WNBA, le giocatrici rompono l'accordo collettivo: prende quota il rischio "lockout"

Il sindacato delle atlete aveva tempo fino alla fine di ottobre per eseguire la clausola che permetteva loro di rompere l’accordo del 2020, valido fino al 2027: un anno di tempo per ridiscutere l’accordo.

WNBA sindacato rottura accordo
LE RICHIESTE DELLE CESTISTE
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Acque agitate nel basket femminile d’Oltreoceano. Le giocatrici della WNBA hanno deciso di rompere l’attuale contratto collettivo, mettendo in moto una serie di negoziati che potrebbero portare a un possibile “lockout”.

Come ripreso da 2Playbook, il sindacato delle giocatrici (WNBPA) ha esercitato la clausola che permette loro di uscire dall’accordo firmato nel 2020, che sarebbe dovuto rimanere valido fino al 2027.

Questa mossa, confermata dal direttore esecutivo Terri Carmichael Jackson, ha lo scopo di rinegoziare le condizioni economiche e contrattuali, con particolare attenzione ai limiti salariali imposti alle atlete.

WNBA sindacato rottura accordo – I motivi dello strappo

Secondo Carmichael Jackson, le giocatrici desiderano una maggiore partecipazione nei profitti generati dalla lega. «Noi giocatrici siamo limitate rispetto ai guadagni», ha affermato, sottolineando la necessità di rivedere il sistema del salary cap.

Le atlete vorrebbero ottenere una quota più alta dei ricavi della lega, attualmente inferiore rispetto a quella della NBA, dove i giocatori ricevono il 51% dei profitti. Inoltre, è in discussione la possibilità di ricevere parte del compenso in azioni delle squadre, una proposta innovativa che finora non ha trovato spazio in altre leghe sportive.

WNBA sindacato rottura accordo – Cos’è il lockout e i precedenti nello sport

La decisione di rompere l’accordo collettivo apre ora un anno di negoziati tra la WNBA e il sindacato. In caso di mancato accordo, si potrebbe arrivare a un blocco delle attività (lockout), situazione che impedirebbe qualsiasi interazione tra le giocatrici e le franchigie.

Il precedente lockout nella NBA risale al 2011, mentre la Major League Baseball (MLB) ha affrontato una situazione simile nel 2022. La National Women’s Soccer League (NWSL), invece, è riuscita a evitare il lockout all’inizio del 2024, grazie a un nuovo accordo collettivo che ha esteso le condizioni contrattuali.

WNBA sindacato rottura accordo – Nuovo modello per il futuro

Le trattative che si apriranno nei prossimi mesi potrebbero rappresentare un cambiamento epocale per la WNBA. La lega ha recentemente registrato una stagione record in termini di ascolti e presenze, oltre ad aver firmato importanti accordi di sponsorizzazione.

A partire dal 2026, inoltre, la WNBA riceverà circa 200 milioni di dollari all’anno dai diritti televisivi, grazie a un accordo congiunto con la NBA. Nonostante questi numeri positivi, la lega ha chiuso la stagione 2023 con 40 milioni di dollari di perdite, e il salario medio delle giocatrici rimane fermo a 100mila dollari annui.

Cathy Engelbert, commissario della WNBA, ha già dichiarato la volontà di lavorare insieme al sindacato per garantire la crescita e il successo della lega nei prossimi anni. L’obiettivo comune, secondo Engelbert, è quello di creare un sistema più equo e sostenibile, capace di supportare il futuro delle giocatrici e della lega stessa.

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