Da Dallara a Maddiline: ecco il Made in Italy delle handbike alle Paralimpiadi

Tecnologia, design e artigianalità alla base del successo delle handbike italiane a Parigi, tra marchi leader a livello mondiale e realtà che puntano su componenti fatti a mano.

Alex Zanardi
L'IMPRONTA DI ZANARDI
Alex Zanardi (Photo by Andrea Staccioli/Insidefoto)

Clichy-sous-Bois, incastonata tra la Forêt de Bondy e il Bois de la Couronne, è una periferia ordinata a nordest di Parigi, caratterizzata da villette allineate. Oggi, ospita i campioni del paraciclismo, con una forte presenza italiana non solo negli atleti, ma anche nella tecnologia delle handbike.

Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, l’Italia si distingue a livello mondiale nella produzione di questi mezzi, grazie a realtà come Dallara.

Celebre per la produzione di auto da corsa, l’azienda emiliana ha iniziato la sua avventura nel mondo delle handbike nel 2010, su richiesta di Alex Zanardi, che cercava un partner per sviluppare una bici in vista delle Paralimpiadi di Londra e Rio.

Handbike Paralimpiadi – Il business di Dallara

Come detto, dunque, Dallara si è inserita in un business nuovo, quello delle handbike. Anche se non si trattava del loro settore tradizionale, l’azienda ha investito tempo e risorse per creare un prodotto all’avanguardia, arrivando a realizzare 4-5 prototipi trattati come vetture di Formula 1.

Il risultato è stato una handbike esclusiva e costosa, destinata a pochi, ma la visione di Zanardi ha portato alla creazione della Z-Bike by Dallara, un modello più accessibile dal punto di vista economico.

Le handbike prodotte da Dallara sono tecnologie di punta, con telai in fibra di carbonio, ruote adattabili e personalizzazioni per gli atleti, che possono arrivare a costare tra i 20mila e i 25mila euro.

Tuttavia, le Z-Bike, pur mantenendo elevate prestazioni, hanno un costo più contenuto, intorno ai 12mila euro, e sono regolabili, con la possibilità di essere condivise, un’idea nata proprio da Zanardi per permettere a più persone di avvicinarsi al ciclismo.

Handbike Paralimpiadi – I casi di Maddiline e Obiettivo 3

Un altro esempio dell’eccellenza italiana è Maddiline, azienda veneta nata circa vent’anni fa dalla volontà di Giorgio Maddinelli di creare handbike artigianali e su misura.

Con circa l’80% dei componenti realizzati in azienda, Maddiline produce circa 300 handbike all’anno, la maggior parte delle quali destinate all’estero. Le vendite internazionali, che spaziano dagli Stati Uniti all’Australia fino a Israele, sono recentemente aumentate, anche a causa del conflitto in corso.

Tra gli ingegneri che collaborano con Maddiline c’è Vittorio Podestà, atleta paralimpico che ha vinto numerosi titoli mondiali e olimpici, inclusi due ori a Rio 2016. La collaborazione continua tra atleti e tecnici ha permesso di migliorare continuamente i prodotti, portando a successi internazionali e consolidando la reputazione del Made in Italy nel settore.

Questi risultati sono sostenuti anche da progetti come Obiettivo 3, voluto da Zanardi, che continua a formare nuovi atleti e a promuovere il paraciclismo in tutta Italia, nonostante il grave incidente che ha colpito l’ex pilota nel 2020.

La Dallara, oltre a fornire tecnologia all’avanguardia, sta già pianificando come far evolvere il progetto dopo le Paralimpiadi di Parigi, confermando l’importanza del contributo italiano nel mondo del paraciclismo.