Angelo Sticchi Damiani decade da presidente dell’Aci. Il governo lo ha sollevato dal ruolo di guida della Federazione italiana dell’automobile, che occupava da ben 14 anni dopo essere stato confermato ad ottobre per il quarto mandato.
Le basi legali della decisione arrivata da Palazzo Chigi sarebbero contenute nel decreto legge n. 208/2024, che impone il limite di tre mandati per gli enti pubblici con natura di federazione sportiva, come riporta Il Corriere della Sera.
Aci, ipotesi commissariamento per colmare il vuoto lasciato da Sticchi Damiani
La decisione del governo ha portato a una rapida reazione dell’Assemblea generale dell’Aci, riunitasi per avviare la procedura elettorale per la scelta del nuovo presidente, con la volontà di operarla il prima possibile.
Contrariamente alla volontà dell’organo di individuare subito il sostituto, le nuove elezioni si terranno il 9 luglio (con eventuale seconda convocazione il 10), con il commissariamento dell’ente appare ormai certo.
Il nome più accreditato per guidare l’Aci fino al voto è quello di Tullio Del Sette, ex comandante generale dell’Arma dei carabinieri, la cui nomina potrebbe essere ufficializzata a breve dal governo.
Aci, si infiamma la corsa per il sostituto di Sticchi Damiani
Nel frattempo, il dibattito sulla successione è già acceso. Tra i candidati più probabili emergono due figure di spicco: Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano e figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa.
La contendente più accreditata sarebbe Giuseppina Fusco, direttrice di Aci Roma, con un lungo curriculum e un’esperienza significativa ma che godrebbe di una minor fiducia negli ambienti governativi.
Il ruolo dell’ente nella gestione dei Gran Premi
L’Aci, oltre a rappresentare l’Italia nella Fia (Federazione Internazionale dell’Automobile), ha un ruolo chiave nella gestione del motorsport nazionale ed è il promoter dei Gran Premi di Formula 1 di Monza e Imola.
Il cambio ai vertici potrebbe avere conseguenze sugli importanti lavori di ristrutturazione previsti per il circuito di Monza, condizione essenziale per il recente rinnovo del contratto con la Formula 1.
La caduta di Sticchi Damiani segna dunque un punto di svolta nella gestione dell’ACI, con un commissariamento imminente e una battaglia elettorale che si preannuncia determinante per il futuro dell’ente e del motorsport italiano.