L’apertura di un nuovo ciclo. Luca Pancalli, attuale presidente del comitato paralimpico, si propone come figura di discontinuità rispetto all’era Malagò, sottolineando comunque lo sviluppo del movimento olimpico azzurro.
«Sono stati tre quadrienni contrassegnati da grandi successi frutto dell’imprescindibile lavoro delle società, delle federazioni, dei corpi dello Stato e dei gruppi militari – ha dichiarato a La Stampa -. Il tutto ovviamente all’interno del “Sistema Coni” e quindi sotto la regia di Malagò».
Tracciando il bilancio della gestione dell’attuale vertice del Coni, il dirigente enfatizza l’aspetto sportivo evidenziando al contempo la necessità di cambiamenti, raccogliendo in questo senso l’appello del presidente di Federbasket Gianni Petrucci che ha invocato discontinuità per il nuovo ciclo.
«Ottimo sotto il profilo dei risultati sportivi, ma c’è ancora molto da fare per la diffusione e il rispetto del diritto allo sport. Condivido pienamente le parole di Petrucci, al quale devo molto per avermi voluto al suo fianco come vice, quando lui guidava lo sport italiano».
Coni Pancalli: il rapporto con Malagò
Dopo un periodo caratterizzato da forte sintonia tra i due organismi di vertice dello sport italiano, ora il rapporto personale tra i presidenti uscenti sembra essersi incrinato come testimoniano gli auspici di Malagò rispetto al suo successore.
«Io ho fatto dell’investimento su dialogo e confronto la mia cifra stilistica, quindi se c’è stato un raffreddamento non è a me che va imputato. Dopodiché mi confronto con tutti senza essere subalterno a nessuno».
Infatti l’attuale presidente ha rimarcato l’esigenza di individuare il suo sostituto all’interno del mondo delle federazioni sportive, dando indirettamente un’endorsement alla candidatura di Luciano Bonfiglio, attuale guida di Federcanoa.
«Il dato politico che traggo da quella riunione, così come mi è stata raccontata, è che non c’è la convergenza su un unico candidato e quindi il movimento è spaccato».
Coni Pancalli: il dialogo con la politica
Uno dei tratti fondamentali del piano di Pancalli è legato allo stabilire un dialogo costruttivo con tutti gli attori del mondo sportivo, andando a creare un equilibrio stabile dopo l’emergenza di nuovi soggetti in seguito all’ultima riforma sulla governance.
«Voglio farmi guidare dal buonsenso e ricreare un’armonia con gli interlocutori sul campo di gioco visto che ce ne sono di nuovi dopo la riforma del 2018. Io parto da un presupposto: nella mia vita non ho mai visto la politica come un concorrente. La politica può occuparsi di sport, ma non deve occuparlo».
Lo spacchettamento delle competenze del Coni non rappresenta un ostacolo all’adempiere alla sua mission secondo il dirigente, ma anzi un’occasione per adempiere in maniera piu precisa alle sue funzioni primarie.
«Il Coni continua a occuparsi della dimensione più prestazionale. Dall’attività di base fino a quella olimpica e di tanto altro ancora. La vera scommessa, oggi, è l’interazione tra i diversi soggetti per far crescere i risultati in ogni ambito».
Coni Pancalli: il sogno dell’unificazione con il Cip
Non è un segreto che l’approccio conciliante che lo caratterizza faccia vedere di buon occhio Pancalli alla politica, che ha ostacolato ogni ipotesi di proroga o rielezione per Malagò optando decidendo di non modificare il vigente assetto legislativo.
«La politica, nella sua accezione più nobile, è dialogo e condivisione di obiettivi. Che si occupi di utilizzare lo sport nell’ambito di un nuovo sistema di welfare o di promozione della salute e della legalità, in aree particolarmente fragili, non la vedo come un’ingerenza, ma anzi come un valore aggiunto».
Il grande sogno è quello dell’unificazione di Coni e Cip in unico ente che guidi lo sport italiano proiettandolo verso un nuovo capitolo caratterizzato da comunione di intenti e condivisione di obiettivi nel segno dell’inclusività.
«Il mio sogno continua a essere quello di unificare la famiglia olimpica con quella paralimpica ma allo stesso tempo devo stare con i piedi per terra e capire che forse oggi i tempi per quella riforma non sono ancora maturi».
Il bilancio alla guida del Cip e il punto su Milano Cortina
In vista dell’abbandono del suo attuale ruolo, è tempo di ripercorrere le principali conquiste avvenute nel corso del suo periodo sullo scranno del Cip, che ha portato in dotazione una forte sensibilizzazione dal punto di vista culturale e sociale nei riguardi del paralimpismo.
«Quella dal più forte valore simbolico è l’ingresso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e dei Corpi dello Stato. Non dimentichiamo anche la prima volta di una rete paralimpica voluta dalla Rai in occasione dei Giochi di Parigi»
Seppur in discontinuità su alcuni aspetti con la gestione attuale, l’elezione di Pancalli sarebbe nell’ottica del prolungamento del lavoro già avviato riguardo ai Giochi di Milano Cortina 2026.
«È una grande opportunità per tutto il Paese, una sfida da cogliere e nella quale sono sicuro sapremo fare la differenza. L’unico rammarico è per le tante barriere architettoniche che ancora restano nelle strutture ricettive, soprattutto a Cortina. Qualcosa si è fatto, spero che si riesca a fare di più».