L’US Open pronto a cambiare volto. La USTA (United States Tennis Association) ha annunciato un ambizioso progetto da 800 milioni di dollari per la riqualificazione del complesso del Billie Jean King National Tennis Center.
Si tratta del più grande investimento infrastrutturale nella storia dell’impianto che ospita gli US Open sito a Flushing Meadows, New York, pronto a rinnovarsi per stare al passo con i tempi e offrire un’esperienza sempre migliore ad atleti e tifosi.
US Open lavori: il progetto di trasformazione dell’Arthur Ashe Stadium
Fulcro dell’intervento sarà una radicale trasformazione dell’Arthur Ashe Stadium, l’arena centrale simbolo dello Slam americano, opera che ha visto la luce nel 1997 e da quell’anno ha preso il posto del Louis Armstrong Stadium in veste di campo centrale dello Slam.
Lo stadio sarà interessato da un ampliamento, con l’aggiunta di circa 2mila posti, e dalla realizzazione di una nuova, scenografica entrata principale. La capienza complessiva dell’impianto salirà così a 25mila spettatori.
«L’Arthur Ashe Stadium è stato costruito più di 25 anni fa. Questo progetto ci consente di preservare il più grande palcoscenico del tennis, modernizzandolo per i prossimi 25 anni – ha dichiarato Lew Sherr, ceo e direttore esecutivo della USTA – Questa trasformazione porterà la nostra visione a un livello completamente nuovo».
US Open lavori: il nuovo centro per la performance degli atleti
Parallelamente, sorgerà un moderno centro per la performance degli atleti, intitolato alla leggenda del tennis statunitense Billie Jean King, che ha vinto complessivamente 13 volte il torneo newyorkese tra singolo, doppio e doppio misto.
Il nuovo edificio, realizzato con un budget di 250 milioni di dollari, si estenderà su due piani e comprenderà spazi per l’allenamento indoor e outdoor, ampi spogliatoi, aree relax con comfort di livello “spa”, una sala da pranzo interna e una caffetteria dedicata.
«L’US Open ci consente di realizzare la nostra missione: far crescere il tennis per costruire persone più sane e comunità più forti – aggiunge Sherr -. Offriremo ai giocatori uno spazio senza pari, che permetta loro di esprimersi al meglio in campo e godere di standard di lusso e comfort elevatissimi fuori dal campo».
US Open lavori: le fasi di implementazione del progetto
Tutti gli interventi saranno progettati e diretti da Matt Rossetti, l’architetto che firmò la costruzione originaria dell’Arthur Ashe Stadium e ne curò il restyling nel 2018. L’obiettivo è completare l’intero progetto entro il 2027, attraverso una pianificazione in tre fasi pensata per non interferire con le edizioni 2025 e 2026 del torneo.
La prima fase, che prenderà il via già prima dello Slam di quest’anno, consisterà in lavori strutturali preliminari, per predisporre l’area alla costruzione del centro per atleti.
Al termine dell’edizione 2025 partirà la seconda fase, che prevede la rimozione e la ricostruzione della parte bassa dello stadio e il completamento del performance center. L’ultima fase, prevista per il 2026-2027, interesserà gli spazi interni e commerciali dell’impianto.
Un investimento senza precedenti coperto interamente dalla USTA
La magnitudo dell’operazione di rinnovo è poderosa, se si pensa che la costruzione dell’Arthur Ashe Stadium all’epoca era costata 254 milioni di dollari, una cifra sostanzialmente analoga a quanto verrà destinato al centro per gli atleti.
L’intero piano sarà autofinanziato dalla stessa USTA, grazie anche ai ricavi record registrati nel 2024, pari a 559,7 milioni di dollari, in gran parte attribuibili al torneo che nella scorsa edizione ha stanziato 75 milioni di dollari in montepremi.
La manifestazione vede il pubblico in costante aumento: l’anno scorso è stato tagliato il traguardo del milione di spettatori dal vivo, numero in forte crescita rispetto alle 830mila presenze del 2023. L’US Open è pronto a proiettarsi in una nuova era grazie ad un rinnovamento che renderà il sito all’avanguardia negli anni a venire.
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