Liberty Media domina il motorsport globale: via libera all'acquisizione della MotoGP

Dopo la Formula 1, il gruppo statunitense controllerà a breve definitivamente anche la MotoGP: un impero da oltre 4 miliardi di euro di fatturato complessivo.

MotoGP donazioni Valencia Liberty Media dominio motorsport
Verso il via libera europeo
Image credit: Photo DPPI / Panoramic / Insidefoto

Liberty Media completa la scalata al motorsport globale. Dopo aver già acquisito la Formula 1 nel 2017, il colosso statunitense ha ricevuto anche il via libera dell’antitrust europeo per l’acquisizione della MotoGP, chiudendo così il cerchio attorno ai due campionati più iconici delle quattro e due ruote.

Il semaforo verde da parte dell’Antitrust UE, atteso ufficialmente a fine giugno, non prevede condizioni, né cessioni.

L’operazione da 4,2 miliardi di euro può dunque procedere senza modifiche, portando sotto un’unica regia eventi, contenuti e diritti media che generano complessivamente oltre 4 miliardi di euro di ricavi all’anno – circa 3,6 miliardi di dollari per la Formula 1 e 480 milioni di euro per la MotoGP.

Liberty Media dominio motorsport e i timori del paddock

Oltre alla MotoGP, l’operazione include anche i diritti della Superbike e delle categorie minori legate al mondo Dorna.

Anche questo elemento, seppur marginale ai fini sportivi, aveva acceso l’attenzione delle autorità europee per il possibile rischio di concentrazione in un mercato già limitato.

Liberty Media ha saputo derubricare la questione molto abilmente, classificando l’intero comparto motorsport nella voce “entertainment”, accanto a film, serie TV e documentari. Un dettaglio giuridico decisivo: l’antitrust si è concentrato infatti sul rischio di monopolio nella produzione di contenuti media, non nella gestione degli eventi sportivi in sé.

Per quanto riguarda la Superbike, considerata in alcuni momenti un asset marginale o addirittura sacrificabile, la nuova proprietà ha deciso di mantenerla nel portafoglio almeno per il prossimo biennio.

La comunicazione è stata indirettamente rafforzata dall’annuncio di Michelin come nuovo fornitore di pneumatici dal 2027, in sostituzione di Pirelli, già coinvolta nel mondiale MotoGP.

Un passaggio che fa intuire la volontà di rivedere regolamenti tecnici e sportivi, differenziando ulteriormente la SBK rispetto alla classe regina.

Un impero dell’intrattenimento a trazione sportiva

Con questa operazione, Liberty Media rafforza la sua leadership nel settore sportivo e dei contenuti live, cavalcando una strategia ben definita: trasformare lo sport in prodotto di intrattenimento globale, esportabile su piattaforme media, format televisivi e digitali.

Non a caso, la voce “motorsport” nei contratti viene trattata come una componente dell’intrattenimento, non come comparto sportivo autonomo. Ed è anche grazie a questa impostazione che l’operazione ha superato lo scrutinio dell’antitrust senza intoppi.

Durante le trattative, uno degli argomenti chiave emersi è stato il potenziale di sinergie tra Formula 1 e MotoGP, sia sul piano commerciale che su quello operativo.

Un tema ribadito spesso da Greg Maffei, presidente e CEO di Liberty Media che ha definito la MotoGP «un’aggiunta eccezionale al nostro portafoglio, per cui vediamo grandi opportunità per far crescere il business e migliorare l’esperienza dei fan su scala globale, come fatto con la Formula 1.”

Liberty Media punta infatti a convergere i due mondi sotto un’unica visione di sport-spettacolo, rafforzando la presenza sui mercati internazionali e sfruttando le rispettive piattaforme per ampliare il bacino di pubblico.

Sinergie in ambito media, con produzioni video integrate e offerte per broadcaster e piattaforme, sono sicuramente in cima alla lista, oltre a una strategia sociale e digitale unificata.

Ma non mancano ipotesi di collaborazioni più strutturate, come la possibilità di studiare eventi congiunti nella gestione dei Gran Premi, fino ad arrivare a doppi weekend di Gara, selezionando location che si prestano a gestire un’affluenza di pubblico ancora più ampia e pronte ad ospitare una macchina organizzativa così complessa.