategico, la NBA guarda a mercati chiave come Londra, Parigi, Berlino, Madrid, Barcellona e Milano, piazze considerate centrali per il successo di un’eventuale lega europea.
Parallelamente alla preparazione dell’Eurobasket, la FIBA sta monitorando da vicino l’evoluzione di questo progetto. Per Garbajosa, i tempi non sono ancora maturi per indicare una data di lancio, ma il messaggio è chiaro: l’integrazione tra le strutture competitive americane ed europee potrebbe aprire nuove prospettive economiche e sportive.
Se il progetto dovesse concretizzarsi, la NBA Europe rappresenterebbe non solo un’innovazione tecnica e organizzativa, ma anche un catalizzatore di nuovi investimenti, sponsor internazionali e diritti media, con un impatto potenzialmente significativo sulla geografia economica del basket continentale.