Il Tour de France conferma Barcellona come protagonista de Il Grand Départ del 2026. Per la città catalana non si tratta di una prima assoluta, come accaduto per Firenze nel 2024, ma è già la quarta volta che accoglie il Grand Boucle.
Tappe di passaggio vi sono state nel 1957, nel 1965 e, in tempi più recenti, nel 2009 ma è la prima volta che la città di Gaudì ospita la partenza del Tour.
Dare il via alla manifestazione ciclistica più famosa al mondo porta indubbiamente prestigio e, per una città dalle bellezze architettoniche come Barcellona è anche garanzia di mettere in mostra il meglio di sé in una vetrina mondiale ma ha chiaramente un prezzo.
Il città, attraverso il Barcelona Esports Municipal Institute, pagherà infatti una fee pari a 9,68 milioni di euro a Amaury Sport, società organizzatrice de il Grand Boucle, per assicurarsi il via della corsa.
Secondo quanto riporta il sito spagnolo Palco23, il pagamento – per non gravare eccessivamente sulle casse del comune – è stato dilazionato in tre tranche: 3,02 milioni di euro sono stati già versati nel 2024, 3,63 arriveranno nel 2025 e infine altri 3,02 milioni nel 2026.
Come anticipato nel corso dell’estate, è stata già fissata la data del via, prevista per sabato 4 luglio 2026.
Jaume Collboni, sindaco di Barcellona, si è assicurato il passaggio attraverso diverse città minori della Catalogna che contribuiranno a sostenere l’esborso per garantirsi la partenza del Tour e ha spiegato che «il costo per il via di una manifestazione come il Tour si aggira tra i sette e i nove milioni di euro e, anche se non abbiamo ancora stime sui possibili ritorni, siamo certi del trasporto con cui la città vivrà la manifestazione e del ritorno di immagine per Barcellona e tutta la Catalogna».
Tour 2026 Barcellona: l’esempio del successo italiano
In una politica d’alternanza, il Tour opta per partenze fuori Francia ad anni alternati. Se per il 2025 è confermata la partenza “autoctona” dalla città di Lille, facendo un passo indietro all’edizione del 2024 la protagonista è stata l’Italia con la città di Firenze a dare il via.
Dopo il capoluogo toscano la carovana della maglia gialla ha attraversato l’Emilia Romagna e il Piemonte prima di far ritorno in Francia, lasciando un ritorno economico sul territorio ben più importante dell’esborso di partenza pari a circa 8 milioni di euro tra Toscana ed Emilia Romagna, e 3 milioni tra Regione Piemonte e città di Torino.
Investimenti ben ripagati, per dare conferma alle supposizioni del sindaco di Barcellona.
Le prime tre tappe del Tour 2024, lungo 600 chilometri di territorio italiano, hanno generato un indotto diretto di 59 milioni di euro, di cui 29 milioni in Emilia-Romagna, più l’indotto e i benefici indiretti a livello nazionale per ulteriori 47 milioni, con altri 13 milioni di ricadute positive sulle aziende della filiera del ciclismo.
Sommando indotto diretto ed indiretto si arriva a una cifra di 106 milioni con un ritorno sull’investimento, che equivale a circa dieci volte gli stanziamenti previsti.