Roma accarezza il sogno Olimpico, Abodi: «Puntiamo al 2036 o al 2040»

La Capitale d’Italia torna ad ambire ai cinque cerchi. Dopo il ritiro dalla corsa per il 2024, il ministro dello Sport Andrea Abodi rilancia l’ipotesi di una candidatura: non mancano le concorrenti.

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Roma torna a mettere gli occhi sulle Olimpiadi. Dopo il mancato tentativo per i Giochi del 2024 – poi assegnati a Parigi – la possibilità che la Capitale torni a ospitare l’evento sportivo più importante al mondo sembra riaccendersi.

A rilanciare il dibattito è stato il ministro dello Sport, Andrea Abodi, intervenuto nel programma “Un Altro Pianeta”: «Sarebbe una sfida che varrebbe la pena cogliere e lanciare. Vuol dire saper gestire, programmare, pianificare la responsabilità».

L’orizzonte temporale per la preparazione del dossier

Il ministro ha poi precisato i possibili scenari temporali, fissando un obiettivo ben preciso: «Il decennio che inizierà tra 5 anni ci metterà nella condizione, nelle edizioni 2036 e 2040, di avere una possibilità».

Guardando al calendario olimpico, le prossime edizioni estive già assegnate sono Los Angeles 2028 (America) e Brisbane 2032 (Oceania). Seguendo la logica di una rotazione tra continenti, un ritorno in Europa potrebbe risultare più probabile nel 2040, cioè a sedici anni di distanza dai Giochi parigini del 2024. 

Anche Londra ha messo gli occhi sul 2040, puntando a diventare la prima città con quattro edizioni complessive organizzate – superando Parigi con cui al momento è appaiata a quota tre – ultima quella del 2012.

Il processo di assegnazione per il 2036

Tuttavia, anche il 2036 non è da escludere del tutto, con Berlino che rappresenterebbe una concorrente importante vista la ricorrenza del centenario dai Giochi organizzati sotto il regime nazista. 

Il CIO ha recentemente messo in stand-by il processo di assegnazione per il 2036, dato anche il recente insediamento di Kirsty Coventry che si vuole prendere del tempo per valutare le varie candidature emerse. 

Il presidente uscente Thomas Bach aveva dichiarato nel 2024 di aver ricevuto manifestazioni di interesse da ben dieci paesi, tra cui dovrebbero figurare Arabia Saudita e Qatar oltre a Indonesia e India.

Il nodo impiantistica e il precedente storico

Roma ha già una storia olimpica alle spalle. Ospitò i Giochi nel 1960 – da cui ricorrerebbero 80 anni nel 2040 -, un evento che lasciò un’impronta duratura nella storia dello sport italiano, anche se il tema dell’impiantistica costituirebbe un ostacolo al dossier italiano.

Più recenti, però, sono i tentativi falliti. La Capitale aveva inizialmente pensato di candidarsi per le Olimpiadi del 2020, ma nel 2012 il governo dell’epoca decise di ritirare il sostegno per motivi economici. In un contesto di difficoltà finanziaria, l’investimento olimpico non venne ritenuto una spesa sostenibile.

Due anni dopo, nel dicembre 2014, l’allora presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, annunciarono una nuova candidatura di Roma, questa volta per i Giochi del 2024

Il naufragio della candidatura per il 2024

La proposta fu ufficialmente presentata al CIO nel settembre 2015, ma nel 2016 cambiò lo scenario politico: il sindaco Virginia Raggi espresse la sua contrarietà all’evento, ritenendo troppo elevati i rischi finanziari per la città.

Così, l’11 ottobre 2016, il CONI fu costretto a comunicare formalmente il ritiro della candidatura. La decisione suscitò non poche polemiche e alimentò un acceso dibattito politico, lasciando l’Italia fuori dalla corsa olimpica.

Alla fine, come sappiamo, Parigi ha ospitato i Giochi del 2024. Ora, con lo sguardo rivolto al futuro, Roma potrebbe tornare in corsa per ospitare l’evento sportivo più importante al mondo, guardando con ambizione ai prossimi decenni.

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