Conti in rosso per Under Armour: ecco la strategia di rilancio del brand statunitense

Il marchio statunitense ha chiuso il 31 marzo l’esercizio fiscale 2024-25 con un fatturato in calo del 9% e una perdita di 201 milioni di dollari: riposizionamento centrale nei piani di rilancio.

Under Armour bilancio
ristrutturazione in vista
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Under Armour chiude un esercizio fiscale in sofferenza. L’azienda statunitense ha archiviato il quarto trimestre del suo anno fiscale con ricavi in calo e perdite in aumento, una combinazione che impone una sostanziale revisione della strategia. 

Nell’ultimo trimestre dell’esercizio conclusi il 31 marzo 2025, il gruppo dello sportswear ha registrato un fatturato di 1,06 miliardi di euro, in calo dell’11,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le perdite sono cresciute di oltre dodici volte, arrivando a 60 milioni di euro.

Under Armour bilancio: le performance dei mercati e delle linee di prodotto

A pesare sui conti, da un lato, il rallentamento delle vendite globali, e dall’altro un incremento nei costi operativi, a fronte di ricavi in calo. Le performance negative hanno riguardato tutte le principali aree geografiche presidiate dal brand.

Soffre il mercato domestico: in Nord America le entrate sono diminuite dell’11% (689 milioni di dollari), in Emea del 2% (278,6 milioni), in America Latina del 10,3% mentre nella regione Asia-Pacifico il crollo è stato più marcato, con un -27%.

Dal punto di vista dei prodotti, anche qui il trend è negativo: il comparto abbigliamento ha segnato una flessione dell’11%, attestandosi a 780 milioni di dollari, mentre il calzaturiero è sceso del 17%, a 282 milioni. 

Under Armour bilancio: i canali di vendita e le performance dell’esercizio

ll canale wholesale ha perso il 9,7%, fermandosi a 768 milioni di dollari, mentre le vendite dirette al consumatore sono diminuite del 15%, trascinate in basso da un calo del 27% dell’ecommerce.

Il risultato del quarto trimestre rispecchia l’andamento dell’intero esercizio, chiuso con ricavi per 5,2 miliardi di dollari, in calo del 9%, e una perdita di 201 milioni di dollari, a fronte di un utile di 232 milioni registrato l’anno precedente.

«Un anno dopo il nostro reinizio strategico, stiamo gettando le basi per una Under Armour più focalizzata su prodotto, distribuzione e modello operativo – ha commentato il fondatore e ceo Kevin Plank -. Siamo nel processo di riaccendere la rilevanza del marchio».

Under Armour bilancio: le contromisure per affrontare i dazi

Nel contesto delle crescenti incertezze legate ai dazi e alle politiche commerciali degli Stati Uniti, Under Armour ha annunciato possibili aumenti selettivi dei prezzi per compensare l’impatto del nuovo regime tariffario, al momento sospeso. 

Parallelamente, il gruppo intende diversificare ulteriormente la propria catena di fornitura, oggi concentrata per il 30% in Vietnam, 20% in Giordania e 15% in Indonesia.

«Pianificheremo aumenti mirati dei prezzi e diversificheremo la nostra catena di approvvigionamento nei Paesi con minori pressioni fiscali», ha aggiunto Il cfo David Bergman.

Il piano di ristrutturazione e le prospettive future

L’azienda ha avviato un piano di ristrutturazione finalizzato a migliorare efficienza finanziaria e operativa, con un budget previsto tra i 140 e i 160 milioni di dollari, che include fino a 70 milioni di costi non monetari.

L’obiettivo, ha ribadito Plank, resta quello di rendere Under Armour un marchio più competitivo e sostenibile nel lungo termine: «Stiamo dimostrando progressi concreti e lavoriamo per posizionare l’azienda su un percorso di crescita redditizia e sostenibile».

Guardando al futuro, il gruppo prevede per il primo trimestre dell’anno fiscale 2025-26 un ulteriore calo delle vendite compreso tra il 4% e il 5%, ma con un margine lordo in lieve miglioramento, grazie a una combinazione di costi di produzione e trasporto più contenuti, tassi di cambio favorevoli e mix di prodotto più profittevole.

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