Lululemon debutta ufficialmente in Italia, a Milano. Il colosso canadese dell’abbigliamento sportivo e lifestyle ha inaugurato il suo primo store tricolore al civico 24/28 di Corso Vittorio Emanuele II, nel cuore pulsante dello shopping milanese.
Un’apertura che conferma il momento d’oro del settore sportswear e il ruolo crescente di Milano come hub europeo per brand internazionali orientati alla performance, al benessere e al design.
Milano capitale dello sportswear
La città meneghina si sta rapidamente affermando come una delle capitali europee dello sportswear e dell’abbigliamento tecnico. In Corso Vittorio Emanuele II, Nike, Adidas, On e ora Lululemon presidiano posizioni strategiche, mentre Corso Garibaldi si distingue come polo d’innovazione e outdoor grazie a marchi come Arc’teryx e Salomon, in vista anche dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026.
A questi si affiancano Carhartt e Stüssy, portando lo streetwear tecnico e il workwear urbano in prima linea. Il risultato è un ecosistema dinamico in cui il confine tra sport, moda e lifestyle si fa sempre più sottile: dallo yoga al trail running, dal tennis al gorpcore, Milano è sempre più un playground per chi cerca performance e stile in un’unica proposta.
Uno store da 530 mq: design, omnicanalità e community
Lo store Lululemon di Milano si sviluppa su due piani per un totale di circa 530 metri quadrati e ospita l’intera offerta del brand, dalle collezioni yoga a quelle per running, training, golf e tennis. Il design dello spazio rende omaggio all’estetica italiana, fondendo artigianalità locale e materiali contemporanei.
In linea con la strategia omnicanale dell’azienda, il negozio integra la tecnologia Endless Aisle BBR, che consente ai clienti di accedere all’intero inventario Lululemon anche se non presente fisicamente in store. A ciò si aggiunge il servizio Tax-Free Shopping per i visitatori internazionali tramite Global Blue.
Ma l’apertura non si limita alla vendita: il marchio punta a diventare un punto di riferimento per la comunità locale con iniziative durante tutto l’anno, tra cui collaborazioni con studi e palestre, club di corsa e un programma di brand ambassador dedicato.
Performance finanziaria e strategia globale
L’arrivo in Italia si inserisce nel piano di espansione internazionale Power of Three x2, che punta a quadruplicare i ricavi esteri entro il 2026 rispetto ai livelli del 2021. Dopo aver chiuso il 2024 con un fatturato record di 10,6 miliardi di dollari (circa 9,1 miliardi di euro), Lululemon ha registrato nel primo trimestre 2025 ricavi per 2,4 miliardi (+7% su base annua, +8% a cambi costanti). L’utile lordo è cresciuto dell’8% a 1,4 miliardi, con un margine lordo in aumento di 60 punti base. L’utile netto è invece sceso lievemente a 314 milioni di dollari, contro i 321 milioni dello stesso periodo del 2024.
Per il secondo trimestre, la società prevede ricavi compresi tra 2,53 e 2,56 miliardi di dollari, confermando una traiettoria di crescita stabile nonostante la forte concorrenza nel settore.
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Lewis Hamilton e la nuova strategia di endorsement
L’ingresso in Italia segue un altro colpo mediatico per Lululemon: la firma del campione di Formula 1 Lewis Hamilton come global ambassador, avvenuta a inizio 2025. L’accordo, che include la co-creazione di collezioni con i team di prodotto del brand e iniziative con la sua fondazione Mission 44, segna una svolta per il posizionamento maschile dell’azienda.
Hamilton, noto per essere un’icona globale anche nel mondo della moda, rappresenta la figura perfetta per rilanciare il segmento uomo, che nel 2023 ha generato il 23% dei ricavi netti dell’azienda. Lululemon, da tempo percepito come un marchio prevalentemente femminile, sta investendo in modo deciso per allargare la propria audience, anche attraverso collaborazioni con atleti come Jordan Clarkson (NBA), DK Metcalf (NFL), Connor Bedard (NHL) e Francis Tiafoe (tennis).
Con i suoi 35 milioni di follower su Instagram, Hamilton garantisce una visibilità senza precedenti. A differenza di altri ambassador, porta con sé una credibilità nel mondo fashion che pochi sportivi possono vantare: ha collaborato con Dior, ha co-condotto il Met Gala, ed è stato protagonista di partnership di rilievo con marchi come Tommy Hilfiger.
Il nuovo volto degli endorsement sportivi
Questo evidenzia un cambiamento più ampio nel mercato delle sponsorship sportive. In un contesto dove le grandi aziende come Nike e Adidas riducono i roster e impongono clausole restrittive, molti atleti scelgono modelli alternativi: equity, profit sharing, collezioni personalizzate e maggiore autonomia creativa. Alcuni – come Jaylen Brown con il brand 741 o Allyson Felix con Saysh – hanno fondato i propri marchi. Altri, come Hamilton, preferiscono collaborazioni mirate con brand in espansione.
Persiste quindi la volontà di Lululemon di evolversi da brand di nicchia a protagonista globale in grado di coniugare sport, moda e cultura. Se Milano sarà il trampolino perfetto per questa nuova fase di crescita, lo diranno i prossimi trimestri. Ma il posizionamento – oggi più che mai – sembra quello giusto.
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