L’Italia è di nuovo sul tetto d’Europa. Dopo il trionfo del 2023 a Chorzow, gli azzurri dell’atletica leggera si ripetono a Madrid e vincono gli Europei a squadre 2025 con 431,5 punti, migliorando di cinque lunghezze il punteggio dell’edizione precedente.
Una vittoria costruita giorno dopo giorno allo stadio Vallehermoso, grazie a un collettivo compatto e determinato, capace di compensare la minor quantità di vittorie individuali con una straordinaria profondità tecnica.
Europei atletica a squadre 2025: la vittoria
L’Italia ha dominato la classifica davanti a Polonia (405,5 punti) e Germania (397), con un margine ancora più netto rispetto a due anni fa. A premiare la spedizione azzurra non sono state solo le medaglie d’oro, ma una lunga serie di piazzamenti che hanno garantito continuità di punteggio in quasi tutte le discipline. Emblematico il quarto posto di Idea Pieroni nell’alto (1.91) o il quinto di Paola Padovan nel giavellotto (57.91), ma anche la generosità di Yeman Crippa, che ha interrotto la preparazione da maratoneta per dare il suo contributo nei 5000 metri.
«Vincere la Coppa Europa non è scontato, e l’atletica resta lo sport più difficile in cui primeggiare, – ha sottolineato il presidente FIDAL Stefano Mei, visibilmente emozionato al termine della manifestazione. – I ragazzi mi hanno ascoltato e hanno vinto. Sono orgoglioso di loro. Patta, anche da stirato, ha portato il suo punto: è il simbolo di questa squadra.»
I protagonisti
Tra le stelle della spedizione italiana brillano Leonardo Fabbri, dominatore nel getto del peso con 21.68, e Larissa Iapichino, prima nel lungo con 6.92. A completare il trittico d’oro è stata Nadia Battocletti, già protagonista nella giornata di venerdì nei 5000 metri (15:56.01).
Importantissimo anche il secondo posto della staffetta 4×400 mista (Scotti, Troiani, Aceti, Mangione) che, oltre all’argento, ha stabilito il nuovo record italiano con 3:09.66. Medaglie d’argento anche per Eseosa Desalu nei 200 metri (20.18), Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli (54.88), Lorenzo Simonelli nei 110hs (13.27) e Matteo Sioli nell’alto (2.27).
Completano il podio i terzi posti di Eloisa Coiro negli 800 (1:59.88), del giovane Mattia Furlani nel lungo (8.07) e della 19enne Erika Saraceni, esordiente nel triplo con un ottimo 14.08.
Fidal, crescono i tesserati: l’atletica azzurra continua a far sognare
«Ho chiesto occhi di fuoco, e li ho visti – ha dichiarato il direttore tecnico Antonio La Torre. – Anche nella 4×400 mista finale, con il titolo già in tasca, abbiamo dato tutto. Questo dimostra che siamo una squadra che non vive solo di punte, ma che si è compattata verso l’alto».
Per La Torre, la vittoria di Madrid ha un valore ancora più alto rispetto a quella di Chorzow. «Qui partivamo sfavoriti, – ha continuato. – La Germania ha sbagliato qualcosa, ma anche noi abbiamo dovuto fare i conti con delle assenze e imprevisti. Il punto di Patta vale doppio, perché è il simbolo di chi dà tutto anche nelle difficoltà».
Europei atletica a squadre 2025: regolamento e formato
La competizione si è sviluppara in quattro giornate e ha previsto gare individuali maschili e femminili, oltre alle staffette, con la classifica a squadre determinata dalla somma dei punti ottenuti in ogni gara: 16 al primo, 15 al secondo, fino a 1 punto per l’ultimo classificato.
Nei concorsi di salto lungo e triplo e nei lanci, ogni atleta ha avuto a disposizione tre prove iniziali. Solo i migliori otto hanno avuto accesso a un quarto e quinto turno, mentre i migliori quattro hanno disputato anche il sesto e ultimo tentativo. Per alto e asta, eliminazione al quarto errore complessivo (non dopo tre consecutivi).
Uno sguardo al futuro
Pur nella festa, l’obiettivo di fondo resta chiaro: Mondiali e i Giochi Olimpici. «Essere primi in Europa non basta, – ha avvertito La Torre. – Il mondo è un’altra cosa, e lì vogliamo esserci da protagonisti».
Intanto, l’Italia si gode il momento. Con inno di Mameli cantato a squarciagola, fiori, occhiali da sole e persino una stampella (quella di Patta) a colorare la premiazione, gli azzurri si confermano forza trainante dello sport nazionale. Uniti, affiatati e determinati. E, ancora una volta, campioni d’Europa.