Milano rilancia le sue ambizioni. In seguito ad un’annata fallimentare, in cui non è stata centrata la post-season di Eurolega ed è fallito l’assalto al tricolore, l’Olimpia si rifà il look per essere protagonista nel 2025/26.
«Siamo molto dispiaciuti per come abbiamo finito – ha commentato il general manager Christos Stavropoulos nel corso della conferenza di fine stagione -. Non dimentichiamo però che Milano ha vinto gli ultimi tre scudetti di fila. Costruiremo una squadra molto competitiva per tornare ai playoff in Eurolega e vincere in Italia».
Olimpia mercato: i movimenti sul fronte dirigenziale
Il primo intervento è stato sul fronte dirigenziale: ha salutato il direttore sportivo Gianmaria Vacirca, che ha sposato il progetto Derthona Basket in veste di general manager, rimpiazzato da Daniele Baiesi.
«Essere chiamato da Messina per lavorare qua è un attestato di stima che mi appaga e un onore – ha dichiarato Baiesi -: metterò a disposizione la mia esperienza. Con Christos lavoriamo in maniera sinergica, siamo complementari».
Fuori dal campo è già partito il lavoro per allestire un roster competitivo per affrontare il doppio impegno, anche in vista del maggior numero di partite in programma dovute all’espansione a venti squadre.
«Il lavoro è già iniziato, ma intanto sto cercando di assorbire la cultura di un posto che, finora, avevo visto solo da fuori – spiega Baiesi-. Devo ascoltare, conoscere, capire: ci sono aspetti che vanno compresi per formarsi un giudizio. Ho appena cominciato a parlare con chi ha vissuto la stagione».
Olimpia mercato: il punto sulla finestra di trasferimenti
Baiesi apporterà la sua profonda conoscenza dei mercati, maturata nel corso delle esperienze in Germania tra Bamberg e Bayern Monaco, e in NBA, dove ha rivestito il ruolo di consulente nell’ultima stagione per i Brooklyn Nets.
«Il mercato è complicato. Bisogna fare delle scelte e, secondo me, serve anche un po’ di creatività. Specialmente se si vogliono inserire giocatori magari meno esperti, ma che in un certo sistema e in un certo ambiente possano essere valorizzati».
La finestra di trasferimenti sarà di vitale importanza, specialmente in un contesto in cui la competizione è elevata con le squadre europee pronte a contendersi a suon di milioni i migliori cestisti.
«Il bacino di talenti che dall’America viene a giocare in Europa si è ristretto, i giocatori arrivano più tardi, rimangono “parcheggiati” in G-League. I roster tendono a essere più vecchi, non a ringiovanirsi».
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Olimpia mercato: l’addio di Mirotic e Fioretti
L’Olimpia dovrà fare a meno della sua stella Nikola Mirotic, accasatosi al Monaco che lo ha convinto con un contratto di due anni dal valore di 2,4 milioni di euro a stagione e la promessa di giocarsela fino in fondo per il successo europeo.
«Tempo fa ci ha informato esprimendo la volontà di cominciare un percorso diverso. Ovviamente, siamo dispiaciuti. Ha dato tutto fino all’ultimo, ha dimostrato di essere un grande campione e un professionista serio».
Oltre a Mirotic a Milano c’è stato un altro addio doloroso: ha infatti salutato anche il vice di Ettore Messina Mario Fioretti, che seguirà Vacirca a Tortona per la sua prima avventura da primo allenatore.
«Siamo contenti che abbia la possibilità di allenare un club ambizioso. Il sostituto lo sceglierà il capo allenatore com’è normale che sia. Ma non siamo scoperti, abbiamo Milan Tomic con la sua esperienza di tanti anni e Alberto Seravalli. Ci sarà tempo».
Il colpo mancato Milutinov e i dialoghi per l’NBA in Europa
Oltre ai colpi già chiusi, ovvero Quinn Ellis e Marko Guduric, l’Olimpia è stata vicina al centro serbo dell’Olympiacos Nikola Milutinov, che alla fine ha rinnovato con il club del Pireo per un importo complessivo di 7 milioni per un triennale, cifre ben superiori rispetto a quelle che aveva stanziato il club biancorosso, ovvero 1,6 milioni a stagione per due anni.
«C’è stato un momento in cui pensavamo che venisse da noi. Poi ha preso un’altra decisione ed ha firmato con un altro club. Oggi è un giocatore di un’altra squadra e noi non commentiamo mai la situazione di giocatori altrui».
Infine, Stavropoulos ha commentato la vicenda relativa allo sbarco dell’NBA in Europa, che nel frattempo è stato rimandato di almeno un anno rispetto alle aspettative iniziali di partenza nel 2026/27.
«Se l’Nba vuole venire in Europa, significa che qualcosa di buono c’è – conclude il manager greco -. L’Eurolega ha 25 anni di storia ed è un prodotto solido. A Ginevra abbiamo aperto un dialogo con Fiba e Nba, ma per ora non c’è altro».