BMW guarda con attenzione alla vicenda KTM. Il celebre marchio austriaco di motociclette si trova al momento nel mezzo di una procedura concorsuale, ed è in forte necessità di liquida per rilanciarsi sul mercato.
Durante l’ultima assemblea tenutasi presso il tribunale regionale di Ried im Innkreis è stato approvato un piano di ristrutturazione che prevede il ripianamento del 30% dei debiti aziendali, pari a oltre due miliardi di euro, entro il 23 maggio.
KTM BMW: La crisi finanziaria e la ricerca di investitori
Oltre ai 50 milioni di euro già messi a disposizione dall’azionista Bajaj Group, l’azienda sta cercando nuovi investitori per garantire la continuità operativa e rispettare le scadenze finanziarie imminenti.
Diverse aziende hanno manifestato interesse per l’acquisizione di KTM, tra cui l’azienda cinese CF Moto e il gruppo indiano Bajaj, già proprietario del 49% delle azioni.In questo contesto, l’interesse di BMW rappresenta una svolta potenzialmente decisiva nella vicenda.
La decisione sul futuro dell’azienda dovrebbe arrivare martedì 4 marzo, quando il curatore fallimentare Peter Vogl del tribunale regionale di Wels valuterà le opzioni di ristrutturazione e le proposte di acquisizione.

KTM, è svolta: i creditori accettano il piano di ristrutturazione del debito
KTM BMW: L’offerta e le prospettive future
Secondo quanto riportato dal portale austriaco oe24.at, BMW Motorrad, la divisione motociclistica della casa bavarese, avrebbe avanzato una proposta di acquisizione con l’intento di mantenere il marchio KTM delocalizzando la produzione.
Se l’offerta venisse accettata, la produzione potrebbe essere trasferita in India, dove BMW ha già un partner produttivo, TVS, e dove Bajaj produce già motociclette per KTM, consentendo di tagliare fortemente i costi.
Questo scenario preoccupa profondamente il governo austriaco e i sindacati, poiché comporterebbe il licenziamento di circa 4.500 dipendenti entro la fine del 2025 e il fallimento di numerosi fornitori locali.
Il fondo di compensazione per l’insolvenza della Repubblica d’Austria potrebbe dover sostenere un costo stimato in oltre 225 milioni di euro all’anno per supportare i lavoratori in esubero.
L’ingresso di BMW in MotoGP
Se BMW completasse l’acquisizione di KTM, potrebbe sfruttarne immediatamente le risorse per debuttare in MotoGP già nel 2026, in anticipo rispetto alla finestra del cambio regolamentare del 2027, orizzonte temporale obiettivo della casa bavarese.
Questa mossa consentirebbe a BMW di entrare nella classe regina con una struttura già consolidata e piloti di alto livello come Pedro Acosta, attuale stella emergente della scuderia austriaca, e Toprak Razgatlioglu, campione del mondo Superbike con BMW nel 2024.

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L’impatto sulle attività sportive
Il curatore fallimentare Peter Vogl riunirà tutti i creditori di KTM, tra cui banche, fornitori e dipendenti, per moderare il voto sulla migliore opzione per il futuro dell’azienda. Il peso decisionale maggiore spetterà agli istituti finanziari, essendo i principali creditori.
Nel frattempo, l’incertezza potrebbe influire anche sulle attività sportive di KTM,che si appresta a debuttare nella stagione MotoGP 2025 con due team e quattro piloti: Pedro Acosta e Brad Binder per la squadra ufficiale, Enea Bastianini e Maverick Viñales per il team satellite Red Bull Tech3-KTM.
Il possibile ingresso di BMW nel panorama delle corse motociclistiche potrebbe ridefinire gli equilibri della MotoGP, al costo di un’importante riorganizzazione industriale che minaccia di cancellare il legame storico di KTM con l’Austria.