Adidas: con i dazi, rincari inevitabili per le sneakers negli Stati Uniti

L’azienda tedesca ha annunciato una revisione al rialzo delle politiche di prezzo nel mercato nordamericano come diretta conseguenza delle tensioni commerciali.

Uno store Adidas a Parigi (Foto it.depositphotos.com)
aumento dei prezzi in vista
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Prezzi in crescita per le calzature firmate Adidas L’azienda tedesca ha avvertito che l’inasprimento dei dazi Usa sulle importazioni rischia di ripercuotersi direttamente sui prezzi al consumo, rendendo inevitabili aumenti nei cartellini di vendita, riporta Il Sole 24 Ore.

L’allarme arriva in un momento in cui Adidas ha annunciato risultati trimestrali oltre le attese: nel primo trimestre dell’anno, il gruppo ha registrato ricavi per 6,2 miliardi di euro, in crescita del 13% a cambi costanti, e un utile netto più che raddoppiato, salito a 436 milioni di euro.

Adidas dazi: le performance nei vari mercati

La performance commerciale è stata positiva in quasi tutti i mercati: +14% in Europa e +13% in Cina. Più modesto, invece, l’andamento in Nord America (+3%), rallentato dalla progressiva uscita della linea Yeezy

Tuttavia, i risultati migliori del previsto non sono bastati per spingere il gruppo a rivedere al rialzo le stime sull’intero anno. A pesare è l’incertezza legata ai dazi statunitensi, che offusca le prospettive di vendita.

Adidas ha dunque confermato l’obiettivo di una crescita a una cifra (single digit) a cambi costanti e un risultato operativo atteso tra 1,7 e 1,8 miliardi di euro.

Adidas dazi: l’annuncio dei rincari

«In condizioni di mercato normali – ha dichiarato l’amministratore delegato Bjørn Gulden – alla luce dei solidi risultati trimestrali, di un portafoglio ordini particolarmente robusto e del sentiment positivo verso il marchio, avremmo rivisto al rialzo le previsioni di ricavi e utile operativo. Ma l’attuale incertezza legata all’evoluzione dei dazi Usa ha imposto una pausa su ogni revisione».

Nonostante una drastica riduzione delle esportazioni dalla Cina verso gli Stati Uniti, Adidas continua a essere penalizzata dagli elevati livelli tariffari in vigore. Nella nota ufficiale, l’azienda definisce “preoccupante” il generale inasprimento delle politiche doganali americane nei confronti di diversi Paesi esportatori.

«L’assenza di capacità produttiva sul territorio statunitense – ha aggiunto Gulden – rende inevitabile un aumento dei costi per i prodotti destinati al mercato Usa, con possibili ricadute sui prezzi finali per i consumatori».

Il peso dell’incertezza sull’evoluzione dello scenario macroeconomico

L’incertezza che accompagna le trattative tra Washington e i principali Paesi esportatori non consente per ora di stimare con precisione l’impatto complessivo dei dazi. Di conseguenza, anche le decisioni strategiche del gruppo restano sospese.

«Gli aumenti dei costi legati ai dazi si tradurranno, inevitabilmente, in rincari di listino – ha ribadito il ceo – anche se l’effetto sulle dinamiche della domanda è al momento difficile da quantificare». 

Gulden ha infine assicurato che Adidas affronterà la situazione con «pragmatismo, flessibilità e rapidità», coinvolgendo tutte le divisioni per garantire ai partner retail e ai consumatori americani «la disponibilità dei prodotti al miglior prezzo possibile».

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