NHL stagione record: oltre 23 milioni di spettatori. Volano ricavi, media rights e salary cap

La National Hockey League supera un nuovo traguardo nella sua lunga storia: affluenza ai massimi storici, valutazioni dei team in forte aumento e un maxi-accordo sui diritti tv.

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NHL. Image credit: Depositphots

Il 2024 passerà alla storia come l’anno dei record per la National Hockey League. Per la prima volta in 108 anni, la lega professionistica di hockey su ghiaccio ha superato i 23 milioni di spettatori complessivi durante la stagione regolare.

Il dato – che corrisponde al 96,9% della capienza complessiva delle arene – certifica la crescente popolarità dell’hockey su ghiaccio in Nord America e rappresenta un punto di svolta nel percorso di consolidamento commerciale della NHL.

Il precedente primato era stato registrato nel 2023, con 22,87 milioni di spettatori. Oggi, il balzo in avanti non è solo simbolico, ma anche indicativo di un modello che, pur restando ancorato a forti radici territoriali, sta evolvendo verso una dimensione sempre più globale e sostenibile dal punto di vista economico.

L’effetto-arena e la strategia di ticketing

L’incremento delle presenze è frutto di una strategia multi-livello. Da un lato, la lega ha investito su esperienze immersive e sull’ammodernamento delle strutture; dall’altro, molte franchigie hanno adottato politiche dinamiche di pricing e loyalty per fidelizzare fanbase locali e attrarre nuovi segmenti di pubblico. Le arene NHL – storicamente tra le più coinvolgenti sul piano del tifo – hanno beneficiato anche di una rinnovata centralità nell’intrattenimento urbano post-pandemico, con eventi collaterali e format esperienziali pensati per la “game night economy”.

Il valore delle franchigie NHL tocca nuovi picchi

Parallelamente al successo sugli spalti, anche il valore economico delle squadre ha registrato una crescita rilevante. Secondo le ultime analisi finanziarie, rilevate da Palco23, la valutazione media di un franchise NHL ha raggiunto quota 1,79 miliardi di dollari, con un aumento del 37% rispetto all’anno precedente.

In testa alla classifica ci sono i Toronto Maple Leafs, valutati 3,66 miliardi di dollari, grazie anche alla recente cessione da parte di Bell Canada del 37,5% della propria quota nella holding Maple Leaf Sports & Entertainment.

Un’operazione che ha contribuito a ridefinire i multipli di mercato nel settore. Seguono i New York Rangers (3,25 miliardi) e i Montreal Canadiens (2,93 miliardi), storicamente tra i brand più iconici e redditizi della lega.

L’aumento del valore dei club si lega a diversi fattori: solidità delle revenue locali (soprattutto biglietteria e sponsorship), crescita delle entrate da media rights e un sistema economico-finanziario che, pur con un tetto salariale, garantisce equilibrio competitivo e attrattività per investitori.

NHL stagione da record: nuovo accordo miliardario sui media rights

A rafforzare la traiettoria di crescita della NHL è arrivato ad aprile anche il rinnovo dell’accordo sui diritti televisivi in Canada. La lega ha siglato un’estensione della partnership con Rogers Communications, dal valore di 7,7 miliardi di dollari per i prossimi dodici anni.

Il gruppo canadese manterrà l’esclusiva per la trasmissione del campionato sul territorio nazionale, rafforzando così il legame tra NHL e uno dei suoi mercati chiave.

Si tratta del contratto più ricco mai firmato in Canada per lo sport professionistico e quasi doppio rispetto al precedente accordo sottoscritto nel 2013 (5,2 miliardi di dollari canadesi, circa 3,6 miliardi USA), a conferma della crescente competizione nel settore dei contenuti sportivi e della centralità dell’hockey nel palinsesto nazionale.

Salary cap in aumento: la lega accelera sul fronte della sostenibilità

A confermare la solidità del sistema NHL c’è anche la traiettoria del tetto salariale. Dopo anni di incrementi contenuti, legati all’impatto della pandemia e alla prudenza delle proiezioni di crescita, la lega ha annunciato un aumento deciso del salary cap per le prossime stagioni: dagli attuali 88 milioni di dollari, si passerà a 113,5 milioni entro il 2027-2028.

Un segnale chiaro per i giocatori, le squadre e gli stakeholder finanziari: la NHL punta a una crescita ordinata ma ambiziosa, accompagnando la ripresa dell’intero ecosistema sportivo nordamericano.

Il meccanismo di revenue sharing, unito alla stabilità degli accordi commerciali, garantisce alle franchigie risorse e strumenti per pianificare a lungo termine, evitando gli squilibri visti in altre leghe.

Il 2024 segna una svolta per la NHL: non solo più pubblico e spettacolo, ma anche numeri da grande industria. Con arene piene, squadre sempre più preziose e partnership televisive miliardarie, l’hockey su ghiaccio si conferma un asset centrale nello sport business nordamericano.

Una crescita sostenuta che potrebbe presto aprire nuovi scenari, anche internazionali, come il “sogno” italiano di portare una sfida di NHL all’Arena di Verona.

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