La FIS accentra i diritti della Coppa del Mondo. La Federazione Internazionale Sciistica è riuscita a portare a termine il piano coinvolgendo tutte le principali associazioni nazionali, ad eccezione dell’Austria.
Sei delle sette associazioni nazionali principali del panorama hanno infatti aderito alla centralizzazione dei diritti media della Coppa del Mondo a partire dalla stagione 2026-27, spianando la strada per implementare l’accordo di agenzia con Infront.
Si avvicina a grandi passi il disegno immaginato fin dal 2022 del presidente della FIS Johan Eliasch, che in un’intervista rilasciata a SportBusiness all’epoca aveva affermato che l’implementazione della centralizzazione era solamente una questione di tempistiche, mostrandosi fiducioso nel successo della sua OPA.
«Con un approccio centralizzato ai diritti media e di trasmissione internazionali, lo sport prende il controllo del proprio destino – ha dichiarato Eliasch in un comunicato apparso sul sito della FIS -. Questo passo storico ci permetterà di sviluppare il nostro prodotto in modo collettivo, massimizzare il valore commerciale dei nostri asset mediatici, migliorare l’accessibilità ai contenuti, ampliare le opportunità di narrazione, attrarre nuovi pubblici e, infine, aumentare i premi in denaro per gli atleti. Oggi segna il momento in cui gli sport sulla neve entrano pienamente nel XXI secolo».
FIS diritti Infront – Il convincimento del G7
Le associazioni che hanno aderito, membri del cosiddetto G7 degli sport invernali, sono quelle di Germania, Italia, Norvegia, Slovenia, Svezia e Svizzera, con l’Austria che è l’unica del gruppo rimasta sulle sue posizioni.
Si tratta di una boccata d’ossigeno per la FIS che nelle recenti settimane è stata sotto pressione da parte dai propri stakeholder per aver respinto una proposta da 400 milioni di euro da parte di CVC Capital Partners.
Il difficile processo negoziale, che ha portato a contestazioni legali in Austria e Germania, si è concluso dopo le revisioni apportate alla proposta originale della FIS, quando è arrivato il benestare di Swiss Ski, secondo il quotidiano Blick.
«Siamo molto soddisfatti di questo accordo e crediamo fermamente di aver compiuto un primo grande passo verso lo sviluppo della Coppa del Mondo FIS – ha dichiarato Diego Züger, co-ad di Swiss Ski – e, di conseguenza, degli sport sulla neve in modo tale da renderli ancora più attraenti».
FIS diritti Infront – Le resistenze dell’Austria
Una forte opposizione è arrivata dalla Federazione Sciistica Tedesca (DSV), vincitrice due mesi fa di una causa legale contro la FIS contro la centralizzazione, il progetto di punta di Eliasch dalla sua elezione nel 2021.
L’Associazione Sciistica Austriaca (ÖSV) ha invece mantenuto la propria resistenza e intende rispettare il proprio accordo individuale con IMG per la vendita dei diritti media internazionali delle gare di Coppa del Mondo FIS che si tengono sul suo territorio.
«Anche noi abbiamo ricevuto un’offerta dalla FIS, ma dopo un breve periodo di riflessione abbiamo ringraziato e rifiutato – ha detto Christian Scherer, segretario generale dell’ÖSV, all’Agenzia di Stampa Austriaca –. Avremmo dovuto rompere contratti esistenti, il che non è in linea con la nostra cultura di valori. Anche se la FIS ci avesse indennizzati e garantito l’esenzione da azioni legali, avremmo comunque rifiutato».
«Abbiamo già esteso alcuni contratti internazionali e stiamo ora lavorando per espandere e prolungare determinati territori – prosegue Scherer -, vogliamo determinare dove le nostre gare saranno trasmesse, sia a livello nazionale che internazionale. Per noi, è una vetrina per il turismo e lo sport in generale».
FIS diritti Infront – I termini economici dell’accordo
Anche le associazioni sciistiche di Canada e Stati Uniti hanno dato luce verde, mentre Eliasch aveva già ottenuto il sostegno di diverse associazioni minori membri della FIS, raggiungendo finalmente la massa critica necessaria per i suoi progetti.
L’accordo esclusivo di agenzia tra FIS e Infront per la distribuzione dei diritti media internazionali della Coppa del Mondo è stato annunciato a luglio 2023, e copre il periodo dal 2026-27 al 2033-34.
I termini economici concordati all’epoca prevedevano una garanzia minima di oltre 600 milioni di euro apportati da Infront, sebbene lo scenario basato sulla partecipazione di tutte le associazioni membri.
«Il nostro accordo esclusivo di agenzia con la FIS offrirà un unico punto vendita per la stragrande maggioranza delle gare di Coppa del Mondo FIS, consentendoci di aumentare sostanzialmente i ricavi dei diritti media grazie alla nostra competenza e conoscenza approfondita del settore dei media sportivi – ha commentato Bruno Marty, vicepresidente di Infront -. Questo garantisce una sicurezza nella pianificazione a lungo termine per tutte le parti coinvolte».
La centralizzazione: progetto condiviso ma arduo da realizzare
L’intesa, seppur sia stata di difficile implementazione, è una conseguenza logica del fatto che Infront detiene già tutti gli accordi individuali con tutte le principali associazioni nazionali, tranne l’ÖSV, che li ha affidati a IMG.
Nonostante il consenso generale sul fatto che la centralizzazione sia la strada giusta da seguire, la sua implementazione si è rivelata estremamente faticosa per l’emergere delle resistenze di alcune nazioni.
Secondo le dichiarazioni rilasciate all’epoca, la centralizzazione avrebbe generato oltre 100 milioni di euro in più rispetto agli attuali introiti derivanti dalla vendita dei diritti dalle singole nazioni.
Contestualmente è stato anche approvato il calendario fino al 2033-34, ultimo anno di validità del contratto con Infront, al fine di garantire la possibilità di una pianificazione adeguata per le associazioni nazionali.