Di fronte a un panorama sportivo in cui molte federazioni lottano con bilanci in rosso, la Federazione Italiana Rugby (FIR) inverte la rotta. A meno di un anno dalla sua elezione, Andrea Duodo – commercialista trevigiano con un passato da giocatore e revisore dei conti federale – si presenta come un presidente pragmatico, poco incline agli annunci, ma deciso a riportare il rugby italiano in equilibrio economico e credibilità sportiva.
FIR: i conti tornano
Il primo risultato tangibile arriva con l’approvazione del bilancio preventivo 2025, che segna una riduzione del disavanzo di circa il 50% rispetto all’anno precedente. Un traguardo ottenuto in soli quattro mesi dall’insediamento della nuova governance, che ha subito messo in campo una rigorosa spending review.
«Abbiamo ereditato una situazione complessa – spiega Duodo in un’intervista concessa al Corriere della Sera, – ma siamo riusciti a recuperare quasi sei milioni rispetto ai dieci di disavanzo previsti per il 2024. È un primo passo, ma confortante».
Il documento approvato all’unanimità dal Consiglio Federale evidenzia una crescita dell’8% del valore della produzione, trainata in particolare dagli ottimi risultati sul fronte ticketing e sponsorizzazioni. In un momento in cui i diritti televisivi internazionali calano, la FIR segna invece un record: oltre 200.000 biglietti venduti per le tre gare casalinghe del Guinness Sei Nazioni 2025 (contro Galles, Francia e Irlanda), con incassi superiori ai 7,5 milioni di euro.
«Una partita all’Olimpico vale circa due milioni – precisa Duodo. – Certo, a Twickenham ne fruttano 16. Ma Roma è diventata un evento, gli stranieri partecipano volentieri e il nostro “terzo tempo” è sempre un successo».
Duodo, presidente FIR: dai conti al campo, i risultati
Sul campo, i risultati del Sei Nazioni 2025 raccontano un’Italia in chiaroscuro: solo 5 punti in classifica, meno rispetto al 2024, ma la vittoria sul Galles e alcune buone prestazioni (anche contro l’Irlanda, sfuggita per mancanza di disciplina) confermano la competitività crescente di un gruppo giovane.
«Nel 2024 abbiamo giocato un grande Torneo, – ammette Duodo. – Nel 2025, il mio primo da presidente, abbiamo battuto il Galles e fatto buone prestazioni. Abbiamo un po’ di cose da sistemare ma siamo abbastanza vicini. Se penso che sarebbe bastata una disciplina migliore per battere l’Irlanda… Detto questo ogni anno ci confrontiamo con movimenti diversi dal nostro, per stare a galla dobbiamo fare miracoli».
Risultati che da anni sono oggetto di dibattito circa la permanenza dell’Italia nel Sei Nazioni. «Ora siamo soci a pieno titolo del torneo, – ha dichiarato il presidente della FIR. – I playoff con la Georgia? Nessuno li vuole davvero. L’Italia merita il posto che ha conquistato e un Sei Nazioni senza di noi non lo vuole nessuno».
Italrugby, 100mila fan a supporto per le gare interne del Sei Nazioni
A testimoniare questa crescita c’è anche il ritorno del Mondiale Under 20 in Italia e l’ingresso dell’arbitro Andrea Piardi nello staff dei British & Irish Lions, un traguardo mai raggiunto da un fischietto italiano.
La FIR guarda avanti anche sul fronte giovanile. Lo scorso 31 maggio il Consiglio Federale ha stanziato 700mila euro a favore dei club impegnati nelle attività federali Under 14 e Under 16, maschili e femminili.
«Il nostro obiettivo – sottolinea Duodo – è costruire un equilibrio di bilancio che ci permetta di reinvestire nella base. Questo fondo è un primo passo in quella direzione».
In un mondo sportivo sempre più soggetto a pressioni economiche e politiche, la strategia della FIR targata Duodo punta sulla concretezza, sulla visione a lungo termine e sull’idea che i risultati sostenibili – dentro e fuori dal campo – passino inevitabilmente da una gestione rigorosa. E da una fiducia rinnovata nel potenziale del rugby italiano.
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